USA-Iran, minacce e dialogo

di Fabrizio Casari

Dopo il primo round di negoziati indiretti in Oman, Roma ospita i colloqui tra Stati Uniti e Iran aventi come oggetto il programma nucleare dell’Iran. Gli USA vorrebbero ridurre all’ambito convenzionale la difesa iraniana per impedire che una eventuale azione di forza di Tel Aviv possa trovare una risposta capace di colpire con grande efficacia Israele. Si vorrebbe mantenere uno status quo...
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Testa o croce

di Sara Michelucci

Testa o croce, nuovo lavoro dei registi italo-americani Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis,  affronta il mito del sogno americano e lo fa in modo originale e con uno sguardo nuovo. Agli inizi del '900, il Wild West Show di Buffalo Bill arriva a Roma per vendere agli italiani il mito della frontiera, a colpi di fucili a salve e spettacoli di cowboy. Qui, nella cornice di una gara di doma divenuta leggenda tra cowboys e butteri italiani, Rosa, giovane moglie del signorotto locale, si innamora di Santino, il buttero che vince la sfida. In seguito all'omicidio del marito, Rosa e Santino fuggono insieme, ma la giustizia, come sempre, è venduta al miglior offerente e sulla testa di Santino viene messa una grossa taglia. Con Buffalo Bill...
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di Rosa Ana De Santis

Il bombardamento di giornali e tv sull’allarme sociale della crisi scatena ormai un terrore collettivo. L’ultimo triplice “suicidio di Stato”a Civitanova Marche, come lo ha battezzato la piazza, ha tolto ogni residuo indugio alla denuncia e alla disperazione. Mentre le ipotesi di governo si sono trasformate in una gara di estro e poesia, i numeri dell’Istat non lasciano spazio ad altre attese.

Nel corso del 2012 il potere d’acquisto delle famiglie è letteralmente crollato e non andrà meglio nel prossimo futuro. Il 51% di esse, esaurite le spese, non ha soldi da spendere per null’altro, mentre l’8% non arriva più a pagare il dovuto. La Coldiretti ha analizzato i dati ISTAT in relazione alla spesa e ai consumi alimentari e persino qui, dove l’Italia ha sempre tenuto, il picco è in discesa.

Nell’anno in corso, in aumento rispetto al passato, c’è stato il meno 4,2% di consumo frutta, calo negli ortaggi e ben il 7% in meno per la carne. Il menu non cambia, ma vince, purtroppo, il cibo low cost e peggiora la qualità della tavola. E’ raddoppiata, e fa venire in mente l’Italia della guerra, la percentuale delle persone che non riescono più ad avere un pasto proteico adeguato almeno ogni due giorni.

A pagare ora sono le famiglie, quelle che fino a un paio di anni fa rappresentavano il salvadanaio del risparmio del paese. In particolare quelle a reddito fisso sono rimaste stritolate tra l’inflazione e l’aumento delle imposte a tutti i livelli ed è anche a loro, e non solo alle piccole e medie aziende,  che le banche hanno chiuso i rubinetti del prestito togliendo ogni possibilità di ossigeno per un mercato fermo dove o non si lavora o chi lavora non guadagna abbastanza per spendere.

Urge un pacchetto di azioni immediate: dall’eliminazione del prossimo aumento IVA previsto a luglio, al rilancio dell’occupazione attraverso uno sgravio dei costi di assunzione, all’allentamento del patto di stabilità con gli enti locali. Primi provvedimenti che non riescono a nascere nel contesto della paralisi istituzionale che va dal risultato debole delle elezioni al semestre bianco del Presidente della Repubblica, generando uno stand by pericolosissimo per la tenuta democratica dell’Italia. Si unisce al coro la denuncia di Federconsumatori che ricorda come il mix della crisi con gli aumenti fiscali sia servito solo a ingrandire le file dei disoccupati e a far chiudere più di mille imprese al giorno nel corso del 2012.

In questa fase a vacillare, insieme al mercato, è la politica e l’assenza del timone di governo al paese rischia di minare la tenuta democratica. La responsabilità imporrebbe scelte di grandi intese (basterebbe copiare da altri paesi europei) a partire da quei provvedimenti di rilancio economico su cui tutti davanti ai microfoni dicono di essere pronti e d’accordo. Lo sono meno a telecamere spente.

Per questo se è vero che non piace la pioggia di fischi che ha investito la neo presidente della Camera, Laura Boldrini, l’unica ad esser andata ai funerali delle tre vittime della povertà, non piace e anzi fa tremare che, persino dopo il voto, nessuno, nemmeno gli adepti di un comico neo Savonarola, abbiano capito che per cambiare il paese bisogna prima decidere di governarlo. Sempre che se ne sia capaci.

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