di Sara Michelucci

La solitudine e la ricerca della vita passata, di quegli affetti che hanno fatto parte della propria esistenza, ma che per i motivi più vari si sono persi. È la condizione che si trova ad affrontare John May, un solitario funzionario comunale che ha il compito di rintracciare i parenti delle persone morte in solitudine. Still Life, film scritto, diretto e prodotto da Uberto Pasolini, predilige una scrittura scarna e una narrazione asciutta per descrivere la vita di May e delle persone a cui ha cercato, almeno dopo la morte, di dare una dignità.

Ma ci riesce solo con l’ultimo caso che gli è stato assegnato, prima del licenziamento. May è infatti considerato dal suo capo troppo “lento” nello sbrigare i casi che gli vengono assegnati, perché gli dedica molta attenzione, e soprattutto troppo propenso al funerale rispetto alla cremazione, che costerebbe al comune molto meno. E vista la crisi economica, il suo ufficio sta per essere ridimensionato.

Ma il caso di Billy Stoke, un uomo alcolizzato morto in solitudine a pochi passi da casa sua, non può essere assegnato a nessun altro. Così inizia a raccogliere informazioni sulla sua vita passata, cercando le persone a cui è stato legato. Conosce così Kelly, la figlia di Billy Stoke, abbandonata durante l’infanzia, e nei suoi viaggi, alla ricerca delle persone che hanno conosciuto l’uomo, May riscopre la vita e la possibilità di avere un amore e quindi un futuro diverso da quello dei suoi casi.

Pasolini, che è tra l’altro nipote di Luchino Visconti, sceglie una narrazione che pesca sia dalla commedia che dal dramma, intrecciando registi in un sapiente mixaggio, regalando allo spettatore uno spaccato commovente della vita umana. E l’omaggio finale di tutti quelli a cui May ha cercato di dare degna sepoltura, fa riscoprire una “nuova vita” al suo protagonista. Ed è questo, forse, il senso stesso del film, che anche il titolo richiama, pur alternando altri significati (still life significa anche “natura morta” o “vita ferma”, ndr).

Il film è stato presentato alla 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove ha vinto il premio per la miglior regia nella sezione Orizzonti.

Still Life
(Regno Unito, Italia, 2014)

Regia: Uberto Pasolini
Soggetto: Uberto Pasolini
Sceneggiatura: Uberto Pasolini
Produttore: Uberto Pasolini, Felix Vossen, Christopher Simon
Distribuzione: BiM Distribuzione
Fotografia: Stefano Falivene
Montaggio: Tracy Granger, Gavin Buckley
Musiche: Rachel Portman
Scenografia: Lisa Marie Hall

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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