Ucraina, finale di spettacolo

di Fabrizio Casari

L’incontro tra Putin e Trump in Alaska ha permesso al presidente statunitense di iniziare la sua exit strategy dall’Ucraina. Preso atto di una guerra che non può essere vinta e che anche per questo non sarebbe mai dovuta iniziare, Trump ritiene che l’impatto spaventoso sui conti statunitensi del mantenimento di una guerra destinata all’insuccesso non solo compromette la stabilità...
> Leggi tutto...

IMAGE
IMAGE

Il socialismo in America Latina

di Juan J.Paz-y-Miño Cepeda

Le prime idee socialiste arrivarono in America Latina a metà del XIX secolo in Argentina, Brasile, Cuba, Messico e Uruguay, dove la forte immigrazione europea, in particolare di spagnoli e italiani, contribuì alla diffusione di opere, concetti e tesi anarchiche, mutualistiche, sindacaliste e dei socialisti utopici Fourier, Owen e Saint-Simon. In Paraguay, il governo di Gaspar Rodríguez de Francia (1814-1840) è l’unico nella storia della regione ad aver adottato una politica di statalismo e isolamento quasi totale del paese, nel tentativo di difenderne l’indipendenza. Attraverso lo Stato controllò il mercato esterno, incentivò l'agricoltura e l'allevamento interni, nazionalizzò le terre della Chiesa e degli spagnoli, limitò...
> Leggi tutto...

di Tania Careddu

Con le loro braccia sostengono interi settori dell’agricoltura italiana. Dalle stalle del nord per la produzione del Parmigiano Reggiano ai meleti della Val di Non. Dalle uve del Piemonte al pomodoro del meridione, dove la drammaticità della questione è l’humus per lo sfruttamento dei lavoratori migranti. Che perdura e peggiora in una situazione socioeconomica e culturale compromessa, fatta di mancato sviluppo economico, inefficienza della pubblica amministrazione, corruzione e illegalità diffusa.

In questo quadro s’innesta l’arretratezza del comparto agricolo, indietro di mezzo secolo, che non vede altra alternativa se non quella di scaricare le sue carenze sull’anello debole della catena, trova terreno fertile un’accoglienza disumana per i braccianti migranti.

Gravi violazioni dei diritti fondamentali sono il risultato di un modo di produzione che, sebbene con differenti peculiarità, presenta caratteristiche comuni in quelle aree del sud nelle quali il lavoro segue il ciclo stagionale. Uso intensivo della manodopera migrante altamente ricattabile; forza lavoro organizzata in squadre con conseguente ricorso al caporalato; luoghi di lavoro estremi; mancati pagamenti e minacce; riduzione in schiavitù; soluzioni abitative al di sotto della soglia minima della dignità umana.

Dalla Piana di Gioia Tauro alla Piana del Sele, dal Vulture Alto Bradano all’Agro Pontino fino alla Capitanata, la California d’Italia, è, “emergenza umanitaria”, come l’hanno definita Medici per i Diritti Umani (MEDU) nel dossier Terraingiusta.

Sebbene la maggior parte dei lavoratori stranieri sia in possesso di un permesso di soggiorno regolare o per motivi di lavoro o per protezione internazionale oppure per ragioni umanitarie, per cui la presenza di questi in condizioni di irregolarità è esigua, il fenomeno del lavoro nero è visibile nettamente.

E neppure la presenza di un contratto rappresenta la garanzia di un equo rapporto di lavoro. In tutti i contesti, i contributi dichiarati sono risultati inferiori al numero di giornate lavorative effettuate. E il salario, sia con contratto sia in condizioni di lavoro nero, è ridotto rispetto ai minimi giornalieri garantiti dal contratto collettivo nazionale: quarantadue euro lordi previsti dal contratto per la Piano di Gioia Tauro versus i venticinque percepiti, trentadue nella Piana del Sele contro i quarantotto realmente spettanti. Di più: il contratto di lavoro non esclude il ricorso al caporalato.

Provenienti dallo stesso Paese dei braccianti reclutati, i caporali continuano a essere un’intermediazione necessaria alla catena dell’organizzazione del lavoro.

Per cui si paga tramite il corrispettivo per il trasporto verso i luoghi di lavoro (generalmente 5 euro al giorno per il servizio) o attraverso la sottrazione di una certa quota della paga giornaliera o con il pagamento da parte del datore di lavoro di una data cifra concordata in funzione dei braccianti messi a disposizione in una determinata giornata.

Sono giovani migranti i braccianti. Hanno fra i trenta e i trentanove anni, provengono dall’Africa occidentale, dal Maghreb e dal subcontinente indiano. Sono sani al loro arrivo, si ammalano a causa delle condizioni in cui sono costretti a lavorare, per lo più a cottimo, sviluppando patologie osteo-muscolari.

E per quelle igienico-sanitarie e di precarietà sociale e abitativa - alloggi di fortuna, edifici fatiscenti, casolari abbandonati - che compromettono l’apparato digerente e quello respiratorio. Hanno un permesso di soggiorno e un contratto di lavoro ma sono sprovvisti della tessera sanitaria. E di ogni diritto.

Pin It

Altrenotizie su Facebook

altrenotizie su facebook

 

 

ter2

Il terrorismo contro Cuba
a cura di:
Fabrizio Casari
Sommario articoli

 

La finta scoperta della Palestina

di Fabrizio Casari

Prima Parigi, poi Londra, quindi Toronto, forse Berlino. Sembrano essersi tutti convinti i governi europei e il canadese, di dover riconoscere la Palestina come Stato. Dunque con un procedimento formale, che include l’ufficializzazione delle relazioni diplomatiche bilaterali con tutto ciò che organizzativamente comporta, a...
> Leggi tutto...

IMAGE

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy