di redazione

La Juve non si ferma. Domenica, nella partita-ore-pasti, la Signora mette a segno la sesta vittoria consecutiva fra campionato e coppa battendo in casa la Fiorentina. Un successo arrivato di misura con un grandissimo destro di Asamoah, capace di scaraventare in rete dalla lunga distanza e da posizione defilata. I bianconeri archiviano la 14esima vittoria consecutiva allo Juventus Stadium e salgono così a 72 punti, continuando la propria marcia da rullo compressore. Situazione molto più preoccupante per i viola, che con la seconda sconfitta consecutiva non si schiodano da quota 45 e si vedono insidiare il quarto posto dall'Inter, ormai a un solo punto di distanza.

La Roma mette alle corde il Napoli di Benitez e perde la partita nell'ultima porzione di gara. Senza Totti e De Rossi i giallorossi giocano comunque un'ottima partita, ma la sterilità offensiva e un attimo di deconcentrazione risultano fatali. Il Napoli, che poteva andare a casa felice con un pareggio, resta comunque a distanza enorme dalla Juventus, ormai inavvicinabile.

 

L'Inter festeggia il 106esimo compleanno della società e rosicchia altro terreno alla Fiorentina superando a San Siro una possibile concorrente per l'Europa League, il Torino. Anche in questo caso la partita è decisa da un solo, bellissimo gol: a firmarlo è il redivivo Palacio, che beffa i granata con un pallonetto di testa forse involontario ma di una precisione chirurgica. Gli uomini di Ventura restano così a 39 punti, in nona posizione, e probabilmente dicono addio ad ogni velleità europea.

Subito dietro l'Inter, in sesta posizione con 43 punti, spicca il Parma dei miracoli di Roberto Donadoni, che deve anche recuperare la partita contro la Roma. Con l'importantissima vittoria per 2-0 al Tardini sul Verona (rete fortunosa di Biabiany, raddoppio di Schelotto su magia di Cassano), i gialloblù staccano in classifica proprio gli scaligeri, fermi a 40 punti. Per gli emiliani si tratta addirittura del quindicesimo risultato utile consecutivo: una striscia incredibile che ha fruttato ben 31 punti.

La continuità del Parma farebbe comodo anche alla Lazio (ottava con 38 punti), incapace di dare seguito al colpo di reni della giornata precedente contro la Fiorentina. Nel silenzio di un Olimpico in rivolta contro Lotito ("o lui o noi", si legge sui cartelli in curva Nord), i biancazzurri si fanno beffare dall'Atalanta, vittoriosa per 1-0 con gol di Maxi Moralez. Per i bergamaschi è il primo successo in trasferta dopo cinque mesi, il secondo in tutto il Campionato. La Lazio invece - dopo lo 0-3 di Catania - subisce la seconda clamorosa sconfitta dell'era Reja: la difesa si produce in goffi strafalcioni almeno una volta a partita e - con Klose fuori forma - l'attacco ha smesso di segnare.

Stessi problemi nel reparto avanzato per il Milan, sconfitto sabato 1-0 dall'Udinese. A decidere la partita del Friuli è ancora una volta l'immortale capitan Di Natale, che porta i suoi a quota 31 punti, regalando un po' di serenità in una stagione cui i bianconeri non hanno più nulla da chiedere. Brucia invece l'ennesima umiliazione in casa rossonera, anche perché ormai è chiaro a tutti che il progetto Seedorf è stato sopravvalutato: come centrocampista l'olandese era un campione, ma che in panchina fosse un infallibile taumaturgo lo hanno pensato solo gli uomini del marketing berlusconiano.

Come il Milan, anche il Genoa viaggia esattamente a metà classifica con 35 punti. Se possibile, però, la delusione per i rossoblù è ancora peggiore: Gilardino pareggia al novantesimo un rigore di Paloschi, ma due minuti dopo l'arbitro concede un altro penalty, trasformato dallo stesso attaccante col nome pseudo-polacco. Il Chievo sale così a 24 punti, portandosi momentaneamente fuori dalla zona retrocessione.

