di Alessandro Iacuelli

L'estate degli incendi, anche quest'anno, non si è fatta attendere. E’ la puntata 2007 dell’attacco criminale che da decenni aggredisce l'Italia durante il tempo delle ferie. La guerra contro le fiamme dall'inizio dell'anno ha già fatto otto morti, e sono andati in fumo 80mila ettari di bosco e sottobosco: 3 volte quelli che erano bruciati nello stesso periodo del 2006. Attacco criminale, non opera di piromani, come ogni anno si dice. Non si tratta infatti di incendi appiccati da persone con manie psichiche che vedono nel fuoco la propria soddisfazione. E’ opera di incendiari, piuttosto, manovalanza di organizzazioni mafiose che hanno bisogno dell'incendio per portare avanti i propri affari. Il caso più recente, di pochi giorni fa, nel napoletano: un elicottero del servizio antincendio boschivo della Regione è stato raggiunto da una serie di fucilate che ha prodotto diciotto fori nella benna, il sacco utilizzato per il trasporto di acqua. Secondo le prime ipotesi, il velivolo sarebbe stato colpito durante le fasi di raccolta nel Volturno. All'arrivo a Quindici, dove intanto divampava un incendio, la scoperta dell'accaduto che ha costretto l'elicottero a tornare alla base di San Martino Valle Caudina per le riparazioni. Nella stessa giornata, a Montevergine, nei pressi di Avellino, qualcuno ha messo fuori uso di proposito il ponte radio del servizio antincendio regionale: hanno rotto il vetro d'ingresso e tagliato con una cesoia i cavi, rendendo impossibili i collegamenti con la sala operativa. Come se non bastasse, il 6 agosto un incendio è divampato in piena città di Napoli e le fiamme sono arrivate a lambire addirittura l’ospedale San Paolo, a Fuorigrotta.

E' evidente che tutto questo non può essere opera di piromani: la piromania è un disturbo clinico, caratterizzato da un'intensa ossessione verso il fuoco; qui invece si tratta di organizzazioni malavitose che perseguono un interesse particolare ed immediato, bruciando, ostacolando le operazioni di spegnimento e facendo pressioni perché non vengano mappate correttamente le zone percorse da incendi.

Speculazione edilizia, secondo il Ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio: una volta domati gli incendi, anche se sulla zona viene posto un vincolo che impedisce l'edificazione, si procederà in ogni caso a costruire abusivamente, in attesa del condono prossimo venturo. E' un attacco delle ecomafie anche secondo il sostituto procuratore della DDA di Napoli, Giuseppe Noviello: su molti dei territori, soprattutto in Campania, interessati dagli incendi, sono stati depositati nei mesi scorsi grosse quantità di rifiuti tossici, che le mafie fanno sparire con gli incendi, prima che la magistratura possa trovarli.

Ancora una volta, c'è solo da tentare di limitare i danni, a causa del mancato potenziamento del Corpo forestale dello Stato - sotto organico di 1.000 persone - e delle dotazioni dei Vigili del Fuoco. Ci sono ovviamente anche dei problemi di tipo legislativo. Infatti, sull'argomento Pecoraro Scanio ha dichiarato: "In sette anni sono stati arrestati molti piromani, ma non c'è stata nemmeno una condanna definitiva".

Nel 2000, è stato introdotto nel codice penale l'articolo 423 bis, che prevede un'aggravante specifica per i roghi nelle aree protette, ma non basta: non sono solo le aree protette ad essere aggredite. Il meccanismo adottato dalle mafie ecologiche campane è semplicissimo ma, ancora una volta, di un cinismo disarmante: i rifiuti, soprattutto tossico-nocivi, vengono abbandonati nelle aree di campagna e di collina; poi in piena estate si appicca il fuoco a tutto, facendo sparire la "merce" con la quale hanno lucrato milioni di euro. La fase successiva sarà quella dell'edificazione abusiva, con la quale lucrare altri milioni di euro. Nonostante la legislazione vigente.

Per il ministro dell'Ambiente vanno attivati “tutti gli strumenti che impediscano lo scempio in primo luogo il catasto delle zone incendiate, indispensabile per vietare la costruzione di nuovi manufatti". Ma il compito di predisporre il catasto spetta ai Comuni, spesso incapaci anche di censire le zone interessate dagli incendi. Solo oggi, nel 2007, si sta cercando di dare ai Comuni il supporto satellitare, per poter almeno vedere dove sono le aree bruciate, ma chiaramente non basta se poi i comuni non mandano sul luogo geometri e tecnici a registrare l'area, perchè è necessario che la zona risulti registrata e quindi ogni transazione possibile venga bloccata. Si deve considerare che la legge in vigore impone che dopo un incendio su un terreno, per 15 anni non si può cambiare destinazione d'uso e che per 5 anni è impedita ogni edificazione anche nelle aree edificabili. Per attuare la legge, serve però un catasto preciso. Che non c’è.

Nel frattempo, Napoli non ce la fa più e dal Wwf si chiede che venga istituita una "taglia" sugli incendiari. La Regione Campania, attraverso il suo assessorato all'Agricoltura e alle attività produttive, ha chiesto l'attivazione dello stato di emergenza e del comitato di sicurezza pubblica nelle province maggiormente colpite dagli incendi di queste ore. Servirà? Forse no visto che, come ogni anno, con la fine del mese di agosto finiscono gli incendi, e con essi l'emergenza fuoco. Il tutto puntualmente cade nel dimenticatoio, e nessuno ci penserà più. Fino alla prossima estate.

Pin It

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy