Il pugno di ferro del Piano Ruanda

di redazione

Dopo due anni di ostruzionismo da parte della Camera dei Lord, il governo conservatore britannico ha alla fine incassato l’approvazione definitiva della legge che consente di deportare immigrati e richiedenti asilo in Ruanda. La “Safety of Rwanda (Asylum and Immigration) Bill” ha chiuso il suo percorso al parlamento di Londra poco dopo la mezzanotte di lunedì. Il provvedimento, introdotto...
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USA, ritirata dal Sahel

di redazione

Le speranze di Washington di riuscire a mantenere la presenza militare in Niger sono tramontate definitivamente dopo l’arrivo a Niamey dei primi cento consiglieri militari della “Africa Corps” russa. Gli Stati Uniti lo scorso fine settimana hanno infatti reso noto di aver accettato di ritirare dal Niger il contingente di un migliaio di militari, UAV (droni) armati MQ9 Reaper, elicotteri e aerei da trasporto. Il vice segretario di Stato Kurt Campbell ha avuto un faccia a faccia a Washington con il premier nigerino Ali Mahamane Lamine Zeine, che ha ribadito la decisione sovrana del suo Paese di chiedere la partenza di tutte le forze straniere, comprese quelle americane. L’accordo prevederebbe l’invio nei prossimi giorni di una...
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di Rosa Ana De Santis

Ha poco più di diciotto anni l’abilissimo hacker dell’Istituto “Marzotto” di Valdagno (Vicenza) che è riuscito ad entrare nel sistema scolastico e a cambiare le pagelle grazie ad un programmino da lui ideato. Un geniaccio con un bel 10 (taroccato) in informatica, che forse ha poca voglia di studiare altre materie. I suoi stessi docenti raccontano di una genialità evidente, pare che il suo stesso professore d’informatica abbia dichiarato che il ragazzo ne sa quanto e più di lui. Non fosse ancora uno studente sembrerebbe una storia ben confezionata da un ufficio stampa.

Invece la storia è vera e l’epilogo un po’ beffardo della vicenda è che il giovanotto affronterà la giustizia, ma ha già trovato lavoro. La disponibilità a farsi carico delle spese legali e la successiva assunzione sono gli aspetti che compongono la proposta che gli è arrivata, ben confezionata, dalla Ceremit di Thiene, azienda di ingegneria che vende informatica e non legalità.

La storia, così divertente e a lieto fine, non è una novità. Moltissimi sono gli ex hacker che oggi siedono in tanti colossi del software: recentissimo il caso di Chiarlie Miller con Twitter e prima ancora la Microsoft con un quattordicenne irlandese che era riuscito a mostrare le falle di sicurezza della piattaforma xbox life.

E sono numerosi i casi di hacker che vìolano siti e banche dati online anche di strutture che fanno della sicurezza dei dati in loro possesso il loro core business. Frequentemente succede che coloro i quali s’introducono nei sistemi dimostrino infatti capacità almeno maggiori di quegli ingegneri informatici che quegli stessi sistemi avevano implementato. Da qui partono i due step successivi: il primo è stupirsi di come ha fatto, il secondo assumerlo perché non continui a farlo. Da ladri di casseforti ci si trasforma così in dipendenti trattati con i guanti bianchi.

Una strategia vincente, non c’è dubbio, per quelle aziende che sanno guardare lontano la cui vittoria si misura esclusivamente sul business. Quindi quale mossa migliore se non trasformare i nemici in amici? Un po’ diverso il caso vicentino in cui l’aggressione è ai danni della scuola e del merito riconosciuto e guadagnato sul campo davanti ai docenti e agli altri studenti.

Il giovane hacker sarà sicuramente abilissimo e intelligente, ma questo di per sé non vuol dire meritevole, altrimenti perché aumentarsi vertiginosamente i voti sulla scheda di valutazione? Evidentemente il merito certificato dalla scuola non era dei migliori.

La storia fortunata di questo studente è il racconto di come la furbizia paghi con mille complimenti e tanta ammirazione, s’intende. Sempre e soprattutto adesso. Adesso che il lavoro rimane un miraggio per tantissimi giovani e specialmente per i più meritevoli, gli studiosi, i volenterosi. Quelli che non hanno tempo di giocare al pc perché hanno mattoni da studiare. Quelli che la crisi non perdona e non assume. Quelli che la preparazione e l’istruzione danneggia perché la crisi ci vuole rapidi, scaltri e furbi. Con poco più di tre I nella testa.

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