Secondo un recente studio di un’organizzazione non governativa americana, nel corso del 2020 il numero di giornalisti arrestati negli Stati Uniti è stato quasi tre volte superiore a quello registrato l’anno precedente in Cina e in Turchia. Se per il momento le conseguenze per i primi non sembrano essere così pesanti come quelle spesso riservate da questi ultimi paesi ai giornalisti detenuti o condannati, la tendenza e alcune circostanze particolari, evidenziate dalla ricerca stessa, sono ampiamente sufficienti a testimoniare il deterioramento in atto del clima democratico in America.

L’amministrazione americana uscente di Donald Trump ha alla fine deciso di imporre sanzioni punitive contro la Turchia in relazione all’acquisto del sistema missilistico difensivo russo S-400. Questo provvedimento è stato a lungo discusso negli Stati Uniti, vista l’importanza delle relazioni con l’alleato NATO, e arriva in un momento di tensioni crescenti per via delle iniziative di politica estera del presidente Erdogan. La scelta di Washington appare più come un avvertimento al governo turco, ma rischia comunque di spingere Ankara ancora di più verso Mosca e Pechino.

Se un accordo per il dopo Brexit dovesse alla fine esserci tra Londra e Bruxelles, è probabile che sarà siglato e finalizzato in extremis se non addirittura dopo la scadenza ufficiale del 31 dicembre prossimo. I negoziati tra il governo britannico e l’Unione Europea continuano infatti a essere prorogati vista l’impossibilità finora registrata di superare le divisioni attorno ad alcune questioni controverse. La decisione del primo ministro Boris Johnson e della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, di non rompere le trattative dopo la mancata intesa del fine settimana sembra comunque suggerire, anche se in maniera molto cauta, che una soluzione possa essere finalmente vicina.

La nuova misurazione congiunta del monte Everest da parte di Cina e Nepal questa settimana ha fatto aumentare ufficialmente di quasi un metro l’altezza del tetto del mondo e ha offerto nel contempo un’altra testimonianza del consolidamento delle relazioni tra i due paesi divisi dalla catena himalayana. Il Nepal è tradizionalmente considerato una sorta di “giardino di casa” dell’India e i progressi fatti tra Pechino e Kathmandu negli ultimi anni sul fronte diplomatico, economico e militare rappresentano perciò un serio campanello d’allarme per Nuova Delhi. Visto l’evolversi delle rivalità nel continente asiatico, inoltre, il riassetto strategico del Nepal ha implicazioni non indifferenti anche per i piani di contenimento americani della Cina, nei quali l’India e, di riflesso, i suoi alleati storici dovrebbero giocare un ruolo determinante.

All'epoca in cui fu sindaco di New York Rudolph Giuliani, detto Rudy, era considerato un eroe da tutti o quasi. Lo fermavano per strada per stringergli la mano esortandolo a rimanere sindaco per sempre e lui si beava di tanta ammirazione, come un pavone al tempo degli amori. Poi l'adorazione andò gradatamente scemando fino a diventare una caduta libera. Negli ultimi quattro anni Giuliani ha fatto da tirapiedi a Donald Trump e i meriti che gli venivano attribuiti un tempo si sono dissolti nel nulla. Il Time gli aveva concesso  il titolo di uomo dell'anno ma la tenacia dimostrata nel diffondere strampalati messaggi sui presunti brogli elettorali orditi da Biden hanno indignato l'intera nazione.


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