Trump e la bufera Epstein

di Mario Lombardo

Con l’aumentare delle polemiche sul progressivo insabbiamento del caso Jeffrey Epstein da parte dell’amministrazione Trump, un paio di settimane fa l’FBI aveva diffuso pubblicamente un filmato di circa undici ore di videosorveglianza carceraria che mostrava gli ultimi momenti del discusso finanziere prima della sua morte, avvenuta nell'agosto 2019. Invece di mettere fine alle speculazioni,...
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Gaza e l’alibi del genocidio

di Michele Paris

I recenti annunci dei governi di Francia e Regno Unito sul riconoscimento nelle prossime settimane dello stato palestinese non hanno nulla a che vedere con un reale scrupolo per questo popolo né con un impegno autentico per fermare il genocidio in corso a Gaza. Si tratta piuttosto di iniziative ciniche al preciso scopo di nascondere le tracce delle loro responsabilità dirette nella strage quotidiana condotta per mano del regime sionista del primo ministro/criminale di guerra Netanyahu. Il riconoscimento formale di uno stato palestinese non avrà inoltre nessun impatto concreto sugli eventi, come dimostra il fatto che già più di 140 paesi lo hanno fatto finora praticamente senza nessun effetto. La mossa di Macron e Starmer rientra...
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di Tania Careddu

La Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità, all'articolo 24 riconosce “il diritto all’istruzione delle persone con disabilità (...) senza discriminazioni e su base di pari opportunità”, garantendo “un sistema di istruzione inclusivo a tutti i livelli ed un apprendimento continuo lungo tutto l’arco della vita, finalizzati: al pieno sviluppo del potenziale umano, del senso di dignità e dell’autostima e al rafforzamento del rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e della diversità umana; allo sviluppo, da parte delle persone con disabilità, della propria personalità, dei talenti e della creatività, come pure delle proprie abilità fisiche e mentali, sino alle loro massime potenzialità; a porre le persone con disabilità in condizione di partecipare effettivamente a una società libera”.

Princìi recepiti dal sistema scolastico italiano, che attua il ‘sistema di inclusione’ degli alunni con disabilità con la una politica di massima integrazione. Diverso é l’agire di altri paesi europei, quali Germania e Paesi Bassi che, invece, utilizzano un ‘sistema con distinzione’, che prevede due sistemi separati, nei quali gli alunni disabili vengono inseriti in classi speciali, avendo scarsi o nulli rapporti con l’ambiente ‘nomale’).

Perché, secondo quanto si legge nel Preambolo della succitata Convenzione, “la disabilità è il risultato dell’interazione tra persone con menomazione e barriere comportamentali e ambientali, che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società sulla base dell’uguaglianza con gli altri”.

In Italia non accade. L’Italia ha una (vera) buona scuola. Gli alunni con disabilità, fra i banchi delle scuole del Belpaese, sono sempre più numerosi e pari al 2,7 per cento del numero complessivo degli studenti frequentanti. E quelli stranieri sono in maggioranza. Quasi il 96 per cento ha disabilità psicofisiche - intellettive e motorie - e il 27 per cento altri tipi di disabilità quali problemi psichici precoci o disturbi specifici dell’apprendimento (gli ultramenzionati DSA, che disturbano centottantaseimila bambini), disabilità uditiva o visiva.

Frequentano principalmente la scuola primaria e secondaria di secondo grado, con una distribuzione regionale molto variabile: le regioni dell’Italia centrale presentano la percentuale più elevata di bambini ‘speciali’ sul totale degli alunni e quelle del Nord Est, la più bassa; Lazio e Abruzzo, quelle con la più alta concentrazione di certificazioni di disabilità; Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Trentino, quelle dove si contano più alunni stranieri disabili ma dove esiste anche una maggiore scolarizzazione degli stessi.

E il sistema scolastico italiano, secondo quanto riportato nel documento biennale redatto dal MIUR, ‘L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità’, è preparato: il rapporto tra numero di docenti per il sostegno e quello complessivo è in crescita.

Più consistente nel Meridione e nelle Isole, la presenza degli insegnanti di sostegno, con il fondamentale compito di coordinare la rete delle attività previste per l’effettivo raggiungimento dell’integrazione degli alunni con disabilità, è salita dell’81,9 per cento, con un incremento del 6,4 per cento nell’ultimo anno. Per non svuotare la scuola, del suo senso pedagogico, culturale e sociale.

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