Il pugno di ferro del Piano Ruanda

di redazione

Dopo due anni di ostruzionismo da parte della Camera dei Lord, il governo conservatore britannico ha alla fine incassato l’approvazione definitiva della legge che consente di deportare immigrati e richiedenti asilo in Ruanda. La “Safety of Rwanda (Asylum and Immigration) Bill” ha chiuso il suo percorso al parlamento di Londra poco dopo la mezzanotte di lunedì. Il provvedimento, introdotto...
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USA, ritirata dal Sahel

di redazione

Le speranze di Washington di riuscire a mantenere la presenza militare in Niger sono tramontate definitivamente dopo l’arrivo a Niamey dei primi cento consiglieri militari della “Africa Corps” russa. Gli Stati Uniti lo scorso fine settimana hanno infatti reso noto di aver accettato di ritirare dal Niger il contingente di un migliaio di militari, UAV (droni) armati MQ9 Reaper, elicotteri e aerei da trasporto. Il vice segretario di Stato Kurt Campbell ha avuto un faccia a faccia a Washington con il premier nigerino Ali Mahamane Lamine Zeine, che ha ribadito la decisione sovrana del suo Paese di chiedere la partenza di tutte le forze straniere, comprese quelle americane. L’accordo prevederebbe l’invio nei prossimi giorni di una...
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di Rosa Ana De Santis

Il linciaggio è iniziato sul web con il video “ironico” sulla Presidente della Camera, come ora i grillini lo definiscono, la scorsa settimana al grido di battaglia lanciato dal leader Grillo. E la Rete si è scatenata contro Laura Boldrini. Questa volta è lei il capro espiatorio designato che in una sola notte raccoglie migliaia di messaggi, commenti e offese sessiste di assoluta gravità e una ridicola icona in baffetti hitleriani. La Rete è libera, si difende il Movimento e l’adunata convocata da Grillo è proprio su questa libertà spregiudicata che continua a fondare la propria forza e la legittimità della propria esistenza.

Esiste una libertà che è quella formale e istituzionale degli Stati nazionali moderni, quella per intenderci che non costruisce le società sull’etica, sui manifesti dei valori e sui costumi morali, e ne esiste una che è fatta di pancia e arbitrio senza contegno. Non molto diversa, per intenderci, da quella che ha di fatto autorizzato il Cavaliere Berlusconi e imboscare le sue amanti nei ruolo istituzionali o a sentirsi ab-solutus in nome della legittimazione popolare. Tirannidi sotto traccia, populismi.

Solo che nel caso di Berlusconi avevamo un amorale Re Mida, nel caso di Grillo abbiamo Savonarola e la ghigliottina. Difficile stabilire cosa sia più pericoloso. I Cinque stelle infatti, questa la pericolosa differenza, rivendicano la libertà di essere eretici rispetto a leggi e convenzioni e di poter fare e dire la qualsiasi in “nome del bene e del giusto”: la posizione in cui si trovano come sacerdoti indiscussi della moralità e del buon costume.

E’ questo a renderli estranei ad ogni simpatia: la volontà di epurare il Parlamento secondo criteri valoriali (dettati dal loro guru) e di farlo abusando degli strumenti democratici, confondendo la libertà di espressione con il “pestaggio”mediatico - come ha definito la Presidente quello contro Fazio, Augias e Daria Bignardi che le avevano espresso solidarietà.

Il caso Boldrini è solo uno dei tanti ghigliottinamenti mediatici dei grillini, con l’aggravante simbolica e non solo del sessismo: dagli inviti allo stupro, alla prostituzione, alle più volgari bassezze e violenze. In un Paese afflitto dalla piaga del femminicidio, che tutto questo abbia un’investitura dalle stanze del Parlamento dove questi signori siedono solo grazie al voto dell’esasperazione popolare, è un’aberrazione e un pericolo enorme.

Sarebbe stato opportuno prendere le distanze dalla violenza verbale e invece gli onorevoli a cinque stelle si sono sperticati nell’arringa della libertà di espressione. Il linguaggio sdoganato dai Cinque Stelle e incredibilmente legittimato ormai è un’azione di violenza a tutti gli effetti. Non si sta parlando delle ragioni del governo o delle sue inadempienze, ma di metodo democratico o meno. Al riparo dell’anonimato sul web o della tanto vituperata (per gli altri) immunità parlamentare, niente è più facile che scagliare insulti e odio, sapendo di non dover pagare il conto.

Il Movimento utilizza un linguaggio ad personam, ascrive al singolo problemi di ordine generale, alimenta - in uno stile vistosamente squadrista - la “caccia all’uomo”. Non con la camicia nera e l’olio di ricino, ma con i post su Facebook e con la difesa strenua della non censura. Perché tutti sono titolati a parlare e ad esprimere qualsiasi opinione. Questo spiega il Movimento dei signori qualunque. Quindi anche quanti scriveranno che i campi di sterminio non sono esistiti, o che gli ebrei andavano eliminati, o che i neri e gli stranieri vanno espulsi e lasciati annegare, o che le donne non hanno gli stessi diritti?

Devono fare una scelta gli uomini e le donne cooptati dal guru. Pensano di essere Savonarola nelle parole e negli emendamenti, nello stile e nella policy delle censure, ma si rivelano mandanti di una spedizione anti istituzionale attraverso cui, in nome della giustizia popolare da loro emanata, taglieranno forse un po’ di stipendi d’oro e di privilegi, ma ci lasceranno in cambio una devastazione peggiore: un governo trasformato in una piazza. Quella delle forche. Questo rimane di solito delle repubbliche degli uomini santi.

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