Di tutt'altro segno la domenica sull'altra sponda ligure, quella della Sampdoria, che vince una partita incredibile (e assai fortunata) contro il Livorno. Nel primo tempo i toscani vanno in vantaggio 2-0 con una doppietta di Mbaye (cartellino dell'Inter), ma nella ripresa i blucerchiati ne fanno addirittura quattro, di cui un autogol di Ceccherini e un tiro di Okaka deviato da Coda. La Samp raggiunge così l'Atalanta a 34 punti, mentre il Livorno rimane terzultimo a quota 21.

Una lunghezza sotto i toscani viaggia il Catania, che nell'altro anticipo di giornata pareggia 1-1 contro il Cagliari (29 punti). Ancora in piena lotta per non retrocedere, da segnalare lo sbiadito e triste 0-0 tra Bologna e Sassuolo, rispettivamente quartultimo (23 punti) e ultimo (18). Una di quelle partite giocate per non farsi del male, e che alla fine non servono a nessuno.        


di Carlo Musilli

Con un po' di fortuna e un super Tevez la Juve sbanca anche San Siro e arriva a 11 punti di vantaggio sulla Roma (che ha una partita in meno). Contro il Milan, però, è stata più dura di quanto non dica il 2-0 finale. Nel primo tempo i rossoneri collezionano una lunga serie di occasioni, senza mai riuscire a concretizzare (clamoroso il salvataggio di Bonucci su Kaka). La Juve è meno presente, ma riesce a passare con una zampata sottoporta di Llorente. Copione molto simile nella ripresa, con gli 11 di Seedorf che continuano a costruire e a sbagliare (almeno tre occasioni solo per Poli) e la Signora pronta a punire, stavolta con un capolavoro di Tevez, che - lascato incredibilmente libero - scaraventa sotto la traversa da fuori area. Nel finale un palo di Poga e una traversa di Robinho, ma il risultato non cambia più. La Juve vola a 69 punti, il Milan resta a 53, in decima posizione.

Molto meno cinica la Roma (58 punti), che sabato non va oltre uno scialbo 0-0 in casa contro l'Inter (a quota 41). La partita è brutta e sarà ricordata solo per un fallo da rigore di Benatia su Icardi non visto dall'arbitro. Per il resto, giallorossi e nerazzurri mettono in mostra una condizione atletica non sufficiente per due squadre che in questa stagione non hanno nemmeno avuto impegni europei da affrontare. Grande confusione a centrocampo, in attacco domina l'imprecisione.

Il passo falso dei capitolini non viene sfruttato dal Napoli (terzo con 52 punti), fermato sull'1-1 dal Livorno (terzultimo a quota 21). Gli azzurri passano in vantaggio con un rigore di Mertens, ma vengono raggiunti dai toscani con un autoscontro nell'area piccola al termine del quale Reina s'infila il pallone in porta con la schiena. Gli uomini di Benitez avrebbero tutto il tempo di rimettere in piedi l'incontro, ma senza Higuain l'attacco partenopeo perde buona parte del suo peso specifico. E le occasioni sfumano.

Ancora peggio del Napoli la Fiorentina (45 punti), sconfitta in casa dalla Lazio. Ai biancocelesti basta un'incredibile rovesciata messa a segno al quinto minuto da Cana per sbancare il Franchi e salire a 38 punti, staccando il Milan. Orfano di Pizarro e Borja Valero, il centrocampo viola fatica a macinare gioco. Aquilani non basta: né Quadrado né Matri hanno mai un pallone pulito su cui avventarsi.

In sesta posizione viaggiano appaiate Verona e Parma, entrambe a 40 punti. I veneti non vanno oltre un deludente 0-0 casalingo contro il Bologna (che con 22 punti è ancora in piena lotta per non retrocedere), ma devono anche ringraziare il portiere Rafael, capace di parare con sicurezza un rigore a Bianchi. Più concreto il Parma, che nel derby emiliano supera 1-0 fuori casa il Sassuolo (ultimo con 17 punti) grazie a un gol di Parolo.

Nella parte bassa della classifica fa rumore il 3-0 del Cagliari sull'Udinese - reti di Ibarbo, Vecino e Ibraimi - , che consente ai sardi di agganciare in classifica proprio i friulani, a 28 punti. Bel passo avanti anche del Genoa, che a Marassi batte 2-0 il Catania e raggiunge il Milan a quota 35. I siciliani, invece, restano penultimi con appena 19 punti. 

