di Sara Nicoli

Giornalisti cinesi in lotta per la libertà di stampa accanto a giovani studenti ed intellettuali contro l'oscuramento, da parte del governo di Pechino, di Wikipedia, la più importante enciclopedia mondiale online. Il dilagare del web e l'oggettiva impossibilità di controllo da parte delle autorità delle informazioni che viaggiano velocissime online, sta lentamente sfaldando il proverbiale sistema di censura cinese, rendendo inutile ogni tentativo di oscuramento di notizie non gradite al regime. Dal 18 ottobre scorso, il sito web dell'enciclopedia è inaccessibile in parecchie provincie cinesi, compresa quella di Shangai. Agli utenti che provano a collegarsi compare un messaggio di errore che riferisce a non meglio precisati problemi di collegamento.

di Giovanni Gnazzi

La Faes è una Fondazione tra le tante, ma non precisamente come tante. La dirige, anzi ne è in qualche modo proprietario, José Maria Aznar, ex premier spagnolo particolarmente attivo in America Latina.
L'attività della Faes per il 2006, stando a quanto riporta il periodico spagnolo di destra La razon, avrebbe come obiettivo "la battaglia contro il neocaudillismo ed indigenismo populista" che, stando ad Aznar, rappresenta la minaccia concreta all'ordine liberale del continente.
In particolare, secondo l'ex premier spagnolo, va puntato il dito contro Fidel Castro, Hugo Chavez ed Evo Morales, rafforzando l'impegno già profuso nel 2005, peraltro non indifferente.
Centonovantanove seminari, formazione per decine di giovani dell'est europeo, più di cinquanta pubblicazioni; questa l'attività recente della Faes; il tutto coordinato con il Partito Popolare il cui Presidente, Mariano Raioy, si è detto convinto della necessità di una "strategia unitaria" nei confronti della sinistra latinoamericana.

di Luca Mazzucato

La sera del 4 Gennaio, pochi minuti dopo il ricovero di Sharon per un grave ictus, rimbalza la notizia di veglie di preghiera per il premier, a Gerusalemme, e di un grande ritrovo spontaneo al muro del pianto. In realtà, quella notte Gerusalemme resterà deserta e al muro del pianto faranno capolino solo alcuni giornalisti a caccia di servizi strappalacrime. E' iniziato in diretta il processo di beatificazione. E' comprensibile che Sharon non mobiliti le folle: il piglio decisionista da eroe di guerra gli ha valso in patria un consenso senza precedenti, basato però sull'autorità e il rispetto più che sulla passione civile. Il suo personaggio infatti è estremamente controverso: storicamente nemico della sinistra pacifista, con il ritiro da Gaza si è guadagnato il consenso di quest'ultima ma anche l'odio dei religiosi ultraortodossi.

di Liliana Adamo

"Caro direttore, ci aiuti a liberare i nostri amici nello Yemen; non sono spie, né funzionari del governo. Sono persone come tante. Hanno un profondo rispetto per la fede islamica e per tutte le religioni. Avevano espresso il desiderio di visitare il vostro meraviglioso paese per approfondire un differente rapporto tra le culture e la fede, per scoprire il vostro patrimonio di conoscenze e tradizioni. Sono venuti in pace. Sono contro ogni genere di violenza e lavorano per l'istruzione e la medicina. Vi preghiamo, liberate i nostri amici!" Nel momento in cui perveniva l'appello disperato (e pieno di speranza), firmato da colleghi e amici dei cinque turisti italiani tenuti in ostaggio, al direttore del quotidiano Yemen Observer, è giunta un'altra lettera, firmata da un suo connazionale, Yacob Mohamed Alkaff:

di Fabrizio Casari

Mancano pochi giorni alla cerimonia d'insediamento del neo eletto Presidente della Bolivia Evo Morales e l'attesa dell'evento scatena entusiasmi da un lato e preoccupazioni dall'altro. La vittoria dell'ex leader dei cocaleros boliviani, artefice della loro organizzazione sindacale e politica, uomo simbolo per le rivendicazioni dei diseredati del paese andino, uno dei più poveri del continente con Haiti e Nicaragua, è arrivata con un risultato straordinario: quasi il 55% dei voti al primo turno e nonostante si sia impedito di votare ad un milione di contadini, cancellati con trucchi e raggiri dalle liste elettorali.


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