Israele, stragi e propaganda

di Mario Lombardo

Con la tregua appena prolungata tra Israele e le forze della Resistenza a Gaza, il livello di distruzione causato dal regime sionista nella striscia è stato mostrato al mondo in tutta la sua drammaticità. Se non esistono giustificazioni per i massacri sistematici e senza precedenti per intensità in rapporto alle dimensioni del territorio colpito e della sua popolazione, anche le motivazioni...
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Senza Fidel, con Fidel

di Fabrizio Casari

Sono passati sette anni dalla scomparsa fisica del Comandante in Capo della Rivoluzione cubana, Fidel Castro. Fidel è stato il più grande statista del 900 e ha reso Cuba il primo territorio libero delle Americhe. E’ nell’olimpo dei grandi rivoluzionari che hanno cambiato il corso della storia. Una storia che è stato capace di anticipare, di affrontare e di dominare. E’ stato maestro e guida per tutti coloro che, in ogni angolo della terra, abbiano provato a fare del mondo un luogo più giusto e degno di quello che avevano davanti a sé. Dall’entrata a L’Avana il 1 gennaio del 1959, Fidel seppe solo vincere. Sconfisse Batista e gli Stati Uniti, che con l’aiuto della mafia italo-americana lo sostenevano. L’Avana divenne una...
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di Tania Careddu

Sulla carta, sono misure antiterrorismo, nella loro applicazione, invece, minacciano le libertà fondamentali degli esseri umani. In seguito all’adozione della direttiva dell’Unione europea sul contrasto al terrorismo, i governi di quattordici Stati - Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Slovacchia, Spagna e Ungheria - hanno promulgato, alla velocità della luce, leggi “sproporzionate e discriminatorie”, secondo quanto riporta il dossier “Pericolosamente sproporzionato: uno stato di sicurezza nazionale sempre più in via di espansione in Europa”, redatto da Amnesty International.

Talmente pericolose per la libertà tanto da far intuire la deriva verso un profondo stato di permanente emergenza securitaria. Sono leggi, politiche e misure che erodono lo stato di diritto, rafforzano il potere esecutivo, indeboliscono la supervisione giudiziaria, limitano la libertà di espressione ed espongono chiunque a forme di sorveglianza governativa sotto controllo.

In Ungheria, per esempio, la nuova legislazione in materia vieta le manifestazioni, riduce notevolmente la libertà di movimento e congela i conti bancari. In Francia, ormai, è consuetudine dichiarare lo stato d’emergenza (già rinnovato cinque volte) standardizzando una serie di misure invadenti tra le quali quella di condurre perquisizioni senza mandato giudiziario.

In Polonia, la nuova disciplina antiterrorismo ha preso di mira, in maniera discriminatoria, i cittadini stranieri e ne autorizza la sorveglianza segreta, per tre mesi, attraverso intercettazioni telefoniche e controllo delle comunicazioni elettroniche e delle reti. Strumenti utilizzati da numerosi Stati, che possono essere, ormai, definiti di sorveglianza.

Tra questi spicca quello di trovare un nesso tra la crisi dei rifugiati e la minaccia di terrorismo, basato su stereotipi pregiudiziali: produce gravi abusi di legislazioni che già definiscono il terrorismo in modo del tutto generico.

In questo modo, molte persone vengono messe sotto coprifuoco, colpite da divieti di viaggio o sorvegliate elettronicamente senza mai essere state condannate per alcun reato.

E’ l’effetto delle misure basate sul concetto di prevenzione, a cui i governi destinano sempre più risorse, sempre più orientati come sono da ordinanze amministrative di controllo per limitare la libertà di espressione.

Così tanto da suscitare il terrore di essere (tutti, indistintamente) una minaccia alla sicurezza nazionale, fino a essere accusati di “glorificazione del terrorismo” o condannati per “apologia del terrorismo”.

Va a finire che la certezza - un tempo garantita dallo Stato - che i cittadini possano esercitare, in tutta sicurezza, i propri diritti, sarà sostituita dall’idea che i diritti delle persone debbano essere ristretti in nome della sicurezza.

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Il terrorismo contro Cuba
a cura di:
Fabrizio Casari
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