Quando ormai è arrivato l’autunno, la Juventus centra la prima vittoria del suo Campionato. Lo fa sul campo dello Spezia, con un 2-3 rocambolesco negli sviluppi e una prestazione tutt’altro che convincente (soprattutto in fase difensiva). Gli uomini di allegri passano in vantaggio a metà del primo tempo con Kean, che torna al gol in maglia bianconera dopo due anni. Poi però - a cavallo fra prima e seconda frazione - i padroni di casa riescono a ribaltare il risultato, andando a segno prima con Gyasi e poi Antiste. Alla fine però la Juve trova la forza di portare a termine una contro-rimonta con i gol di due degli uomini più discussi, Chiesa e De Ligt.

Al di là del gioco - ancora lontano dai livelli sperati a inizio stagione - quello che contava per la Juve era mettere punti in cascina. Anche perché nel frattempo le milanesi continuano a vincere.

L’Inter passa 1-3 in rimonta sul campo della Fiorentina: in rete Sottil, Darmian, Dzeko e Perisic, con la squadra di Inzaghi che lascia sfogare i viola nel primo tempo per poi dominarli nella ripresa.

Il Milan risponde con un 2-0 casalingo sul Venezia. I rossoneri sbloccano nella ripresa un match che si era complicato e portano a casa i tre punti grazie alle reti di Diaz ed Hernandez.

Vittoria importante anche per l’Atalanta, che batte per 2-1 in casa l’insidioso Sassuolo. Nel primo tempo i bergamaschi si issano sul 2-0 con i gol di Gosens e Zappacosta, poi nella ripresa Berardi accorcia le distanze per i neroverdi.

Tanti gol ma nessun vincitore fra Bologna e Genoa, che finisce 2-2. Dopo un primo tempo scialbo, succede tutto nella ripresa: sul tabellino dei marcatori Hickey, Destro e i rigori trasformati da Arnautovic e Criscito. Nel finale espulso Mihajlovic.

Stesso risultato anche fra Salernitana e Verona. I veneti vanno a segno due volte con un super Kalinic, ma poi vengono rimontati dai padroni di casa con Gondo e Coulibaly. Per i campani si tratta del primo punto in questo Campionato.

A sorpresa, l’Empoli vince per 2-0 sul campo del Cagliari. Bella prova dei toscani, che vincono con merito con un gol per tempo (Di Francesco, poi una perla di Stulac). Nel finale Henderson sfiora il tris.

Il pareggio per 1-1 contro la Juventus (in gol Morata e Rebic) permette al Milan di agganciare l’Inter a 7 punti in classifica, ma regala anche al Napoli l’occasione di centrare questa sera il primato in solitaria (gli azzurri, impegnati alle 20.45 contro l’Udinese, possono rimanere l’unica squadra a punteggio pieno).

Il dato più significativo dell’ultima giornata è comunque la certificazione della crisi della Juventus, scivolata addirittura al penultimo posto in classifica, a pari merito con il Cagliari. I bianconeri sono ancora a secco di vittorie dopo 4 giornate: non accadeva dalla stagione 1961/62, a riprova del momento difficilissimo, sicuramente il più buio da quando Andrea Agnelli ha preso le redini della società.

“Sono arrabbiato per come sono andate le cose, fino al gol del pareggio eravamo in totale controllo, poi abbiamo addirittura rischiato di perdere – ha commentato Allegri – Purtroppo abbiamo perso attenzione e determinazione, sull’angolo siamo stati perfino superficiali. La cosa che bisogna capire velocemente è che ci sono partite in cui devi essere tosto, cattivo, avere attenzione, portare a casa il risultato, altrimenti diventa difficile pensare di risalire la classifica”.

Domenica deludente anche per le romane. I giallorossi di Mourinho tornano addirittura sconfitta (3-2) dalla trasferta al Bentegodi: dopo una magia di Pellegrini (36’), autore di un colpo di tacco da cineteca, nella ripresa il Verona di Tudor alza i ritmi e ribaltano il risultato con Barak e Caprari. Poi l’autogol di Ilic non basta ai capitolini per portare a casa almeno un punto, perché Faroni segna il gol decisivo per i padroni di casa.

La Lazio non va invece oltre il pareggio in casa contro il Cagliari. Immobile apre le marcature alla fine del primo tempo, ma nella ripresa la difesa da horror dei biancocelesti permette ai sardi di ribaltare il risultato. A segnare il punto del definitivo 2-2 è Cataldi, entrato al posto di Leiva.

Fra gli anticipi della giornata, da segnalare il 6-1 dell’Inter sul Bologna. Dopo gli sprechi contro Samp e Real, Lautaro, Skriniar, Barella, Vecino e Dzeko (autore di una doppietta) travolgono gli emiliani. Gol della bandiera di Theate. Infortunio al bacino per Correa ma nulla di preoccupante sembra.

Torna al successo l’Atalanta, vittoriosa di misura sul campo della Salernitana con un gol di Zapata.

A sorpresa, dopo tre giornate di campionato ci sono solo tre squadre a punteggio pieno: Milan, Napoli e Roma. Di questo terzetto, la formazione più convincente è quella rossonera, che a San Siro domina per 90 minuti la Lazio, regolando la pratica con un gol per tempo: prima Leao, poi Ibrahimovich, all’ennesimo rientro di una carriera infinita.

Ben più sofferto il successo casalingo della Roma, che nel posticipo di giornata passa solo al 91esimo contro il Sassuolo. Dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio grazie a un gol di Cristante, i giallorossi si fanno riprendere nella ripresa da Djuricic, ma poi trovano il gol vittoria all’ultimo respiro con il redivivo El Shaarawy.

