Il pugno di ferro del Piano Ruanda

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Dopo due anni di ostruzionismo da parte della Camera dei Lord, il governo conservatore britannico ha alla fine incassato l’approvazione definitiva della legge che consente di deportare immigrati e richiedenti asilo in Ruanda. La “Safety of Rwanda (Asylum and Immigration) Bill” ha chiuso il suo percorso al parlamento di Londra poco dopo la mezzanotte di lunedì. Il provvedimento, introdotto...
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USA, ritirata dal Sahel

di redazione

Le speranze di Washington di riuscire a mantenere la presenza militare in Niger sono tramontate definitivamente dopo l’arrivo a Niamey dei primi cento consiglieri militari della “Africa Corps” russa. Gli Stati Uniti lo scorso fine settimana hanno infatti reso noto di aver accettato di ritirare dal Niger il contingente di un migliaio di militari, UAV (droni) armati MQ9 Reaper, elicotteri e aerei da trasporto. Il vice segretario di Stato Kurt Campbell ha avuto un faccia a faccia a Washington con il premier nigerino Ali Mahamane Lamine Zeine, che ha ribadito la decisione sovrana del suo Paese di chiedere la partenza di tutte le forze straniere, comprese quelle americane. L’accordo prevederebbe l’invio nei prossimi giorni di una...
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di redazione

Alla fine è 1-1,un pareggio che non serve a nessuno. L'ultimo derby della Capitale sarà ricordato come quello delle occasioni sprecate: la Lazio fallisce il sorpasso alla Fiorentina e la riconquista del quarto posto, mentre la Roma non riesce ad agganciare in classifica i cugini e l'Inter. Eppure la chance non sono mancate, su entrambe le sponde del Tevere. Nel primo tempo i giallorossi partono bene, poi gli uomini di Petkovic diventano padroni del campo e vanno in vantaggio con una prodezza di Hernanes da fuori area. Prima dell'intervallo l'arbitro nega alla Lazio un rigore per fallo di mano in area.

Nella ripresa la circostanza si ripete e stavolta l'arbitro fischia, ma il Profeta disfa quanto di buono fatto nella prima frazione: prima sbaglia il penalty ricercando una finezza eccessiva e inutile, poi stende Pjanic nella propria area. Dal dischetto Totti non perdona, segna il suo nono gol nei derby e porta a casa l'ennesimo record. A quel punto Biava si fa espellere collezionando due ammonizioni in pochi minuti e la partita per i giallorossi sembra in discesa. Ma un super Marchetti e l'incapacità di trasformare occasioni clamorose sottoporta condannano la Roma al quarto derby consecutivo senza vittorie.

Un'altra occasione sprecata è quella dell'Inter, che avrebbe potuto recuperare due punti in un colpo solo a Milan, Fiorentina, Lazio e Roma, rilanciandosi in chiave Champions. Ma la difesa tradisce anche stavolta i nerazzurri, rimontati in casa da un'Atalanta capace di sbancare San Siro con un inverosimile 3-4. Apre le danze Rocchi, in campo dopo l'ecatombe di attaccanti interisti, cui domenica si è aggiunto anche Cassano. L'attaccante veneziano trova finalmente quel centesimo gol in A cercato invano per mesi con la maglia della Lazio.

Pareggia Bonaventura, ma il primo tempo si chiude con la doppietta di Alvarez: primo gol di rapina, secondo di talento. All'intervallo è 3-1. Nella ripresa l'Inter non chiude e in 12 minuti Denis mette in scena lo show della vita con una tripletta. La prima rete arriva su un rigore misterioso concesso dall'arbitro, la seconda su tiro da fuori, la terza su inserimento. Inguardabili i centrali di casa, con il sonnolento Ranocchia che a un secondo dalla fine avrebbe l'occasione di metterci una pezza segnando il 4-4, ma cicca clamorosamente da un metro a porta vuota. Finale indecoroso con Schelotto coinvolto nella rissa dell'ex.

Nell'altro posticipo di domenica il Napoli si sbarazza con facilità disarmante di un Genoa mai in partita. Al San Paolo è 2-0: al redivivo Pandev segue il solito Dzemaili, per distacco il centrocampista più in forma della serie A (quattro gol nelle ultime due partite). La vera notizia è però il gol mancato da Cavani: nell'affannosa rincorsa al record azzurro di un certo Maradona, il matador spara per tutto il secondo tempo verso la porta rossoblù, ma Frey respinge tutte le conclusioni, parando anche un rigore tirato con finta approssimativa dall'uruguaiano.

Nelle posizioni di testa, sorprende il 2-2 rimediato dalla Fiorentina contro il Milan. Con un uomo in meno e sotto di due gol (rete dell'ex Montolivo e raddoppio di Flamini), i Viola riescono a tornare a galla nel secondo tempo grazie a due rigori. Il pareggio serve a poco in classifica - dove i toscani restano ancora a -6 dai rossoneri -, ma consente di tenere in vita qualche residua velleità di Champions. E poi c'è quel punticino in più rosicchiato all'Inter, che fa sempre comodo. Per gli 11 di Allegri invece, da mesi lanciati in una rimonta supereroica, è imperdonabile aver perso in questo modo altri due punti sul Napoli.

Quanto alla Juventus, la prima della classe supera con qualche patema (e qualche aiutino) l'ultima in classifica. I bianconeri sono evidentemente ancora storditi dagli schiaffi rimediati a Monaco e con la testa pensano esclusivamente al ritorno di Champions contro il Beyern. Di positivo c'è solo il risultato per gli uomini di Conte, che giocano male e riescono sbloccare il risultato contro il moribondo Pescara con un rigore quantomeno generoso. A trasformarlo è Vucinic, che con un misto di coerenza e autoconsapevolezza esulta mostrando le terga. Il raddoppio è sempre del montenegrino, che si produce in una palletta a giro vagamente alla Del Piero. Bella la botta da fuori di Cascione, ma serve solo a togliere le ragnatele dall'incrocio.

In coda alla classifica si rianima il Palermo, che vince 3-1 al Ferraris contro la Sampdoria. Un risultato che consente ai rosanero di agganciare in classifica Genoa e Siena. L'uomo di giornata per i siciliani è Ilicic, autore di un gol in discesa libera da raccontare a nipoti e pronipoti.

In fatto di bellezza non ha nulla da invidiare la staffilata al volo del solito Totò Di Natale, che incanta il Friuli e consente all'Udinese di battere il Chievo 2-1. Per il resto, l'unico divertimento della gara è assicurato dalla goffaggine dei due portieri.

Noia sovrana anche a Parma, dove il Siena dovrebbe scendere in campo con il coltello fra i denti per sfuggire all'incubo della B, ma si accontenta di un mesto 0-0. Non delude invece il Torino, che come sempre ci mette il cuore e con Rolando Bianchi pareggia 2-2 al 94esimo contro il Bologna.

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