di Roberta Folatti

Talento e debolezze di un dj famoso.

Non ho letto il libro autobiografico di Marco Baldini intitolato “Il giocatore”, da cui è tratto Il mattino ha l’oro in bocca, fatto sta che il film dà la sensazione di un “dettato” eseguito puntigliosamente, senza errori o sbavature ma con poca originalità. La storia prende avvio da Firenze, dove un giovanissimo Baldini rifiuta il posto in banca, tanto agognato per lui dal padre, per seguire le proprie inclinazioni che portano lontano da una carriera sicura e rassicurante. Fare il dj in una radio locale gli dà modo di sperimentarsi e di vincere anche la timidezza che all’inizio lo rendeva un po’ impacciato. Lo sostiene il direttore dell’emittente, il quale però, oltre a dargli buoni consigli, gli instilla un’insana passione: le scommesse sulle corse dei cavalli, il poker, in una parola il gioco d’azzardo.

di Roberta Folatti

La panchina della consapevolezza.

La panchina della consapevolezza.
La reazione di fronte a una perdita è sempre imprevedibile. Sandro Veronesi, autore del libro da cui è tratto il film Caos calmo, ne immagina una eccentrica per il suo protagonista, inchiodandolo davanti alla scuola di sua figlia per il tempo necessario a capire. E a capirsi.
Perchè di tempo per rendersi conto di ciò che gli succedeva intorno Pietro Paladini ne ha avuto davvero poco, sua moglie è morta in modo improvviso e assurdo mentre lui stava salvando una donna che rischiava di annegare in mare.

di Roberta Folatti

Una dolorosa separazione

Una Julie Christie invecchiata ma sempre bellissima presta il suo volto a questa storia non facile che parla di malattia e di perdita di sè. L’Alzhaimer è il lento, inesorabile spegnimento di facoltà mentali e di ricordi, come se qualcuno pigiasse, uno dopo l’altro, gli interruttori della luce di quella grande casa che è il nostro cervello. Si comincia dalla memoria a breve termine e si finisce rimanendo completamente al buio.

di Roberta Folatti

Una disarmante fragilità

Al centro del nuovo film di Peter Del Monte, distribuito dalla Teodora Film di Vieri Razzini - che si distingue sempre per le scelte originali - c'è la figura di Mavi, giovane donna dalla sensibilità accentuata, capace di grandi slanci ma anche di gesti autodistruttivi. A fare da contraltare al caos emozionale della ragazza, c'è l' "impianto" razionalistico di Teo, studente di astrofisica, al contempo attratto e impaurito dalla personalità di Mavi.L'investimento iniziale, che fa finire Teo in ospedale, è la metafora dello sconvolgimento che la giovane donna, originaria di Spalato, porterà nella sua vita. Niente è più come prima dopo averla conosciuta o meglio dopo essersi "scontrato" con lei.

di Roberta Folatti

Triangolo acuto

L'inizio mi è sembrato folgorante, con una trovata degna di un film di suspense.
Quel che una delle due protagoniste vede - una volta aperto il bagagliaio dell'auto, di ritorno dalla Tunisia - è difficile da prevedere anche per uno spettatore accorto. Ma Riparo non è un thriller e la tensione che si sprigiona nel corso della pellicola non deriva da eclatanti colpi di scena, è tutta interiore, causata da sentimenti che si intersecano, si sovrappongono e infine diventano ingestibili.


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