Come ennesimo adattamento di una serie di videogiochi AAA degli ultimi anni, il film è indubbiamente il prodotto di una Hollywood sempre più avversa al rischio. Tuttavia, non è il disastro che internet sembrava aver previsto prima dell'uscita. Borderlands è abbastanza competente da risultare semplicemente dimenticabile.

Diretto da Eli Roth (Hostel), il film vede Cate Blanchett nei panni di Lilith, una cacciatrice di taglie spensierata che viene arruolata dal CEO della onnipresente Atlas Corporation — il cui distopico portafoglio spazia dall'estrazione di risorse alla tecnologia, fino alle unità paramilitari — per salvare sua figlia Tina (Ariana Greenblatt; Barbie) da una banda di banditi su Pandora, il pianeta natale ormai abbandonato.

Pandora contiene una risorsa preziosa che gli umani sono fin troppo ansiosi di depredare. Sepolto nel terreno arido c'è un mitico “vault” che si dice contenga i più grandi tesori della loro civiltà, e Tina sembra essere la chiave per aprirlo.

Lilith abbandona presto la sua missione di salvataggio e si unisce invece all'entourage di Tina, che include l'ex-soldato d'élite Roland (Kevin Hart) e una guardia del corpo muta appartenente a una tribù di fanatici "Psicos" (Florian Munteanu; Creed II). Durante il viaggio, il gruppo viene affiancato da Claptrap (Jack Black), un robot assistente fin troppo entusiasta con un legame nascosto con il passato di Lilith, e da Patricia, una fedele amica della defunta madre di Lilith, interpretata da Jamie Lee Curtis.

Se il film fosse uscito una decina di anni fa, probabilmente avrebbe ricevuto una buona accoglienza. Oggi, questo film, appare come un chiaro tentativo di sfruttare un trend commerciale, poco più di un mix di cliché, battute ed espedienti narrativi presi in prestito da altri film.

La Blanchett non è certo estranea al cinema di genere, ma Borderlands riesce a trovare il punto debole di una delle attrici più versatili di Hollywood. Invece di sfruttare la voce sarcastica e disillusa di una ladra di mezza età, gli sceneggiatori Roth e Joe Crombie (uno pseudonimo per uno o più scrittori che hanno preferito non essere associati al film) relegano Lilith in un archetipo alla Joss Whedon, più adatto a teenager annoiati.

Per anni, i film tratti da videogiochi hanno portato con sé una cattiva reputazione, spesso per via di tentativi troppo ambiziosi di replicare lo spirito del materiale originale. L'approccio seguito in questo caso, simile a quello dei recenti film di Mario e Sonic, è semplicemente quello di applicare l'iconografia del videogioco a un modello cinematografico sicuro e collaudato, aspettando che i profitti arrivino da soli.

Magari tra qualche decennio vedremo finalmente un adattamento cinematografico di un videogioco che riesca davvero a distinguersi.

 

Borderlands (USA 2024)

Regia: Eli Roth
Cast: Cate Blanchett, Jamie Lee Curtis, Kevin Hart, Ariana Greenblatt, Jack Black, Gina Gershon, Bobby Lee, Janina Gavankar, Olivier Richters, Cheyenne Jackson, Florian Munteanu, Charles Babalola
Sceneggiatura: Aaron Berg, Craig Mazin
Fotografia: Rogier Stoffers
Produzione: Arad Productions, Lionsgate, Picturestart
Distribuzione: Eagle Pictures

Cooper Adams (Josh Hartnett), è un padre premuroso che accompagna la figlia adolescente Riley (Ariel Donoghue) a un concerto tutto esaurito della sua cantante preferita, Lady Raven (Saleka Shyamalan, la figlia del regista). Cooper sembra davvero un brav'uomo, cercando di partecipare con entusiasmo senza imbarazzare la figlia.

Più avanti nel film scopriamo che c'è un serial killer chiamato "The Butcher" (Il Macellaio). Le autorità (guidate da un profiler forense interpretato da Hayley Mills) sanno che sarà presente a questo concerto. L'arena è circondata e non c'è via di fuga. E, ovviamente, Cooper è The Butcher. Ciò che segue è una serie di svolte narrative sempre più assurde, cambiamenti di tono e umorismo sia nero che non, mentre Cooper cerca di sfuggire alla trappola del titolo senza rivelare la sua identità segreta a Riley.

Campo di battaglia, il nuovo film di Gianni Amelio, racconta la grande guerra attraverso lo sguardo di due amici. Siamo sul finire della prima guerra mondiale e due ufficiali medici, amici d’infanzia, lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però si sono procurati da soli le ferite, sono dei simulatori, che farebbero di tutto per non tornare a combattere.

"Persona non grata" è la storia di una donna straordinaria. Gerti Drassl offre un’interpretazione intensa nei panni della protagonista, la "Persona non grata" del titolo, un'eroina del movimento #metoo austriaco. Il film trae ispirazione dalla vicenda di Nicola Spieß, campionessa tirolese di sci, che ha portato alla luce gli abusi subiti grazie al suo coraggio e alla sua testimonianza.

La vita accanto, il nuovo film di Marco Tullio Giordana, ispirato all’omonimo romanzo di successo di Mariapia Veladiano, è ambientato a Vicenza negli anni compresi fra l’Ottanta e il Duemila. Racconta di una ricca e influente famiglia vicentina composta da Maria (Valentina Bellè), dal marito Osvaldo (Paolo Pierobon) e dalla gemella di quest’ultimo, Erminia (Sonia Bergamasco), celeberrima pianista. Dopo anni di tentativi, Maria mette finalmente al mondo Rebecca, attesa con grandi aspettative. Ma la neonata, per il resto normalissima e anche molto bella, presenta una vistosa macchia purpurea che copre metà del viso. Questa difformità diventa per Maria un’ossessione tale da rifiutare l’istinto stesso di madre. L’adolescenza di Rebecca sarebbe segnata dalla vergogna e dall’isolamento se fin da piccola non rivelasse invece straordinarie doti musicali. Saranno queste a liberarla dalle fissazioni famigliari e dai segreti che queste nascondono.


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