di Sara Michelucci

Un'opera interessante, che calibra bene elementi storici con costruzione di un personaggio straordinario. 'Gabo' è il documentario sul premio Nobel per la letteratura, Gabriel Garcia Marquez, firmato da Justin Webster. Il racconto segue i fili intrecciati della vita e del lavoro dello scrittore colombiano per tutta l'America Latina, mettendo al centro il potere dell'immaginazione e della creatività di Márquez.

Attraverso i versi di Gabo si racconta il Sudamerica e la Colombia nello specifico. Paese che non è poi così distante dal resto del mondo. Un impegno professionale e politico, quello dello scrittore e giornalista, amico di leader politici come Fidel Castro e Bill Clinton, che ha rappresentato uno dei maggiori rappresentanti della letteratura del Novecento.

Premio Nobel per la letteratura nel 1982, Márquez viene raccontato dal documentarista inglese attraverso la sua capacità di creare mondi reali e fantastici, protagonista egli stesso di una vita eccezionale che li nutrì.

Il documentario inizia proprio parte dalla cerimonia del Premio Nobel per la letteratura e poi ricostruisce le diverse circostanze che condussero lo scrittore a raggiungere mondo la fama mondiale e la partecipazione politica.

Un film che arriva in un momento storico particolare, che potremmo definire di passaggio, con la morte di Fidel Castro, l'ascesa di Trump negli Stati Uniti e i numerosi problemi in paesi come il Venezuela.

Gabo (Spagna, Gran Bretagna, Colombia, Francia, Usa 2016)
REGIA: Justin Webster
SCENEGGIATURA: Kate Horne, Justin Webster
PRODUZIONE: JWProductions, Canal+ España, Caracol
DISTRIBUZIONE: Cineama
PAESE: Spagna, Gran Bretagna, Colombia, Francia, USA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Un thriller ben fatto, che racconta in modo sapiente la fine di un amore e la costruzione dei una rivalsa. Animali notturni è il nuovo film scritto e diretto da Tom Ford, basato sul romanzo Tony e Susan di Austin Wright. La pellicola narra la storia di una gallerista d'arte, Susan Morrow, ossessionata dal romanzo del suo ex marito, che narra una storia violenta che lei interpreta.

Il regista alterna in modo sapiente il racconto del film con quello del libro che la protagonista sta leggendo, scardinando la vita borghese della donna e il suo mondo fatto di pure illusioni.
Una storia nella storia, intercorsa da una velata minaccia e una simbolica storia di vendetta.

Ed è proprio la vendetta il file rouge di questo film: un piatto che si serve freddo, come sa bene il protagonista maschile interpretato da Jake Gyllenhaal.

La Morrow ha una vita agiata, ma infelice. Il marito Hutton Morrow la tradisce e durante un week end, mentre Hutton è via per un viaggio di lavoro, a Susan viene recapitato il romanzo intitolato Nocturnal Animals, scritto dal suo ex marito, con cui la donna non ha contatti da anni.

Susan capisce sempre più chiaramente come quel libro sia il racconto di una vendetta, che la costringe a rivalutare le scelte fatte e riaccende in lei una capacità di amare che pensava svanita.

La costruzione dei personaggi fatta da Ford è interessante, come lo è la costruzione stessa del racconto, il quale risulta originale sia per la struttura narrativa che per il contenuto stesso della storia.

Animali notturni
(Usa 2016)

REGIA: Tom Ford
ATTORI: Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Isla Fisher, Aaron Taylor-Johnson, Armie Hammer, Michael Shannon, Laura Linney, Karl Glusman
SCENEGGIATURA: Tom Ford
FOTOGRAFIA: Seamus McGarvey
MONTAGGIO: Joan Sobel
MUSICHE: Abel Korzeniowski
PRODUZIONE: Focus Features, Universal Pictures
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Fai bei sogni è il nuovo film di Marco Bellocchio, tratto dal romanzo autobiografico del giornalista de La Stampa Massimo Gramellini. L'autore racconta il proprio percorso interiore per superare il dolore e il senso di abbandono dovuto alla morte della madre, quando lui aveva nove anni. Il dolore viene raccontato con ironia, come qualcosa che ti attraversa la vita, ma da cui puoi anche trarre cose positive per andare avanti e diventare una persona migliore.

Nel film, come nel libro, si ricerca la verità, ma allo stesso la paura di scoprirla è tanta. Massimo, la mattina del 31 dicembre 1969, trova suo padre nel corridoio sorretto da due uomini. La sua mamma è morta. Massimo cresce e diventa un giornalista. Dopo il rientro dalla Guerra in Bosnia dove era stato inviato dal suo giornale, incontra Elisa, la quale lo aiuterà ad affrontare la verità sulla sua infanzia ed il suo passato.

