Gaza, gli scogli della tregua

di Michele Paris

L’attitudine dei vertici di Hamas nei confronti dell’ultima proposta di tregua avanzata da Israele sembra essere improntata a un’estrema cautela. Il movimento di liberazione palestinese che controlla Gaza ha fatto sapere nelle scorse ore che restano ancora elementi ambigui nella bozza sottoposta con la mediazione egiziana, anche se le trattative sono tuttora in corso e il documento potrebbe...
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Ecuador: la "valanga" referendaria

di Juan J.Paz-y-Miño Cepeda

Il 21 aprile (2024), su iniziativa del governo di Daniel Noboa, presidente dell'Ecuador, si è svolta una consultazione e un referendum su 11 quesiti, tre dei quali riguardavano il ruolo delle forze armate nella lotta contro la delinquenza e la criminalità organizzata, a sostegno della polizia; altri tre sull'estradizione degli ecuadoriani, sull'aumento delle pene e sulla scontata esecuzione di pene piene per i condannati; altri tre sulle magistrature specializzate in materia costituzionale, sul reato di porto d'armi e sul fatto che lo Stato diventerà proprietario dei beni sequestrati di origine illecita. Le altre due erano sull'arbitrato internazionale e un'altra per consentire l'introduzione del lavoro a ore e a tempo determinato....
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di Luca Mazzucato

NEW YORK. Come manipolare l'opinione pubblica europea per creare consenso alla guerra in Afghanistan: ecco le linee guida della CIA, in un documento top-secret pubblicato su Wikileaks.org, il sito canaglia per eccellenza. Dopo la caduta del governo olandese sul rinnovo della missione militare in Afghanistan, l'intelligence americana ha preparato un manuale per evitare che il pericolo si ripeta in Francia e Germania. Un utile compendio per capire cosa c'è sotto le notizie che dal fronte afghano arrivano sui nostri teleschermi.

La guerra in Afghanistan dura ormai da oltre otto anni: ha superato la durata del Vietnam e della Corea, diventando la più lunga guerra che gli Stati Uniti abbiano mai intrapreso. La drammatica escalation annunciata recentemente da Barack Obama richiede un notevole sforzo anche da parte degli altri alleati della coalizione internazionale. La crescente insofferenza dell'opinione pubblica nei confronti della guerra potrebbe mettere in forse il contributo di alcuni Paesi europei all'occupazione americana. Un problema che gli USA non possono permettersi di affrontare proprio ora.

Ecco che, come ai tempi della strategia della tensione, entra in campo la CIA per manipolare l'opinione pubblica in favore della guerra. Quando si tratta di guerra, il silenzio è d'oro: secondo la CIA la migliore strategia è che della guerra non se ne parli affatto, lasciando i governi liberi di fare i loro sporchi affari. “Il silenzio sulla missione in Afghanistan,” leggiamo dal dossier, “ha permesso ai leader di Francia e Germania di ignorare l'opposizione popolare e aumentare il loro contributo alla missione ISAF. Berlino e Parigi mantengono il terzo e quarto contingente militare (il secondo è quello britannico, ndr), nonostante l'opposizione dell'80% degli intervistati nel sondaggio dell'autunno 2009. Ma le morti tra i militari potrebbero rafforzare l'opposizione.”

Gli spioni notano con preoccupazione che dopo la caduta del governo olandese sul rinnovo del contingente militare in Afghanistan “i leader in altri Paesi potrebbero citare questo precedente per ascoltare i propri elettori” e ritirare le proprie truppe. Il rimedio è “cucire su misura il messaggio” per convincere l'opinione pubblica nei vari Paesi europei che “la guerra in Afghanistan coincide con i propri interessi interni.”

Dopo una dettagliata analisi basata sui sondaggi, il dossier della CIA propone due specifiche strategie per Francia e Germania. Dato che “i francesi si preoccupano di civili e profughi, sottolineare che gli afghani appoggiano largamente la missione” è la tattica vincente. Allo stesso tempo, “la prospettiva che il ritorno dei Talebani cancelli il progresso compiuto nell'educazione femminile provocherà indignazione in Francia e darà un motivo agli elettori per appoggiare la giusta causa, nonostante le perdite umane.” Un episodio in particolare dimostra la bontà di quest'ipotesi: “La controversia mediatica generata dalla decisione di Parigi di espellere 12 rifugiati afghani suggerisce che le storie di profughi afghani fanno presa sul pubblico francese.”

In Germania la situazione è completamente diversa. Secondo i sondaggi, “gli oppositori in Germania temono che la guerra non sia un problema tedesco, sia uno spreco di risorse e sia sbagliata per principio.” Dunque la propaganda deve fare perno su argomenti diversi da quelli francesi. “Messaggi che illustrino il fatto che una sconfitta in Afghanistan aumenterebbe l'esposizione della Germania al terrorismo, all'oppio e all'arrivo di profughi, potrebbero aiutare a convincere gli scettici. Insistere sull'aspetto umanitario della guerra allevierebbe la contrarietà dei tedeschi ad ogni tipo di guerra, come per gli interventi militari nei Balcani negli anni '90.”

Ma la CIA ha un asso nella manica: Barack Obama. Secondo i sondaggi, tre francesi e tedeschi su quattro credono che il Presidente americano sia in grado di risolvere la crisi afghana. Gli agenti segreti mostrano come una richiesta diretta di aiuto da parte di Obama e una critica esplicita degli alleati che non lo seguono aumenti di molto l'appoggio popolare all'invio di nuove truppe. Se i leader dei due Paesi propongono un aumento del contingente militare, possono aumentare fino al 15% il consenso ricordando ogni volta che la richiesta proviene da Obama in persona.

Infine, la CIA ricorda che le donne afghane sono lo strumento più potente per aumentare il consenso alla guerra. “Opportunità televisive in cui donne afghane condividano le loro storie con donne francesi, tedesche o di altri Paesi europei possono rovesciare lo scetticismo delle donne verso la missione militare”; donne che sono contrarie alla guerra in maniera nettamente superiore agli uomini.

Se vedrete in televisione storie di donne liberate dal burqa (nonostante il burqa sia sempre imposto alla totalità delle donne afghane), di campi di papaveri dati a fuoco (nonostante la produzione di oppio sia triplicata dall'invasione americana del 2001), di profughi che finalmente tornano a casa (nonostante la guerra abbia causato milioni di rifugiati), pensate a quanto manca al prossimo voto per il rinnovo della missione militare in Parlamento.

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