Subito sotto i gialloblu, a 31 punti, figurano Sampdoria e Atalanta. Tutt'altro che scontata la vittoria dei blucerchiati a Torino, dove i granata (36 punti, scavalcati dalla Lazio) vengono superati per 2-0 dalle reti di Okaka e Gabbiadini. Più prevedibile il successo dei bergamaschi sul Chievo (a quota 21 come il Livorno), battuto per 2-1 con i gol di Carmona e Cigarini, inframmezzati dal momentaneo pareggio di Dainelli.

di redazione

Alla Juve serve un gran destro da fuori area di Tevez per battere il Torino. Nel derby della Mole andato in scena domenica sera i bianconeri sono meno brillanti del solito, mentre i granata mostrano il solito spirito combattivo. Stavolta però le solite ripartenze al fulmicotone di Cerci e Immobile non bastano, anche perché al 70esimo l'arbitro Rizzoli si gira dall'altra parte quando Pirlo sgambetta nettamente El Kaddouri in area di rigore. La Juve è sempre più prima con 66 punti, mentre il Toro resta a 36.

Subito dietro la Signora, la Roma tiene il passo e sale a 57 punti, momentaneamente a +7 sul Napoli, domani impegnato contro il Genoa (ma anche i capitolini devono recuperare una partita, quella contro il Parma). Nell'anticipo di sabato i giallorossi battono in trasferta 1-0 il Bologna, che rimane a 21 punti, in lotta per non retrocedere. Il match winner è Nainggolan, al primo gol con la nuova maglia.

Aspettando Parma-Fiorentina, l'Inter spreca l'occasione di avvicinare i Viola e insidiare il quarto posto. Stavolta i nerazzurri si fanno fermare (in casa) dal Cagliari. I sardi vanno in vantaggio nel primo tempo con un rigore di Pinilla, pareggiato nella ripresa da Rolando su sponda di Icardi. Gli uomini di Mazzarri collezionano occasioni per portare a casa i tre punti, ma, come al solito, sprecano troppo. Alla fine è 1-1: l'Inter arriva a 40 punti, il Cagliari a 25.

Non si fa pregare invece il Verona, che vince una partita rocambolesca contro il Livorno e sale a 39 punti, ormai a ridosso della quinta posizione dei nerazzurri, l'ultima buona per l'Europa. In trasferta a Livorno, i veneti danno vita a uno spettacolo pirotecnico: cinque gol, tutti nella stessa porta. Nel primo tempo i gialloblu vanno avanti 3-0 con le reti di Jankovic, Romulo e Toni. Nel secondo, i padroni di casa si svegliano, accorciando le distanze prima con Paulinho (decimo gol in Campionato) e poi con un sinistro a giro sotto il sette firmato Greco. Ma non basta, i toscani restano terzultimi a 20 punti.

Nuovi segnali di vita (e di fortuna) arrivano anche dal Milan di Seedorf, vittorioso per 2-0 sul campo della Sampdoria. In gol per i rossoneri il neoacquisto Taarabt, con una zampata nella prima frazione, e Rami, con una zuccata nella ripresa. Sul finale episodio dubbio nell'area milanista, con Amelia che travolge Eder prendendo sia le gambe sia il pallone. Il risultato però non cambia: il Milan sale a 35 punti, mentre i blucerchiati restano a quota 28. I liguri si fanno così raggiungere in classifica da Atalanta e Udinese, che al Friuli pareggiano 1-1 con la rete di Brivio per i bergamaschi e il solito rigore di capitan Di Natale per i bianconeri.

Un punto sotto il Milan, in 10ima posizione, viaggia la Lazio, vittoriosa nel posticipo all'Olimpico per 3-2 sul Sassuolo, che resta ultimo a quota 17. Partita da ricordare per il gol di Radu (una saetta sotto l'incrocio da 30 metri), per le altre 4 reti tutte nello spazio di 11 minuti (dal 72esimo all'83esimo) e per la contestazione dei tifosi biancazzurri a Lotito.

