Iran: sipario sull’AIEA

di Mario Lombardo

La sospensione formale della collaborazione tra Iran e Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) è una delle conseguenze potenzialmente più importanti della recente “Guerra dei 12 giorni” o, più precisamente, dell’aggressione militare illegale di Stati Uniti e Israele contro la Repubblica Islamica. Il governo di Teheran ha preso mercoledì l’unica iniziativa possibile per...
> Leggi tutto...

IMAGE
IMAGE

Siria, il “rebranding” del terrore

di Mario Lombardo

Il governo americano e quello di Israele stanno cercando di accelerare il processo di normalizzazione dei rapporti con il regime di fatto siriano, guidato dal qaedista Ahmed al-Sharaa, nel quadro del riassetto strategico perseguito dai due alleati in Medio Oriente. L’amministrazione Trump ha sospeso lunedì in via formale quasi tutte le sanzioni che gravavano da oltre un decennio sulla Siria, così da facilitare il processo di avvicinamento tra Damasco e Tel Aviv. L’operazione viene propagandata in Occidente come un inevitabile adeguamento alla cambiata realtà siriana, finalmente liberata dall’oppressione del regime di Assad. La verità dei fatti racconta tuttavia una storia molto diversa. Le forze al potere a Damasco sono com’è...
> Leggi tutto...

di Antonio Rei

Si possono usare gli ammortizzatori sociali solo per salvare le tasche della proprietà, ma non i posti di lavoro? A quanto pare sì. Basta usare i soldi dello Stato per migliorare i conti poco prima di vendere l'azienda, lasciando poi che i nuovi arrivati licenzino come e quanto vogliono. Sembra impossibile, ma è esattamente quello che stanno subendo 141 dipendenti della Maggiore Rent, società romana di noleggio auto che dallo scorso marzo è passata nelle mani della multinazionale statunitense Avis.

Tutto comincia a inizio 2013, quando Maggiore Rent stima di dover fronteggiare entro fine anno un rosso di 2,6 milioni di euro. Sindacati e azienda firmano quindi un contratto di solidarietà della durata di due anni. In teoria, l'accordo può essere prorogato per un altro biennio, ma a fine gennaio 2015 la società decide di non rinnovarlo.

Ormai non serve più, lo scopo è raggiunto: il bilancio è migliorato, facendo salire il prezzo dell'azienda. Appena due mesi dopo, infatti, il colosso made in Usa sborsa ben 170 milioni di dollari per rilevare l'attività.

Il 5 ottobre arriva il colpo di scena. Avis decide di licenziare quasi la metà del personale (141 su 287 dipendenti a tempo indeterminato, più quattro dirigenti e 11 lavoratori a tempo determinato), nonostante i conti della Maggiore Rent siano ormai sotto controllo. A fine 2013, dopo un solo anno di solidarietà, i libri contabili parlavano di un utile in crescita da 2,8 a 4 milioni, di costi del personale scesi da 16 a 14,4 milioni e soprattutto di un Ebitda quasi triplicato (da 3,6 a 9,6 milioni). E per il 2015 non è previsto un nuovo tracollo, ma un calo del fatturato del 3%, pari a circa 3,9 milioni di euro.

Quanto ad Avis, stiamo parlando di un colosso che stima di chiudere l'anno con ricavi da 8,7 miliardi di dollari (in lieve miglioramento rispetto al 2014) e un Ebitda tra i 900 e i 950 milioni (la crescita attesa è fra il 3 e l'8%). Insomma, a guardare i numeri, non esistono ragioni economiche plausibili per giustificare la pioggia di licenziamenti che gli americani vogliono infliggere alla società italiana.

Eppure, il destino del personale non sembra interessare nemmeno ai vertici di Maggiore Rent, visto che si sono rifiutati d'inserire nell'accordo di vendita una clausola di salvaguardia per i posti di lavoro. “Ci hanno risposto che il prezzo sarebbe sceso”, spiega Marino Masucci, coordinatore nazionale Fit Cisl.

In questo modo, un gruppo che fattura quasi 9 miliardi di dollari l'anno può permettersi di lasciare a casa più di 150 persone sostenendo che "non ci sono alternative" per fronteggiare un calo dei ricavi da nemmeno quattro milioni di euro (su Ebitda e risultato netto non esistono proiezioni). 

Di fronte a questa situazione, i dipendenti di Maggiore Rent hanno indetto uno stato d’agitazione che ha già prodotto uno sciopero, mentre i sindacati hanno già chiesto un incontro ai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico perché “preoccupati per la perdita dei posti di lavoro e dall’uso distorto degli ammortizzatori sociali”.  Una storia che non può e non deve finire all’italiana, con i furbi che incassano e i lavoratori che pagano.

Pin It

Altrenotizie su Facebook

altrenotizie su facebook

 

 

ter2

Il terrorismo contro Cuba
a cura di:
Fabrizio Casari
Sommario articoli

 

Gaza, la fabbrica della morte

di Michele Paris

Tra voci di una possibile imminente tregua e l’intensificazione dell’offensiva militare israeliana nel nord della striscia di Gaza, sono emersi in questi giorni nuovi raccapriccianti dettagli sulle operazioni del regime di Netanyahu per “ripulire” questo territorio dalla popolazione palestinese con la complicità degli...
> Leggi tutto...

IMAGE

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy