di Mariavittoria Orsolato

Come ogni buona potatura che si rispetti, l’addio di Mauro Masi a viale Mazzini, destinazione Consap, ha già irrobustito la credibilità della Rai. E’ notizia di ieri che Lorenza Lei è ufficialmente il nuovo direttore generale: bolognese, classe 1960, la Lei entra nella storia della televisione come prima donna a sedere sulla poltrona di direttore generale del servizio radiotelevisivo nazionale.

La sua candidatura è stata approvata dall’unanimità del consiglio di amministrazione e dall’assemblea degli azionisti (ministero del Tesoro e Siae) e, come annunciato in precedenza, la sua nomina ha raccolto consensi bipartisan in quell’intricato groviglio di contrappesi che è la lottizzazione Rai.

Nata in una famiglia di comunisti, Lorenza Lei si dissocia dalla sinistra attuale e si dice sì cattolica, ma non dell’Udc. Entrata in Rai nel 1995 come consulente editoriale la sua carriera a viale Mazzini è lenta ma inesorabile: nel 2000 diventa responsabile di Rai Giubileo - la struttura nata nel 1998 in occasione delle attività per il Giubileo, che si occupa delle trasmissioni televisive di carattere religioso - e, grazie ad Agostino Saccà, viene nominata nel 2002 capo dello staff; nel 2006 diventa responsabile delle risorse televisive e nel 2009 arriva alla vice-direzione generale nonostante questo ruolo non sia previsto dallo statuto. Questo quanto si sa della nuova direttrice, resistita a ben quattro direttori generali (Saccà, Cattaneo, Meocci e Masi) e molto ben inserita negli ambienti vaticani. I cardinali Bertone e Bagnasco pare stravedano per lei.

Si vocifera che la sua nomina abbia avuto una propulsione decisiva nel momento in cui la Lei si era apertamente opposta a Mauro Masi, ma è più probabile che il motivo di questo plebiscito nei suoi confronti stia nella solidità della sua carriera. E, come sottolinea Carlo Tecce sul Fatto Quotidiano, è proprio il curriculum a fare la differenza rispetto al defenestrato Masi. Quest’ultimo, infatti, come molti altri prima di lui, più che un esperto di televisione era un peone impeccabile, mentre Lorenza Lei può vantare una competenza sedimentata in ben 16 anni di sopravvivenza a viale Mazzini.

Per quanto supercompetente, a Lorenza Lei s’impone comunque una sfida impegnativa: alla Rai urgono manovre decise e oculate in grado di portare avanti il piano industriale, ridurre il debito e recuperare quei margini pubblicitari necessari a ridare fiato alle magre casse dell’azienda. Ma quella che è ormai la “Signora Rai” sembra avere già le idee chiare su quello che sarà il suo mandato, per quanto striminzito, dato che scadrà già il prossimo aprile. Idee chiare che paiono miracolosamente sposare il concetto di un servizio pubblico che gareggi ad armi pari con Mediaset: secondo i bene informati, una delle priorità della Lei sarebbe infatti quella di eliminare dalla RAI i reality show.

E’ ancora presto per esultare, ma l’eliminazione dai palinsesti Rai del marchio di fabbrica Mediaset potrebbe rappresentare una sterzata vincente, non solo in termini di qualità delle trasmissioni ma anche ma anche in termini pubblicitari. La crociata anti-reality non sarebbe senza frontiere, alcuni progetti sullo stile talent-show dovrebbero andare avanti mentre format bolliti e sguaiati come l’Isola dei Famosi potrebbero finalmente lasciare respirare l’etere sovvenzionato dal canone.

Reality a parte, le scadenze per la nuova direttrice generale sono imminenti: il palinsesto autunnale da mettere a punto, le nuove nomine ai vertici di Tg1 e Tg2 e, soprattutto, il rinnovo dei contratti di tre tra i personaggi più pruriginosi per la maggioranza, Milena Gabanelli, Giovanni Floris e Fabio Fazio. Se per quest’ultimo pare sia pronta sul piatto la conduzione di Quelli che il calcio, per quanto riguarda le direzioni dei due telegiornali ad Augusto Minzolini potrebbe succedere il direttore di Radio1 Antonio Preziosi, mentre per il tg della seconda rete sarebbe in lizza Gianluigi Paragone.

Proprio sull’incapacità di imporre nuove nomine - causa ostruzionismo da più fronti -  è caduta la testa di Masi, ma per Lorenza Lei la musica sarà diversa. Conciliante e diplomatica, la nuova direttrice è riuscita ad accattivarsi le simpatie di tutte le forze politiche: con i numeri di Lega e Pdl e il sostegno di Pd e Udc, c’è da scommettere che la sua azione in Rai sarà perlomeno in grado di svilupparsi.

 

 

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