di Giuseppe Zaccagni

Da Varsavia Prodi (dove si è trovato per incontri ufficiali con i dirigenti locali) ha lanciato una proposta che potrebbe contribuire a rivoluzionare l’atteggiamento europeo nei confronti dell’Euro. Ha detto, infatti, che alla prossima riunione del G8 – convocata per il 6 giugno a Heiligendamm in Germania - si potrebbe affrontare il problema della sopravvalutazione dell’Euro rispetto alle altre monete. Tutto questo partendo dalla constatazione che l’agenda del G8 è di solito libera e che, di conseguenza, il vantaggio della riunione consente di inserire nell’ordine del giorno nuovi argomenti. C’è da attendersi, quindi, un dibattito in merito con relative ricadute sulla situazione politica ed economica italiana. Intanto a dominare la scena europea c’è ancora la riunione dell'Asem (Asia-Europe-Meeting) che si è svolta da poco ad Amburgo e che ha rappresentato – come è ormai nella tradizione – l’anticamera del vertice dei Grandi del mondo.

di Bianca Cerri

I medici dei comandi militari USA magnificano i benefici del cosiddetto Fattore VII, un anti-coagulante in grado di controllare anche le emorragie più gravi. “Funziona che è una meraviglia”, ha commentato il colonnello John Holcomb, chirurgo ed esperto farmacologo. La fede di Holcombe nel ritrovato si basa però più sul sentito dire che sull’evidenza. D’altra parte, è lui il principale promotore del farmaco. Qualcuno insinua che ne abbia ricavato un tornaconto ma Holcombe respinge sdegnato ogni accusa. Riferisce che il suo collega Jeffrey Bailey è anche lui entusiasta del fattore VII perché lo ha aiutato a salvare molte vite. In una base americana in Germania, altri chirurghi militari sono di diverso avviso. “Ho paura che ci vorranno altri controlli prima di affermare che il farmaco funziona”, dice Warren Dorleac. “Il minimo che possiamo fare è aspettare”, aggiunge. Al Walter Reed, l’ospedale militare dove vengono trasferiti i soldati feriti nelle zone di guerra, i medici sono altrettanto scettici. Intanto ci sono state troppe morti per embolia delle quali sarebbe stato responsabile proprio il Fattore VII. Nel caso del capitano Shane Mahaffey, ad esempio, la somministrazione del coagulante è risultata fatale. “Forse dovevamo aspettare”, hanno ammesso i medici dopo la morte di Mahaffey ma ormai era troppo tardi.

di Elena Ferrara

E’ una guerra ventennale che ha già provocato circa centomila vittime e almeno un milione di sfollati. Coinvolge gruppi di pressione locali e stranieri, lobby ed organizzazioni non governative. Segna un mutamento di potere dai risvolti epocali. Avviene nello Sri Lanka (noto fino al 1972 come Ceylon) ed ha come tragici attori i separatisti dell’organizzazione delle Tigri Tamil di Chennai (Ltte, Liberation Tigers of Eelam Tamil) e le forze regolari del governo di Colombo (dotate di armi che provengono dagli Usa, Gran Bretagna, Canada, Russia, Cina, Pakistan, India, Ucraina, Israele, Repubblica Ceca) che hanno riportato ultimamente dei successi sconvolgendo le formazioni della resistenza nella costa nord-orientale del paese. I combattimenti attuali si sono concentrati quindi nel nord, nei pressi della penisola di Jaffna, con pesanti bombardamenti aerei sui villaggi controllati dai separatisti. I quali – ricevendo armi dalla Cambogia, dalla Thailandia, da Singapore, da alcuni paesi dell’ex Jugoslavia e dallo Zimbabwe – si sono dotati, sin dalla fine del marzo scorso, di una piccola forza aerea che ha già condotto diverse incursioni contro obiettivi militari governativi non solo nel nord ma anche nei pressi della capitale Colombo. Si può così affermare che quel famoso processo del “ cessate il fuoco” avviato nel 2002 è sepolto sotto le bombe e migliaia di morti. Il Paese, in generale, cammina sui carboni ardenti.

di Carlo Benedetti

Dice il sindaco di Mosca, Jurij Luskov: “I gay sono opera di Satana” e il portavoce del Patriarcato ortodosso della capitale aggiunge: “La società non può accettare un affronto che venga dal gay pride”. A questa ondata di affermazioni e diktat di stampo reazionario si aggiungono i fascisti russi, i monarchici e i nazionalisti con le loro bande di skinhead che invadono le strade della capitale urlando: “Mosca non è Sodoma”. Su queste organizzazioni - che rievocano le notti più buie della storia russa - si erge un personaggio che sta sempre più dominando le scene della destra russa e che si chiama Igor Miroshnicenko. E’ il responsabile dell'Unione religiosa nazionale dei gonfaloni ortodossi e guida la “protesta”. Manovra la piazza di scalmanati che a Mosca non trovano alcuna resistenza da parte delle forze dell’ordine. E così i manifestanti organizzano i loro comizi sostenendo che: "I gay non dovrebbero passeggiare per la città nel giorno della Santa Trinità“ e che tutti devono insorgere per non permettere che “i depravati offendano i valori tradizionali russi”. Slogan e proteste di stampo analogo a San Pietroburgo dove il sindaco proibisce cortei e spettacoli dedicati al gay pride.

di Agnese Licata

Movimenti di assestamento, in Francia. L’onda lunga delle elezioni presidenziali attraversa il Paese, toccando vertici istituzionali, mondo della stampa e, non da ultimo, partiti all’opposizione. Nicolas Sarkozy, l’uomo che venti giorni fa la maggioranza dei francesi ha scelto come nuovo inquilino dell’Eliseo, non si è limitato a nominare velocemente la squadra di governo. Negli scorsi giorni, infatti, ha provveduto a collocare suoi uomini di fiducia sulle poltrone più strategiche di Francia. Il leader dell’Ump sembra così deciso a prendere tutte le contromisure necessarie ad evitare che, un domani, le riforme da lui tanto sbandierate durante la campagna elettorale vengano mitigate nella loro applicazione. L’apertura promessa da Sarkozy durante il suo primo discorso da vincitore sembra già lontana. Del resto, basta guardare da vicino la composizione del nuovo governo per rendersi conto che la volontà di coinvolgere in qualche modo anche il centrosinistra è solo una facciata, con l’obiettivo di tranquillizzare chi ha paura che con lui la Francia subisca una svolta reazionaria.


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