di Sara Michelucci

Ci sentiamo padroni del mondo, e invece siamo dipendenti sempre da qualcuno, come dei picconi con i pop corn gettati in strada da un passante qualunque. Sembra essere questo il leit motive che accompagna il film Un perfetto gentiluomo, direttore dalla coppia Shari Springer Berman e Robert Pulcini. Una storia che sembra appartenere un po’ al passato, ma che invece ha radici ben piantate nella modernissima New York.

Louis Ives, interpretato da Paul Dano, è laureto in letteratura americana e la insegna in una piccola scuola media privata, ma la sua vera aspirazione è quella di diventare uno scrittore. Dopo essere stato licenziato dalla preside della scuola, che l’ha trovato a provarsi un reggiseno trovato in sala professori, il giovane scrittore decide di trovarsi una nuova casa e di tentare di diventare il nuovo F. Scott Fitzgerald.

Dal New Jersey si sposta allora nella Grande Mela per inseguire il suo sogno e trovo alloggio in un minuscolo appartamento diviso con un eccentrico “vecchio lord”, Henry Harrison, interpretato dal grande Kevin Kline. Entrambi sono accomunati da un’idea del sesso piuttosto particolare. Il giovane scrittore è attratto dal travestimento, mentre il “decaduto” Harrison da una castità imposta e maniacale.

Tra i due però nasce un’amicizia sincera che va al di là delle bizzarrie di entrambi. Louis rimane affascinato dalla storia personale di Henry e dai suoi imprevedibili impegni: fare da accompagnatore a una vecchia e ricca signora per cercare di ottenere una stanza per l’estate a Palm Beach o andare all’Opera senza pagare il biglietto.

Insomma Henry è un “extra man” che tiene compagnia a facoltose signore in età avanzata. Da qui si apre un mondo al giovane Louis, fatto di avventori, signore grasse che cercano di accaparrarsi un posto in società e scrocconi di ogni tipo, disprezzati dall’elegante Henry. Il personaggio così rappresenta la cartina al tornasole di tutto un tessuto sociale.

È usato come la lente d’ingrandimento su un mondo, mettendone in luce le aberrazioni e le storture. La voce narrante mutua dalla letteratura la tecnica di utilizzare il personaggio per catturare le abitudini di un ambiente sociale. E così lo sguardo confuso, altamente introspettivo e fragile di Louis è lo strumento attraverso cui osservare le bassezze umane, ma anche la capacità di capirsi e voltare pagina.

Kevin Kline nuovamente riesce a trasferire sul grande schermo le sue doti di grande attore, interpretando un personaggio molto complesso, ironico e triste allo stesso tempo. Surrealismo e commedia sentimentale s’intrecciano e si mischiano, creando un film piacevole, ma allo stesso tempo profondo, che riesce ben a scandagliare i sentimenti dei suoi protagonisti, strappando tra una risata e l’altra una riflessione sulla vita e la società.

Un perfetto gentiluomo (Usa 2011)

Regia: Shari Springer Berman, Robert Pulcini
sceneggiatura: Robert Pulcini, Shari Springer Berman
attori: Katie Holmes, Paul Dano, Kevin Kline, John C. Reilly, Cathy Moriarty, Alicia Goranson, Patti D'Arbanville, Celia Weston, Jason Butler Harner, Marian Seldes, Alex Burns, Rafael Sardina
fotografia: Terry Stacey
musiche: Klaus Badelt
produzione: 3 Arts Entertainment, Likely Story, Tax Credit Finance, Wild Bunch
distribuzione: BIM

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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