Gaza, sterminio e resistenza

di Mario Lombardo

La resistenza palestinese a Gaza continua a portare a termine operazioni complesse e altamente efficaci contro le forze sioniste di occupazione nonostante una situazione a dir poco catastrofica e l’avanzamento a passo spedito dei piani di pulizia etnica di Trump e Netanyahu. La visita di lunedì a Washington del primo ministro/criminale di guerra israeliano ha assunto, visti gli scenari...
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Stati Uniti sull’orlo del default

di Fabrizio Casari

Il Congresso statunitense ha approvato in extremis il mega-progetto di legge promosso dal presidente Trump, che prevede tagli fiscali pagati con la sicurezza sociale degli statunitensi. Approvata con 218 voti favorevoli e 214 contrari, la legge aumenta enormemente la spesa pubblica per permettere il più grande banchetto della storia alle grandi aziende sistemiche. Per Trump rappresenta una vittoria importante ma fragile: dato l’ampio margine della sua maggioranza, si registra quantomeno una frattura all’interno dei repubblicani. Il cuore del pacchetto è costituito da 4.500 miliardi di dollari in tagli fiscali per i più ricchi, già approvati nel 2017 durante il primo mandato di Trump. È inoltre prevista un’enorme spesa, pari a...
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di Tania Careddu

Sulla carta, sono misure antiterrorismo, nella loro applicazione, invece, minacciano le libertà fondamentali degli esseri umani. In seguito all’adozione della direttiva dell’Unione europea sul contrasto al terrorismo, i governi di quattordici Stati - Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Slovacchia, Spagna e Ungheria - hanno promulgato, alla velocità della luce, leggi “sproporzionate e discriminatorie”, secondo quanto riporta il dossier “Pericolosamente sproporzionato: uno stato di sicurezza nazionale sempre più in via di espansione in Europa”, redatto da Amnesty International.

Talmente pericolose per la libertà tanto da far intuire la deriva verso un profondo stato di permanente emergenza securitaria. Sono leggi, politiche e misure che erodono lo stato di diritto, rafforzano il potere esecutivo, indeboliscono la supervisione giudiziaria, limitano la libertà di espressione ed espongono chiunque a forme di sorveglianza governativa sotto controllo.

In Ungheria, per esempio, la nuova legislazione in materia vieta le manifestazioni, riduce notevolmente la libertà di movimento e congela i conti bancari. In Francia, ormai, è consuetudine dichiarare lo stato d’emergenza (già rinnovato cinque volte) standardizzando una serie di misure invadenti tra le quali quella di condurre perquisizioni senza mandato giudiziario.

In Polonia, la nuova disciplina antiterrorismo ha preso di mira, in maniera discriminatoria, i cittadini stranieri e ne autorizza la sorveglianza segreta, per tre mesi, attraverso intercettazioni telefoniche e controllo delle comunicazioni elettroniche e delle reti. Strumenti utilizzati da numerosi Stati, che possono essere, ormai, definiti di sorveglianza.

Tra questi spicca quello di trovare un nesso tra la crisi dei rifugiati e la minaccia di terrorismo, basato su stereotipi pregiudiziali: produce gravi abusi di legislazioni che già definiscono il terrorismo in modo del tutto generico.

In questo modo, molte persone vengono messe sotto coprifuoco, colpite da divieti di viaggio o sorvegliate elettronicamente senza mai essere state condannate per alcun reato.

E’ l’effetto delle misure basate sul concetto di prevenzione, a cui i governi destinano sempre più risorse, sempre più orientati come sono da ordinanze amministrative di controllo per limitare la libertà di espressione.

Così tanto da suscitare il terrore di essere (tutti, indistintamente) una minaccia alla sicurezza nazionale, fino a essere accusati di “glorificazione del terrorismo” o condannati per “apologia del terrorismo”.

Va a finire che la certezza - un tempo garantita dallo Stato - che i cittadini possano esercitare, in tutta sicurezza, i propri diritti, sarà sostituita dall’idea che i diritti delle persone debbano essere ristretti in nome della sicurezza.

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Il terrorismo contro Cuba
a cura di:
Fabrizio Casari
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La sospensione formale della collaborazione tra Iran e Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) è una delle conseguenze potenzialmente più importanti della recente “Guerra dei 12 giorni” o, più precisamente, dell’aggressione militare illegale di Stati Uniti e Israele contro la Repubblica Islamica. Il...
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