di Domenico Melidoro

Che la vita dei Ministri del Governo Prodi non sarebbe stata priva di ostacoli era un pronostico fin troppo facile. I primi a essere investiti dalle polemiche sono stati quei ministri che, più o meno avventatamente, si sono espressi a favore di provvedimenti che tutelino le coppie di fatto (la diellina Rosy Bindi, ministro della famiglia) oppure che hanno promesso di avviare la sperimentazione controllata della pillola abortiva RU 486 (la diessina Livia Turco, ministro della Sanità). Ora è il turno di Fabio Mussi, esponente della Sinistra DS e ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica, che ha ritirato l'adesione del nostro Paese alla pregiudiziale etica con la quale il precedente governo (nel Novembre del 2005) aveva espresso in sede comunitaria parere contrario alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. Figuriamoci cosa sarebbe successo se da noi qualcuno avesse proposto un provvedimento simile a quello con cui il Parlamento della Danimarca ha dato il via libera all'inseminazione gratuita nelle strutture sanitarie pubbliche per donne single o per coppie di lesbiche.

di Cinzia Frassi

Dalle elezioni politiche in poi, passando anche attraverso l'elezione dei Presidenti di Camera e Senato, del Presidente della Repubblica soprattutto e, da ultimo il recente voto amministrativo, quando c'è da votare i due schieramenti si fronteggiano aspramente e questo scontrarsi è diventato parte intima e costitutiva di entrambi. Quasi che senza questi "appuntamenti" o dopo questi, non sapessero come trovare regione dei rispettivi ruoli e natura, quelli di governare e di fare opposizione. Restare nell'emotività antagonista della gara distoglie dal fare i conti con un dopo gara in cui ci sarà da remare per 5 anni.
Come nella campagna elettorale che ha preceduto il voto politico del 9 aprile e come accaduto ultimamente e prima del voto amministrativo di pochi giorni fa, l'opposizione metterà in campo tutte le forze, cioè quelle che riuscirà a risucchiare il suo premier, per trasformare l'appuntamento referendario non solo nell'ennesima occasione per delegittimare il governo in carica, ma anche per tenere insieme una coalizione sempre più irrequieta e insofferente al suo interno.

di Fabrizio Casari

Con la confitta alle elezioni amministrative, che è costata a Forza Italia una brusca perdita di consensi, pare passata di moda l'idea della "spallata", dell'"avviso di sfratto" che pretendeva una destra rabbiosa, priva di freni inibitori e anche della dose minima di educazione, politica e civile. L'ultimo spettacolo, andato in scena a Napoli - che si riteneva conquistabile - vedeva un leader che saltava, urlava, sbraitava e tirava fuori tutta la volgarità dell'arricchito brianzolo. Che insultava gli avversari portati a rango di nemici; che minacciava il clima politico e sociale con comizietti mussoliniani; che scriveva ai leaders stranieri minacciando di tornare a breve; che rideva sguaiato con tutti i suoi denti finti alle insolenze dei suoi dipendenti contro il Capo dello Stato. Questa sorta di caravanserraglio che ha fatto rimpiangere un qualunque Bagaglino senza censura, è stata la nuova modalità espressiva dei fascisti, post-fascisti e quasi fascisti che abitano la cosiddetta Casa della libertà nella stagione - breve ma intensa - della rivincita. E' durata poco la stagione; schiaffeggiata a Napoli e a Roma, in bilico fino all'ultimo voto a Milano, la breve stagione della rivincita si é rivelata presto quella della riperdita.

di Domenico Melidoro

Silvio Berlusconi, ancora non rassegnato a svolgere serenamente il ruolo di leader del maggior partito dell'opposizione, nelle scorse settimane aveva cercato di attribuire significato politico alle elezioni amministrative del 28 e 29 maggio. Il Cavaliere si è addirittura candidato come capolista di Forza Italia al comune di Napoli a sostegno della candidatura a Sindaco di Franco Malvano per la CDL. Berlusconi sperava di inaugurare la riscossa elettorale del Centrodestra proprio a partire da Napoli. Nel capoluogo campano però ha vinto Rosa Russo Iervolino, il sindaco uscente dell'Unione, che ha trionfato con quasi 20 punti di vantaggio percentuale sull'avversario (57% contro un deludente 37,8%). Altre pesanti vittorie dei Sindaci dell'Unione si sono registrate a Roma, dove Veltroni ha ottenuto il 61,4% dei consensi contro il 37,1% raggiunto dall'ex-Ministro di AN Gianni Alemanno e a Torino, dove il diessino Sergio Chiamparino è stato rieletto con il 66,6% contro il 29,5% dei voti raccolti da un altro ex-Ministro del Governo della CDL, vale a dire il centrista Rocco Buttiglione. Se passiamo a considerare i successi del Centrodestra non possiamo non rilevare l'elezione di Letizia Moratti a Milano con il 52% e la riconferma di Cuffaro alla presidenza della Regione Sicilia con il 53,09% (Rita Borsellino, candidata dell'Unione, si è invece fermata al 41,64%).

di Marco Dugini

I risultati delle amministrative narrano di tre vittorie schiaccianti per l'Unione (Roma, Torino, Napoli), mentre la Casa delle Libertà riconferma Cuffaro alla Regione Sicilia e vince con più affanno del previsto a Milano con l'ex-ministro Moratti, dopo un iniziale testa a testa.
Tutto meno che la rivincita promessa dalla Cdl.
Anzi, sottolinea beffardo D'Alema: "Se il tema per Berlusconi era una rivincita, allora c'è stata una riperdita", concludendo, "ma non era la rivincita il tema, perché si tratta di elezioni amministrative ed ora possiamo governare con tranquillità".
Forse, proprio in queste parole di D'Alema, sta la cifra politica della giornata elettorale appena consumata.
In effetti le amministrative di ieri rappresentano una prima iniezione di ossigeno nei polmoni del neonato governo unionista e una chiara battuta d'arresto per le mire revansciste di Berlusconi e dell'opposizione da lui capeggiata, che su quest'ultima chiamata alle urne si era a dir poco sbilanciato, intendendo affidarle un chiaro e rilevante significato politico.
"Spallata" contro il nuovo governo, in vista del "ribaltone", la lettura politica del cavaliere essendo quella di un governo di centro-sinistra ai limiti della legittimità, di cui il popolo italiano sarebbe già stufo dopo così pochi giorni e quindi desideroso di riportare in tempi brevi il centro-destra nelle stanze dei bottoni.


Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy