Il pugno di ferro del Piano Ruanda

di redazione

Dopo due anni di ostruzionismo da parte della Camera dei Lord, il governo conservatore britannico ha alla fine incassato l’approvazione definitiva della legge che consente di deportare immigrati e richiedenti asilo in Ruanda. La “Safety of Rwanda (Asylum and Immigration) Bill” ha chiuso il suo percorso al parlamento di Londra poco dopo la mezzanotte di lunedì. Il provvedimento, introdotto...
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Gaza, terremoto nei campus

di Mario Lombardo

Le proteste degli studenti americani contro il genocidio palestinese a Gaza si stanno rapidamente diffondendo in molti campus universitari del paese nonostante le minacce dei politici e la repressione delle forze di polizia. Alla Columbia University di New York è in atto in particolare un’occupazione pacifica di alcuni spazi all’esterno dell’ateneo e nella giornata di lunedì i manifestanti hanno ottenuto l’appoggio dei docenti, i quali hanno sospeso le lezioni per protestare a loro volta contro l’arresto di oltre cento studenti nei giorni scorsi. Esponenti del Partito Democratico e di quello Repubblicano, così come il presidente Biden, hanno denunciato la mobilitazione, rispolverando le solite accuse di antisemitismo e a...
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di redazione

L’1-1 contro la Spagna e il 3-2 contro la Macedonia sono stati davvero due miracoli all’italiana. La Nazionale azzurra archivia la seconda e la terza giornata del girone di qualificazione ai Mondiali con due incontri per certi versi simili, anche se contro avversari distanti fra loro anni luce.

Le analogie sono principalmente tre: la formazione iniziale più che discutibile, lo svantaggio causato da incredibili errori individuali e la reazione di orgoglio degli ultimi 20 minuti, che ci ha consentito di agguantare un pareggio (sfiorando la vittoria) contro gli spagnoli e di completare una contro-rimonta al cardiopalma contro i macedoni.

Più degli svarioni difensivi - l’uscita bucata da Buffon nella prima partita e il retropassaggio sbagliato da Verratti nella seconda - a destare preoccupazione sono le letture tattiche di Ventura. In particolare, contro la velocissima Spagna è apparsa davvero incomprensibile la scelta di schierare un playmaker lento come Montolivo, che difatti non è riuscito a costruire nulla, rimediando anche uno sfortunato e gravissimo infortunio al crociato che lo terrà fuori almeno sei mesi. Dobbiamo ringraziare l’inconcludenza dell’attacco spagnolo e l’involuzione di Sergio Ramos, che ha atterrato ingenuamente Eder in area, se alla fine De Rossi è riuscito a pareggiare dal dischetto la rete iniziale di Vitolo.

Gli errori più gravi, però, il ct li ha commessi nella partita di domenica a Skopje. L’assenza contemporanea sia di De Rossi sia di Parolo ha consegnato il centrocampo nelle mani dei nostri avversari, lasciando senza copertura Verratti (peraltro ancora sofferente per gli strascichi di una pubalgia), che non aveva abbastanza spazio per impostare e finiva regolarmente sotto pressione in fase di disimpegno. Di qui è nato l’erroraccio che nella ripresa ha permesso a Nestorovski di pareggiare il vantaggio azzurro firmato nel primo tempo da Belotti.

Grazie alla mancanza di un interditore davanti difesa italiana, poi, i macedoni sono riusciti addirittura ad andare in vantaggio 2-1, sfruttando con un tiro da fuori di Hasani l’ennesima incertezza della retroguardia azzurra. A quel punto sembrava profilarsi una disfatta di coreana memoria, ma per fortuna Ventura ha avuto l’illuminazione d’inserire contemporaneamente Parolo e Sansone, che hanno completamente cambiato la partita permettendo agli azzurri di dominare il centrocampo.

L’altra intuizione è stata avvicinare Immobile alla porta. Il centravanti della Lazio è più una prima punta che un attaccante esterno: non ha la tecnica nei piedi per accentrarsi partendo da lontano, ma se riceve palla sotto porta è quasi sempre letale. E, per fortuna, a Skopje lo è stato due volte: prima con una zampata su cross di Candreva, poi con un colpo di testa in pieno recupero che ha consegnato il successo agli azzurri.

Da queste due partite, inoltre, Ventura dovrebbe trarre una lezione di carattere anagrafico: i migliori in campo, oltre a Immobile, sono stati Belotti, Sansone e Romagnoli. In vista del Mondiale fra due anni occorre puntare sui calciatori nati negli anni Novanta, per presentarci in Russia con una formazione competitiva dal punto di vista atletico. Proprio la fase delle qualificazione, oltre alle amichevoli, servirebbe ad ggiungere quel minimo di esperienza internazionale che consentirebbe ad una formazione giovane di giocare alla meglio un torneo fatto di partite ravvicinte in condizioni climatiche difficili.

Sarebbe perciò fondamentale inserire perlomeno anche Donnarumma e Rugani, chiedendo a una leggenda come Buffon e a un grande difensore come Barzagli di fare un passo indietro, limitandosi ad una presenza secondari nei 23 che disputeranno il Mondiale. Per operare una rivoluzione del genere, però, ci vorrebbe un commissario tecnico di grande carisma e autorevolezza. Con tutto il rispetto, ci vorrebbe qualcuno con una carriera alle spalle più prestigiosa di quella di Ventura.

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