Nella parte bassa della graduatoria, da segnalare l'importante passo in avanti del Chievo, che battendo in casa il Catania scavalca in un colpo non solo i siciliani (fermi a 19), ma anche il Livorno, appaiandosi al Bologna a quota 21. I gialloblu festeggiano così il ritorno al gol (anche se su rigore) di Théréau. Non male anche la successiva sponda di Rigoni, che si trasforma in un pallonetto involontario ma vincente per il definitivo 2-0.

di redazione

La ventiquattresima giornata di Serie A va in archivio con le resurrezioni di Napoli e Inter, che confermano il ritorno alla vittoria del turno precedente superando fuori casa rispettivamente il Sassuolo (0-3) e la Fiorentina (1-2). Nonostante gli avversari ben più modesti, a fornire la prestazione più convincente sono gli azzurri di Benitez, che dopo i trionfi contro il Milan in Campionato e la Roma in Coppa Italia cacciano definitivamente i fantasmi della crisi, culminati 15 giorni fa nello 0-3 subito a Bergamo.

A Reggio Emilia i partenopei dominano dall'inizio alla fine della partita i neroverdi, che restano ultimi a 17 punti. La goleada non riesce, ma le reti di Dzemaili (la solita bomba da fuori) e Insigne (capolavoro con dribbling e tiro a giro) bastano per salire in classifica a 50 punti.

Il Napoli riporta così a 6 le lunghezze di vantaggio sulla Fiorentina. Sabato sera, al Franchi, i nerazzurri passano facendo rivedere finalmente qualcosa di convincente. Il gol decisivo di Icardi è viziato da fuorigioco, ma l'innesto di una punta giovane al posto di quel che resta di Milito è certamente un toccasana per la vitalità della squadra, così come l'arrivo di Hernanes nel centrocampo altrimenti abulico di Mazzarri. L'Inter sale così a 39 punti, riducendo il distacco proprio dai toscani.

Quanto alle prime due della classe, nulla di nuovo sul fronte. Juventus e Roma danno le ennesime prove di forza liquidando gli avversari con grande facilità. I bianconeri vincono la dodicesima partita consecutiva in casa superando 3-1 il Chievo (penultimo a 18 punti) e arrivando a quota 63. In rete Asamoah, Marchisio e Llorente. Da segnalare il gustoso auto-gollonzo del povero Caceres, su cui rimpalla un maldestro rinvio di Liechstainer.

Nel posticipo domenicale i giallorossi passeggiano invece sulla Sampdoria, strapazzata senza appello all'Olimpico. Con capitan Totti in tribuna, a referto vanno la doppietta di Destro e la meravigliosa punizione di Pjanic, ma il punteggio poteva essere ancora più inclemente con i liguri.

A metà classifica, il Milan aggancia la Lazio a 32 punti. I rossoneri continuano a giocar male, ma venerdì per risolvere la pratica contro il Bologna (21 punti) basta un'invenzione balistica di Balotelli, capace d'insaccare con facilità disarmante da distanza siderale.

Per i biancazzurri, invece, dopo sei risultati utili consecutivi con Reja in panchina, tornano i fantasmi dell'era Petkovic: nel pesante 3-1 rimediato con il Catania (che scavalca in un colpo solo Chievo e Sassuolo, diventando terzultimo con 19 punti) si rivede la stessa difesa imbarazzante costata il posto al tecnico bosniaco.

In tutt'altra condizione il Parma, che (aspettando Verona-Torino) sale in sesta posizione a 36 punti. In trasferta i gialloblu demoliscono 4-0 l'Atalanta, beneficiando anche di un rigore per i bergamaschi non segnalato sullo 0-0. Nella girandola dei gol si vede di tutto: dalla zampata del redivivo Molinaro alla punizione di classe di Cassano, dalla ridicola autorete (di petto!) di Banalouane al gol dell'ex di Schelotto.

La partita più emozionante della domenica è però quella che non ti aspetti: Genoa-Udinese, chiusa sul 3-3. I friulani (che agganciano l'Atalanta a 27 punti) si portano in vantaggio prima 2-0, poi 3-1, ma la doppietta nel finale dell'immortale Gilardino porta il sorriso in casa rossoblù, oltre al 31esimo punto.

