Subito dopo la Rivoluzione Cubana settori della gerarchia ecclesiastica e laica della Chiesa Cattolica a Cuba si incontrarono con i leader di diverse organizzazioni controrivoluzionarie per pianificare e realizzare scioperi nelle scuole cattoliche e private. A Cuba la Chiesa controllava 132 scuole elementari, 48 scuole superiori, 33 scuole professionali, 22 scuole di segreteria, 4 scuole superiori e 3 scuole professionali, oltre alle Università cattoliche di Villanueva e Social de La Salle.

Nel dicembre 1959 fu approvata dal governo rivoluzionario la Legge di Riforma dell'Istruzione che garantiva la natura universale, laica, democratica e libera dell'istruzione e l'accesso ad essa per tutti i cittadini senza discriminazioni di alcun tipo. Ciò portò all’avvio di una feroce campagna di disinformazione da parte dei giornali reazionari Diario de La Marina, Prensa Libre e Avance, agenzie di stampa internazionali e radio come Voice of the United States of America e Radio Swan, all’epoca finanziata e diretta dalla CIA.

Con la guerra a Gaza che rischia di trasformarsi in un pantano inestricabile, il primo ministro israeliano Netanyahu ha dovuto incassare all’inizio dell’anno una clamoroso umiliazione dalla Corte Suprema. Il più alto tribunale dello stato ebraico ha infatti annullato la prima e finora unica legge della “riforma” del sistema giudiziario di Israele approvata dalla maggioranza di ultra-destra che sostiene il governo di Tel Aviv.

Dopo il Colorado, anche il Maine ha dichiarato Donald Trump ineleggibile per le primarie del 2024. Ma in attesa della sentenza della Corte Suprema sull'eleggibilità di Trump, i problemi di Biden continuano senza sosta. Un sondaggio dell'Arab American Institute rivela che il sostegno degli arabi è crollato dal 59% al 17% e il New York Times ha pubblicato un sondaggio secondo cui due terzi degli americani criticano la Casa Bianca per il suo sostegno incondizionato allo Stato ebraico.

Può influire elettoralmente? In Michigan ci sono 300.000 elettori registrati di origine araba. Nel 2020 quasi 146.000 si sono recati alle urne e il 70% ha votato per Biden, che ha sconfitto Trump del 2,4%. Oggi il dato sarebbe ribaltato.

Poco importa che lo stesso Trump, ancora più legato a Israele, aumenti anziché diminuire il sostegno a Tel Aviv. Più importante nel voto popolare è la delusione per le aspettative tradite, e Biden porta con sé il tradimento delle promesse elettorali. La politica estera e quella interna dipingono un quadro fallimentare, e sotto accusa è soprattutto la cattiva gestione dell'economia, che ha visto una nuova stretta creditizia e un peggioramento degli indici socio-economici, laddove ci si sarebbe aspettati maggiore e migliore attenzione e passi avanti nella riduzione del divario sociale.

Con la fine dell’anno è arrivata una nuova raffica di commenti sui media ufficiali americani nei quali si discute di una possibile via d’uscita dal conflitto in Ucraina. La misura della disperazione del governo di Washington per l’andamento del conflitto si deduce facilmente dalle proposte illusorie che vengono avanzate e dalle premesse basate su un’interpretazione dei fatti completamente staccata dalla realtà. New York Times e Politico sono state tra le testate “mainstream” di maggiore rilievo a pubblicare articoli che segnalano il cambiamento del clima negli USA per le sorti del regime di Zelensky.

Il 24 marzo 2016 la Corte Penale Internazionale per l’ex Jugoslavia nel totale silenzio mediatico, ha scagionato Slobodan Milosevic dalle responsabilità per i crimini di guerra della guerra serbo-bosniaca 1992-1995.Inizio modulo Erano passati dieci anni dal 15 marzo 2006, quando a Belgrado, davanti a 50.000 persone, si celebrava il funerale di Slobodan Milosevic, l’ex-leader della Serbia che fu al potere nel decennio del sanguinoso tracollo della Jugoslavia. Dieci anni fa i suoi fedelissimi in strada gridavano il loro atto di accusa contro il Tribunale Penale Internazionale dell’Aja, gli USA e l’Occidente imperialista che per anni definirono Milosevic il “macellaio dei Balcani”. 


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