La seconda giornata del campionato propone alcune conferme e una sorpresa. Le conferme riguardano Inter, Roma, Lazio, Napoli, mentre la sorpresa è fondamentalmente una: la Juventus.

Se partiamo in ordine di classifica troviamo subito la vittoria per 3 a 1 dell’Inter a Verona. Significativa sotto almeno due aspetti: il primo è che è maturata dopo esser andata sotto di un gol a causa di uno sciagurato passaggio di Handanovic a Brozovic ma sbagliando la misura del passaggio. Il secondo dato è che se riguardo i 4 gol al Genoa tutti si chiedevano quanto fosse forza dell’Inter e quanto debolezza dei grifoni, quella al Bentegodi non può certo essere letta come una passeggiata di salute. Gli scaligeri corrono, pressano e menano per tutto il campo; è una squadra fisica con buona tecnica e capacità di occupare il campo e passare a Verona non sarà semplice per nessuno. Menzione particolare per il neoacquisto Correa, voluto fortemente da Simone Inzaghi: entra e segna una doppietta, con uno spettacolare colpo di testa ed una rasoiata da fuori area. Nemmeno nei sogni la realtà diventa così bella. Correa sarà un'arma importante per l'attacco nerazzurro e Inzaghi avrà problemi di abbondanza in avanti, ma tutta di qualità.

Il campionato mediatico ha annunciato grandi protagonisti di grandi ritorni sulle panchine, insieme a illustri addii e arrivi mancati; il campionato vero, quello che si sposta dalle trattative di mercato e va in campo, alla sua prima giornata ha già detto che si sapeva: hanno vinto tutte quelle che dovevano vincere, tranne la Juve. La premessa è d’obbligo: siamo agli inizi, i risultati potrebbero risultare estemporanei, le squadre non sono ancora al completo e chi ne ha più ne metta. Però i tre punti di domenica scorsa valgono come quelli di tutte le restanti partite. E’ la somma che fa il totale, diceva Totò.

Ma c'è un problema non semplice che aleggia sul campionato: DAZN fa davvero schifo, quasi quanto il suo nome. Pensare di vedere il campionato in immagini sincopate e, nelle migliori delle ipotesi, con tempi differiti tra audio e video, fa passare la voglia. DAZN non è in grado di sostenere sui suoi server l’accesso contemporaneo di centinaia di migliaia di utenti e non possedere Internet non può comunque penalizzare le persone che, in molti degli 8000 comuni italiani, non hanno accesso alla Rete per mancanza di collegamento degli operatori. La Lega dovrebbe recedere dal contratto ove la piattaforma non trovasse un accordo rapidamente con una rete televisiva. L’inadempienza contrattuale di Diletta and company appare facilmente dimostrabile. Speriamo avvenga presto.

I campioni d’Italia, orfani di Conte, Oriali, Lukaku e Hakimi, ovvero 4 fuoriclasse nei rispettivi ruoli, hanno dimostrato che i sostituti sono di prima scelta. Sia Dzeko che Chalanoglu hanno sfoderato una partita quasi sontuosa, completamente diversa dalle prestazioni con cui avevano lasciato Roma e Milan. Ma forse la cosa più interessante è la mano di Simone Inzaghi, che ha messo in scena un Inter veloce e dinamica, con molta meno rigidità posizionale dei rispettivi ruoli, molto più attenta al pallone che alle zolle di campo e il risultato è stato quello di una partita bella esteticamente oltre che micidiale nel punteggio. Con Conte l’Inter era solida e dura, non certo bella. Gli schemi erano quelli del contropiede, poco più. Con Inzaghi, che già aveva esaltato esteticamente la Lazio, c’è la possibilità di vedere un Inter bella ed efficace.

La Juve inciampa su errori e presunzione e prende un pareggio dopo aver avuto in mano i 3 punti. Che stavolta non potrà dare la colpa a Pirlo o alla pioggia per un risultato inedito nei suoi scontri con l’Udinese. La partita era cominciata come spesso succede quando le due compagni si incontrano, ovvero con la Juve subito in gol e poi nel giro di mezz’ora al raddoppio. Solo che stavolta il portiere juventino ha deciso di porre un suo personalissimo timbro alla partita, aiutato da qualche svista di Allegri ch certo non ha aiutato. Insomma da due a zero a due a due non è il miglior inizio che a Torino sognavano.

La Roma ha fatto subito capire di che pasta è fatta il suo nuovo attaccante e, soprattutto, quanto incide Mourinho nell’equilibrio di squadra. Benché venisse da una partita ravvicinata non ha certo dimostrato reverenza verso la Fiorentina, surclassandola per buona parte della partita.

Idem dicasi per la Lazio di Sarri, che pure con la solita panchina corta e il mercato aperto, ha sfoggiato il fascino di Milinkovic Savic e ha fatto bocconi di un Empoli decisamente due gradini più in basso dei biancocelesti. La Salernitana, cugina per lotitiana discendenza, ha rimediato subito la prima sconfitta dal Bologna di Sinisa Mihajilovic.

L’Atalanta ha strappato con la forza i tre punti a Torino e considerando che Gasperini aveva alcuni giocatori indisponibili e il mercato è ancora aperto, la vittoria è decisamente da sottolineare, anche considerando i consueti avvii al rilento delle squadre del Gasp.

Il Napoli ha chiuso la pratica con il Venezia neopromosso e il rinato Spalletti può riassaporare la gioia dei tre punti dopo l’esilio milionario di questi ultimi due anni. Il Milan ha fatto il suo senza brillare particolarmente, andando a vincere per uno a zero a Marassi contro la Samp. Un incrocio disgraziato quello tre Genova e Milano per i liguri.


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