di Stefano Rodotà

Qual è il destino dei parlamenti nell'età dell'informazione e della comunicazione? Alcuni anni fa, quando cominciò il dibattito sulla democrazia elettronica, sembrava che le nuove tecnologie avrebbero portato ad una progressiva scomparsa della democrazia rappresentativa, sostituita da forme sempre più diffuse di democrazia diretta. Nel nuovo agorà elettronico i cittadini avrebbero potuto prendere sempre la parola e decidere su tutto.

di Silvia Cattori

Daniele Ganser, professore di storia contemporanea all’università di Basilea e presidente dell’ Aspo-Svizzera, ha pubblicato un libro "sugli eserciti segreti della NATO". Secondo lui, gli Stati Uniti hanno organizzato in Europa dell’Ovest durante gli ultimi 50 anni attentati che sono stati attribuiti alla sinistra e alla sinistra estrema per screditarli agli occhi dei loro elettori. Questa strategia dura ancora oggi per suscitare il timore dell’islam e giustificare le guerre per il petrolio.

di Jürgen Elsässer

L’annuncio fortemente drammatizzato da parte del Ministro britannico dell’Interno, il 10 Agosto 2006, della scoperta di un complotto terrorista a Londra ha suscitato il panico, e successivamente la perplessità. Il giornalista tedesco Jurgen Elsasser ritorna su questo momento di isteria collettiva e sul ruolo del Mossad in questa manipolazione dell’opinione pubblica in pieno bombardamento del Libano.

di Gustavo Adolfo Vargas

La sporca campagna della destra è così debole, che l’unica cosa che deve fare il sandinismo è informare, informare e tornare a informare sulle conseguenze sociali ed economiche della politica neoliberale degli ultimi 16 anni. Però deve farlo davvero, perché fino ad ora Daniel Ortega è quasi l’unico che percorre solo il paese rivelando la vera situazione del paese; manca la presenza pubblica nei media e nelle piazze pubbliche di deputati, sindaci, dirigenti di partito, intellettuali e gli artefici dell’opinione pubblica, leader sociali, comunicatori, attivisti sindacali, militanti dei movimenti sociali. Insomma, di tutti quelli che dicono di appartenere a un sandinismo ampio e che oggi hanno la possibilità di convertirsi nella forza politica dominante del Nicaragua grazie al trionfo elettorale di Daniel Ortega.

di Manuel Hevia Frasquieri e Andrés Zaldívar Diéguez

Correva l’anno 1967. La controrivoluzione a Cuba era stata sconfitta. La stazione della CIA a Miami JM-Wave cominciò gradualmente a limitare le sue operazioni di guerra sporca contro il territorio cubano, dopo molti anni di crimini e aggressioni. Venivano smontati i radar di comunicazione o le mitragliatrici pesanti e i cannoni senza retrocessione di 57 mm delle navi pirate che venivano vendute o liquidate. Le loro dimore lussuose negli isolotti del Florida, in altra epoca case segrete, sono state affittate. Tutta la logistica di guerra veniva sgominata a poco a poco. Ma le loro azioni paramilitari contro imbarcazioni da pesca o altre attrezzature cubane sarebbero continuate ancora nei prossimi anni. Il terrorismo non era cessato, bensì s’intensificava contro gli interessi cubani all’estero. I loro "bersagli" prediletti sarebbero allora i funzionari diplomatici e commerciali, le ambasciate, i consolati, le rappresentazioni di linee aeree o marittime, sia cubane che di qualsiasi paese che avesse rapporti con Cuba. Era soltanto un cambiamento strategico nella politica di terrore


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