Chiude il quadro dei risultati il 2-1 del Livorno in casa del Cagliari. I toscani si trascinano a 20 punti, momentaneamente fuori dalla zona retrocessione, mentre i sardi restano a quota 24. Da segnalare le tre espulsioni e il gol di Emerson, che come sempre la mette dentro tirando quasi dagli spogliatoi.  


di redazione

Juventus e Roma sprecone. La ventitreesima giornata di Campionato si chiude con due pareggi al veleno per le prime della classe. La partita più difficile è quella dei giallorossi, che all'Olimpico contro la Lazio danno vita a uno dei derby più brutti degli ultimi anni. La tensione per lo scontro con i cugini fa saltare come di consueto schemi e tecnica, ma incredibilmente stavolta latita anche l'agonismo.

I biancocelesti fanno catenaccio per tutta la partita, senza mai lanciare un contropiede pericoloso per De Sanctis. Gli uomini di Garcia avrebbero comunque lo spazio per passare, ma la mancanza di una punta fissa al centro (Destro rimane in panchina per troppo tempo) vanifica le sgroppate del solito Gervinho. Tutti i cross romanisti sfilano via innocui. Il resto lo fanno l'imprecisione in rifinitura di Totti, Pjanic e De Rossi. Alla fine è 0-0 e dalle due curve arrivano fischi meritati.

Ancora più incredibile il risultato della Juve, che si piega alla legge di Verona. Sul campo degli scaligeri, dopo 20 minuti, i bianconeri sono in vantaggio 2-0 con una doppietta di Tevez. Entrambi i gol sono viziati da fuorigioco, così come il colpo di testa di Toni che dimezza lo svantaggio gialloblù. La Signora spreca con Osvaldo, si salva in più di un'occasione (fallo di mano in area di Liechsteiner non punito dall'arbitro) e alla fine capitola: cross di Romulo - autore di entrambi gli assist - e zuccata di Gomez, che al 94esimo fa 2-2. La Juve sale così a 60 punti, 9 in più della Roma, che però ha una partita in meno. Il Verona, con 36 punti, è quinto.

Rimane in terza posizione il Napoli (47 punti), che sabato si sbarazza per 3-1 del Milan (ora 11esimo a quota 29). I rossoneri vanno in vantaggio all'ottavo con la sgroppata vincente del nuovo acquisto Taarabt, poi scompaiono dal campo e si lasciano travolgere. All'undicesimo Inler pareggia con una gran botta deviata e nella ripresa Higuaìn mette a segno una doppietta che vale tre punti. Per Seedorf c'è una città da ricostruire, mentre Benitez incassa il secondo segnale di risveglio dei suoi dopo la bella prestazione in Coppa Italia contro la Roma.

Il quarto posto è occupato dalla Fiorentina, che contro l'Atalanta torna alla vittoria e sale a 44 punti. Con tutti i reparti falcidiati dagli infortuni, Montella trova l'uomo della provvidenza in Ilicic, capace d'infilare con freddezza la punizione dell'1-0. Il raddoppio arriva all'85esimo con l'azione personale del giovane polacco Wolski, al primo gol in Serie A.

Nel posticipo domenicale, l'Inter trova contro il Sassuolo la prima vittoria del 2014, seppur di misura. I gialloverdi di patron Squinzi, tutt'altro che rianimati dalla cura Malesani, restano quindi penultimi a quota 17. La marcatura decisiva arriva in avvio di ripresa grazie all'incornata di capitan Samuel, che sugli sviluppi di un corner non dà scampo a Pegolo. Ottimo debutto per Hernanes, ma sul piano del gioco Mazzarri ha ancora molta strada da fare, ancorato com'è alle vecchie glorie. Alla fine, comunque, l'Inter recupera terreno sul Verona e aggancia il Torino a 33 punti.

A fermare i granata è un redivivo Bologna, vittorioso per 2-1 fuori casa alla prima partita dopo l'addio di Diamanti. Gli emiliani arrivano così a 21 punti e si allontanano per il momento dalla zona retrocessione, staccando di tre lunghezze il Chievo, umiliato sabato per 3-0 dall'Udinese (26 punti). Chiudono il quadro della domenica la prima vittoria del Genoa fuori casa (1-0 al malandato Livorno, gol di Antonelli) e l'1-0 della Sampdoria sul Cagliari (in rete Gastaldello).


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