Nella storia recente del Campionato italiano è difficile ricordare due profanazioni del genere, andate in scena nello stesso turno e nei due principali stadi della Serie A. Ma nel calcio spompato dal mondiale in Qatar anche questo è possibile. Ad aprire il valzer delle sorprese è stato il Milan, che invece di rialzare la testa dopo lo 0-4 subito martedì in casa della Lazio, cade nuovamente, a San Siro, e con uno schianto ancora più fragoroso. Il mattatore stavolta è il Sassuolo, che sbanca la Scala del calcio per 5-2. Un’altra partita inguardabile per i rossoneri, che ora rischiano anche il quarto posto. Il Var annulla un gol a Giroud e a Rebic.

La penalizzazione di 15 punti alla Juventus consegna un’altra certezza a questa stagione di Serie A. Siamo appena al giro di boa di metà Campionato, eppure diversi verdetti sembrano già scritti: il Napoli vincerà lo Scudetto, Sampdoria e Cremonese andranno in Serie B e le 5 squadre che (oltre agli azzurri) si qualificheranno alle competizioni europee saranno le Milan, Inter, Roma, Lazio e Atalanta. Le uniche ragioni d’interesse da qua alla fine della stagione, dunque, sono due: capire chi arriverà in Champions League e se il Verona riuscirà a evitare la retrocessione rimontando una fra Sassuolo, Salernitana e Spezia. Insomma, francamente, niente di che.

Poteva essere la giornata che riapriva le speranze di rimonta del Milan, invece a sorridere è il Napoli, che aumenta a 9 punti il vantaggio sui rossoneri e viaggia ormai a vele spiegate verso il terzo scudetto della sua storia. Dopo le piogge di gol rifilate a Liverpool e Ajax, gli azzurri portano a casa un altro scalpo eccellente: quello della Juventus, travolta per 5-1 sabato sul prato del Maradona. In gol Osimhen (due volte), Kvaratskhelia, Di Maria, Rrahmani ed Elmas. “In partite così prendi gol anche su situazioni facilmente leggibili - il commento di Allegri - Venivamo da otto vittorie consecutive, dobbiamo riprendere il cammino”.

Pur con una squadra decisamente rimaneggiata, il Milan, con un gol per tempo, sembrava aver avuto ha ragione della Roma. Ma le squadre di Mourinho sono dure a morire e questa Roma non fa eccezione. In pochi inuti, sul finale della gara, i giallorossi si sono portati sul 2 a 2.

Un pareggio fastidioso per la squadra di Pioli, che resta (ma in condominio con la Juve) alle spalle del Napoli, che dopo la battuta d’arresto di Milano contro l’Inter, ritrova la vittoria e mantiene così la vetta della classifica. Alla seconda trasferta consecutiva, i partenopei si impongono per 2-0 sul campo della Sampdoria, nel giorno della commemorazione per Gianluca Vialli. A referto Osimhen nel primo tempo ed Elmas su rigore a pochi minuti dalla fine. Blucerchiati in 10 da 38esimo per l’espulsione di Rincon.

Arriva a quota otto la striscia di vittorie consecutive della Juventus (tutte senza subire reti), che passa di misura sull’Udinese grazie a un tap-in vincente di Danilo nel finale su un grande assist di Chiesa.

Male invece Inter e Lazio, fermate rispettivamente da Monza ed Empoli con due pareggi acciuffati nei minuti di recupero. I nerazzurri passano in vantaggio con Darmian, ma vengono raggiunti dopo 2 minuti dai padroni di casa con Ciurria. Poi il pasticcio di Pablo Marì regala a Lautaro la rete del 2-1. Nel recupero un’autorete di Dumfries regala un punto ai brianzoli.

Stesso risultato anche per la Lazio, che all’Olimpico contro l’Empoli si porta in vantaggio per 2-0 (autorete di Caputo e gol di Zaccagni) e controlla la gara per 80 minuti, ma poi si addormenta e regala la rimonta ai toscani, bravi a sfruttare le praterie lasciate inspiegabilmente libere dagli avversari e a crederci fino all’ultimo minuto di recupero.

A metà classifica rialza la testa la Fiorentina, che al Franchi vince 2-1 contro il Sassuolo. Viola in vantaggio a inizio ripresa con Saponara, poi due rigori trasformati: il primo da Berardi per il momentaneo pareggio, il secondo da Gonzalez al 91esimo.