Bellocchio mette in risalto il lavoro che il protagonista farà su se stesso e su quanto accaduto, delineando una volontà di ricostruzione di quello che è accaduto a sua madre che lo condurrà anche a capire se stesso. Convincente Valerio Mastandrea nei panni di Gramellini, il quale dosa bene momenti di ironia a quelli più drammatici, togliendo il senso di pesantezza tipico di una storia non facile da raccontare, senza scadere in facili luoghi comuni.

Fai bei sogni (Italia, Francia 2016)
REGIA: Marco Bellocchio
ATTORI: Valerio Mastandrea, Bérénice Bejo, Fabrizio Gifuni, Guido Caprino, Barbara Ronchi, Miriam Leone, Nicolò Cabras, Dario Dal Pero , Arianna Scommegna, Bruno Torrisi, Manuela Mandracchia, Giulio Brogi, Emmanuelle Devos, Roberto Di Francesco, Fausto Russo Alesi, Pier Giorgio Bellocchio, Piera Degli Esposti, Roberto Herlitzka
FOTOGRAFIA: Daniele Ciprì
MONTAGGIO: Francesca Calvelli
MUSICHE: Carlo Crivelli
PRODUZIONE: IBC Movie, Kavac Film, Rai Cinema
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


di Sara Michelucci

Responsabilizzare lo spettatore, toccarlo nel vivo, porgli interrogativi. È questo il senso più profondo del nuovo film di Jean-Pierre e Luc Dardenne, La ragazza senza nome. Una pellicola densa di significati, dove la lentezza delle azioni e dei dialoghi fa il paio con quel senso di impotenza che la protagonista si trova a vivere.

Ma allo stesso tempo si contrappone a una serie di azioni messe in atto per raggiungere l'obiettivo: conoscere l'identità della ragazza morta. Il tutto ha inizio una sera quando, dopo l'orario chiusura del suo studio, la giovane dottoressa Jenny intima al suo stagista di non aprire la porta, quando sente suonare. Il giorno dopo, viene informata dalla polizia del ritrovamento nelle vicinanze di una giovane ragazza, non ancora identificata.

Jenny scopre, dalle telecamere poste di fronte allo studio, che era stata proprio la giovane ragazza ad aver suonato al suo studio, in cerca di aiuto. Il senso di colpa comincia a pervadere la sua esistenza, tanto che farà di tutto per poter dare un nome a quella giovane vita spezzata, facendola seppellire con dignità.

Ancora una volta i fratelli Dardenne puntano tutto su un'umanità che deve essere risvegliata da una certa freddezza verso il prossimo. I personaggi messi in scena esplorano la loro coscienza, cercando di capire quali sia la strada migliore da percorrere. Il tutto con un linguaggio chiaro e diretto, vicino alla quotidianità e, per questo, efficace. 

La ragazza senza nome (Belgio 2016)
REGIA: Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne
ATTORI: Adèle Haenel, Jérémie Renier, Olivier Gourmet, Fabrizio Rongione, Thomas Doret, Christelle Cornil
SCENEGGIATURA: Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne
FOTOGRAFIA: Alain Marcoen
MONTAGGIO: Marie-Hélène Dozo
PRODUZIONE: Les Films du Fleuve, Savage Film
DISTRIBUZIONE: Bim Distribuzione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

I proprietari di un'azienda tessile italiana cedono la maggioranza della fabbrica ad una multinazionale. Sembra che non siano previsti grossi stravolgimenti alle condizioni lavorative delle impiegate, ma una piccola clausola nell'accordo costringerà il Consiglio aziendale ad un dibattito
che poco a poco porterà ciascuna delle undici delegate a mettere in discussione la  propria vita.

È questo il succo di 7 minuti, il nuovo film firmato da Michele Placido. Un film al femminile, che mette in luce undici personalità e storie di vita differenti, per una riflessione sul lavoro, la dignità, la paura e la possibilità di migliorare il proprio futuro.

È nuovamente il mondo del lavoro ad essere messo al centro dell'attenzione. Uno spazio narrativo fatto di incertezza e delusioni, di voglia di reagire, ma anche di mancanza di prospettive. E la condizione femminile in tutto questo risulta ancora più drammatica.

Placido punta sulla caratterizzazione delle singole protagoniste mettendone in risalto le peculiarità, nonostante il film non riesca a offrire quello sguardo complessivo e allo stesso tempo profondo su una tematica tanto importante, pur se così poco dibattuta.

7 minuti (Italia 2016)
REGIA: Michele Placido
ATTORI: Cristiana Capotondi, Violante Placido, Ambra Angiolini, Ottavia Piccolo, Fiorella Mannoia, Maria Nazionale, Clémence Poésy, Sabine Timoteo, Anne Consigny
SCENEGGIATURA: Michele Placido, Stefano Massini, Toni Trupia
FOTOGRAFIA: Arnaldo Catinari
MONTAGGIO: Consuelo Catucci
MUSICHE: Paolo Buonvino
PRODUZIONE: Goldenart Production, Manny Films, Ventura Film
DISTRIBUZIONE: Koch Media

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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