Un film intimo e personale, quello presentato alla Mostra del cinema di Venezia da Paolo Sorrentino. È stata la mano di Dio è la storia di un ragazzo che vive nella tumultuosa Napoli degli anni Ottanta.

Fabietto Schisa è un diciassettenne piuttosto impacciato che lotta per trovare il suo posto nel mondo, ma che trova gioia in una famiglia straordinaria e amante della vita. Fino a quando alcuni eventi cambiano tutto. Uno è l’arrivo a Napoli di una leggenda dello sport simile a un dio: l’idolo del calcio Maradona, che suscita in Fabietto, e nell’intera città, un orgoglio che un tempo sembrava impossibile. L’altro è un drammatico incidente che farà toccare a Fabietto il fondo, indicandogli la strada per il suo futuro.

 

Apparentemente salvato da Maradona, toccato dal caso o dalla mano di Dio, Fabietto lotta con la natura del destino, la confusione della perdita e l’inebriante libertà di essere vivi. Nel suo film più commovente e personale, Sorrentino accompagna il pubblico in un viaggio ricco di contrasti fra tragedia e commedia, amore e desiderio, assurdità e bellezza, mentre Fabietto trova l’unica via d’uscita dalla catastrofe totale attraverso la propria immaginazione.

Sorrentino ripercorre un evento traumatico della sua vita: la morte dei suoi genitori. Da qui il passaggio violento dall’adolescenza all’età adulta, dove Napoli fa da sfondo ad un contesto a tratti onirico e volutamente visionario.

“È stata la mano di Dio – afferma Sorrentino - è un racconto di formazione che mira, stilisticamente, a evitare le trappole dell’autobiografia convenzionale: iperbole, vittimismo, pietà, compassione e indulgenza al dolore, attraverso una messa in scena semplice, scarna ed essenziale e con musica e fotografia neutre e sobrie. La macchina da presa compie un passo indietro per far parlare la vita di quegli anni, come li ricordo io, come li ho vissuti, sentiti. In poche parole, questo è un film sulla sensibilità. E in bilico sopra ogni cosa, così vicino eppure così lontano, c’è Maradona, quell’idolo spettrale, alto un metro e sessantacinque, che sembrava sostenere la vita di tutti a Napoli, o almeno la mia”.

È stata la mano di Dio (Italia 2021)

Regia: Paolo Sorrentino

Produzione: The Apartment, Netflix

Interpreti: Filippo Scotti, Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Marlon Joubert, Luisa Ranieri, Renato Carpentieri, Massimiliano Gallo, Betti Pedrazzi, Biagio Manna, Ciro Capano, Enzo Decaro, Sofya Gershevich, Lino Musella

Sceneggiatura: Paolo Sorrentino

Fotografia: Daria D’Antonio

Montaggio: Cristiano Travaglioli

Scenografia: Carmine Guarino

Costumi: Mariano Tufano

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