di Mario Braconi

Il 4 giugno scorso, il corpo senza vita di David Carradine è stato rinvenuto nella cabina armadio della sua stanza allo Swissotel Nai Lert Park di Bangkok. Benché si sia inizialmente ipotizzato un suicidio, le condizioni in cui è stato rinvenuto il cadavere - nudo, una corda stretta attorno al collo ed ai genitali - hanno scatenato l’interesse della stampa internazionale, che ha accreditato la morte accidentale sopravvenuta nel corso di una pratica autoerotica estrema. Si tratta del cosiddetto “auto-strangolamento”, incredibilmente molto popolare nel jet-set, dove si direbbero numerose le opportunità di ottenere sesso à deux - sono defunti in questo modo ad esempio Michael Hutchence, leader del gruppo funk-rock australiano INXS e il deputato conservatore Stephen Milligan.

di Maria Vittoria Orsolato

La Cina, la più feroce tra le scattanti tigri asiatiche, sta facendo proseliti tra gli economisti di tutto il mondo per la sua cura capitalistico/socialista alla devastante crisi globale. Come ha ben descritto Federico Rampini nel suo “Centomila punture di spillo”, è lei che si accaparra i capitali americani in liquidazione, è lei che fa incetta di materie prime nel continente nero, è lei che è cresciuta ad una media del 10% annuo, evitando a 400 milioni di persone di cadere oltre la soglia di povertà. Quello cinese è però un miracolo a metà, dal momento che a questa impetuosa modernizzazione non si accompagna una coerente messa in discussione di quelle che sono le libertà civili; non a caso, su un miliardo di abitanti ci sono solo 120.000 avvocati: “un indicatore rudimentale ma significativo - spiega Rampini - dell’assenza di uno stato di diritto”.

di Mario Braconi

Se ci si collega all’indirizzo www.wolframalpha.com, ci si trova davanti ad una schermata semplice ed elegante, simile a quella di Google. Tuttavia, la somiglianza tra le due pagine è solo apparente: mentre Google è un motore di ricerca, Wolfram | Alpha (in breve W|A) viene definito “un motore di conoscenza computazionale”: mentre il software messo a punto dalla “Grande G” scandaglia la Rete alla ricerca di tutti i documenti nei quali è contenuta la parola chiave proposta, restituendoci una lista di collegamenti, W|A interpreta la domanda digitata, e calcola una risposta usando un algoritmo e (principalmente) dati presenti nei suoi database. Ideatore del nuovo sistema è Stephen Wolfram.

di Luca Mazzucato

In una notte stellata fuoricittà, al riparo dall'inquinamento luminoso, si possono ammirare i miliardi di stelle che formano la nostra Via Lattea e, con un po' di fortuna, persino la vicina galassia di Andromeda. Ma le stelle e tutto quello che si osserva alzando lo sguardo al cielo é in realtà solo un quinto della materia totale: secondo gli astrofisici, i restanti quattro quinti sono composti di dark matter, materia oscura che non emette luce. Un'entità finora mai osservata. I dati astronomici raccolti negli ultimi mesi e discussi al congresso Planck2009 a Padova potrebbero finalmente aprire le porte su questo mondo parallelo, che se confermato rivoluzionerà la nostra conoscenza dell'universo.

di Mario Braconi

Ci sono ragioni politiche intuitive per le quali la Rete preoccupa i potenti: l’anarchia creativa, l’assenza di un centro di controllo, possibilità pressoché illimitate di comunicare, interagire, condividere, incontrarsi, divertirsi, anche fuori dai canali “ufficiali” e mainstream. Per tentare di mettere le mani su questa cosa fin troppo libera che si chiama Internet senza scatenare una rivoluzione, è necessario far leva su argomenti un po’ diversi (che poi sono sempre gli stessi) il pericolo e la scarsezza: ovvero, attenti, “la Rete è pericolosa” e “la Rete è congestionata”, anche per colpa vostra con tutti quei video che caricate e guardate (senza nemmeno pagare royalty!). Ovviamente, il primo argomento è il migliore amico di chi vuole ficcare il naso nella vita di tutti gli internauti (anche se dice di voler perseguire i criminali), mentre il secondo giustifica i patti scellerati che alcune società internet (in primis Google) stanno cercando di stringere con i fornitori di banda, realizzando le condizioni tecnologiche per una discriminazione dell’accesso sulla base dei contenuti. Di questo passo qualcuno potrà decidere che cosa può essere messo in Rete e che cosa no, un po’ come accade nella Repubblica Popolare Cinese.


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