La Fiorentina raggiunge così a 23 punti in classifica il Torino, che sul campo della Salernitana non va oltre il pareggio per 1-1. Primo tempo dominato dai granata di Juric, che collezionano nove occasioni ma passano una sola volta con Sanabria. I campani reagiscono nella ripresa e impattano con Vilhena. Decisive le parate del neoacquisto Ochoa. Per gli ospiti anche due pali.

In attesa di Verona-Cremonese e Bologna-Atalanta – in programma oggi rispettivamente alle 18.30 e alle 20.45 – chiude il quadro della giornata il pareggio a reti inviolate fra Spezia e Lecce. Due legni giallorossi in apertura, i liguri vengono fuori alla distanza, ma trovano un grande Falcone. Nella ripresa i protagonisti sono pioggia e vento.

L’Inter riapre il Campionato, ma più per il Milan che per sé. Con l’1-0 rifilato al Napoli sul campo di San Siro (1-0 grazie a un’incornata di Dzeko su assist perfetto di Di Marco), i nerazzurri accorciano la classifica in vetta, ma rimangono pur sempre a 8 punti dalla capolista (33 contro 41).

La rimonta si fa invece più verosimile per il Milan, che vincendo per 2-1 sul campo della Salernitana (gol di Leao, Tonali e Bonazzoli) si porta a -5 dai partenopei.

Fra le due milanesi, a 34 punti, si colloca la rediviva Juventus, che prosegue la striscia di vittorie iniziata prima della pausa per il Mondiale battendo 1-0 in trasferta la Cremonese. Stavolta però la Signora deve ringraziare la Dea Fortuna: la squadra di Allegri passa a tempo scaduto grazie a una punizione vincente di Milik; i grigiorossi colpiscono due pali con Dessers e Afena-Gyan. In campo Chiesa dal 55esimo.

Il rientro dalla sosta è invece amaro per la Lazio, che a Lecce gioca bene per 35 minuti, ma poi scompare dal campo e si fa rimontare, con Strefezza e Colombo che rendono vano il ritorno al gol di Immobile.

I biancocelesti vengono così raggiunti in classifica dalla Roma, vittoriosa di misura all’Olimpico contro il Bologna. Un rigore procurato da Dybala e trasformato da Pellegrini regala i tre punti alla squadra di Mourinho. Nel recupero Abraham salva sulla linea.

I giallorossi superano di due lunghezze in classifica l’Atalanta, che evita in extremis la quarta sconfitta consecutiva rimontando da 0-2 a 2-2 contro lo Spezia. I liguri vanno avanti di due gol nel primo tempo con Gyasi e Nzola, poi Gasperini cambia e nella ripresa arrivano le reti di Hojlund e Pasalic (al 93esimo).

A metà classifica perde una grande occasione l’Udinese (25 punti), che in casa contro l’Empoli non va oltre l’1-1, portando a casa solo il quarto punto nelle ultime cinque giornate. Gol lampo del gioiello toscano Baldanzi dopo 3 minuti; il capitano bianconero Pereyra risponde nel secondo tempo, poi arriva l'espulsione di Akpro, ma i friulani non trovano più la via della rete: per loro è l’ottava gara di fila senza vittoria.

Nella lotta per non retrocedere, fa un altro passo avanti il Monza, che torna con un punto dalla trasferta sul campo della Fiorentina. I viola passano in vantaggio con Cabral ma vengono raggiunti dai brianzoli con Carlos Augusto. Nel finale, gli ospiti sfiorano anche il colpaccio con Petagna.

Pareggio per 1-1 anche fra Torino e Verona. I granata vanno sotto al 45esimo (veneti a segno con Djuric), ma poi trovano il pari con il russo Miranchuk. L'Hellas torna a fare punti dopo 10 sconfitte consecutive e sale a quota 6.

Si rialza invece la Sampdoria, che a sorpresa vince per 2-1 sul campo del Sassuolo. Blucerchiati avanti 2-0 nel primo tempo con la rovesciata di Gabbiadini e il gol di Augello. Nella ripresa la squadra di Dionisi reagisce: Berardi segna su rigore, ma non basta.


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