La montagna con la sua imponenza e la sua vastità è la protagonista del film The Alpinist. Uno spirito libero,  in arrivo nelle sale italiane solo il 7, 8, 9 febbraio. Al centro del racconto Marc-André Leclerc (1992-2018), giovane canadese dallo spirito libero che ha compiuto alcune delle salite in solitaria più audaci della storia.

Figura affascinante, lontana dai riflettori, arrampicato su remote pareti alpine, è la quintessenza dell’avventura. 

Diretto da Peter Mortimer e Nick Rosen, questo documentario è il ritratto intimo di uno scalatore visionario, guidato solo dal suo amore per la montagna. Il film è stato presentato in anteprima al Telluride Film Festival e al Sxsw Film Festival.

L’approccio di Leclerc ha sempre rappresentato l’essenza stessa dell’avventura in solitario. Nomade e timido, non ha mai posseduto un telefono o un’auto. Un’avventura storica in Patagonia capace di ridefinire ciò che è possibile nell’arrampicata in solitaria.

Il film vede la partecipazione straordinaria di Marc-André Leclerc, Brette Harrington, Alex Honnold, Reinhold Messner, Barry Blanchard. Le riprese in parete sono state realizzate da Jonathan Griffith, Austin Siadak, Brett Lowell. L’editing è stato curato da Joshua Steel Minor, Peter Mortimer, Josh Lowell, Fernando Villena.

The Alpinist. Uno spirito libero (Usa 2021)

Regia: Peter Mortimer and Nick Rosen

Produttore esecutivo: Peter Mortimer, Josh Lowell, Nick Rosen, Scott Bradfield, Philipp Manderla.

Produttori: Mike Negri, Clark Fyans. Ben Bryan.

Distributore: Nexo Digital

A dieci anni dalla scomparsa di Marco Simoncelli, arriva nelle sale italiane Sic, in programma il 28 e 29 dicembre e firmato da Alice Filippi. Un racconto che emoziona e mette in risalto il coraggio e la forza di volontà che ci vogliono per diventare un campione sportivo.

Racconta del coraggio, al quale tutti abbiamo fatto ricorso, necessario per affrontare sfide che abbiamo ritenuto al di fuori della nostra portata. E lo racconta attraverso l’epopea della stagione 2008 che decreterà Marco Simoncelli Campione del Mondo Classe 250cc. Un mondiale iniziato da outsider, sofferto, strenuamente voluto, sorprendentemente meritato che porterà alla ribalta del mondo un nuovo talento italiano.

Un viaggio all'indietro nel tempo, di circa duemila anni quello che Pappi Corsicato porta sul grande schermo con il film Pompei. Eros e mito. Arte e mistero si fondono, mettendo in luce uno dei più affascinanti siti archeologici al mondo. Una città perduta e ritrovata, animata nel corso dei secoli da passioni violente e dotata di un estro e una vitalità straordinari. I giochi di potere, i legami amorosi, l’ambizione smodata e il genio creativo si percepivano per le strade, si respiravano nei templi e si possono ammirare ancora oggi negli affreschi, nelle rovine, nei reperti sopravvissuti alla drammatica eruzione del 79 d.C.

Icone del teatro italiano, i fratelli De Filippo sono raccontati nell'ultimo film di Sergio Rubini. Quella dei De Filippo è la storia di una ferita familiare che si trasforma in arte. Di tre giovani, che, unendo le forze, danno vita a un modo del tutto nuovo di raccontare la realtà con uno sguardo che arriva fino al futuro.

I Fratelli De Filippo parte dal principio. È l'inizio del Novecento, i tre fratelli Peppino, Titina ed Eduardo, vivono con la bella e giovane madre, Luisa De Filippo. In famiglia un padre non c’è, o meglio si nasconde nei panni dello “zio” Eduardo Scarpetta, il più famoso, ricco e acclamato attore e drammaturgo del suo tempo. Scarpetta, pur non riconoscendo i tre figli naturali, li ha introdotti fin da bambini nel mondo del teatro.

Alla morte del grande attore, i figli legittimi si spartiscono la sua eredità, mentre a Titina, Eduardo e Peppino non spetta nulla. Ai tre giovani, però, “zio” Scarpetta ha trasmesso un dono speciale, il suo grande talento, che invece non è toccato al figlio legittimo Vincenzo, anche lui attore e drammaturgo, diventato titolare della compagnia paterna.

Il riscatto dalla dolorosa storia familiare passa per la formazione del trio De Filippo, sogno accarezzato per anni da Eduardo e dai suoi fratelli e finalmente realizzato, superando difficoltà e conflitti. 

Non solo attori capaci, ma persone che vivono gioie e dolori, con un padre assente che segna irrimediabilmente le loro vite.

“È un grande racconto popolare la storia di questi tre fratelli – afferma Rubini - e per questo contiene al suo interno generi diversi. È un racconto psicologico. Tre uomini feriti negli anni della formazione da un marchio ritenuto indelebile e i complessi rapporti inter familiari che ne scaturiscono. È un racconto morale. Un riscatto è offerto a tutti ma va conquistato a fronte di sacrifici, studio, abnegazione e tanto coraggio. È la storia di una rivoluzione. Di come tre artisti, animati dall’ardore della giovinezza e dalla voglia di rinnovamento, cambiarono il corso del teatro, e di come Eduardo aprì le porte al Neorealismo. Ma è anche l’epopea di una famiglia italiana che con tenacia e dignità non si arrende mai e, nel solco del costume del suo popolo, si rimbocca le maniche e con ingegno e creatività si costruisce un nuovo futuro. Senza mai perdere la capacità di sorridere della vita e delle sue miserie, così come sa fare Napoli con i suoi De Filippo”.

I Fratelli De Filippo (Italia 2021)

regia: Sergio Rubini

soggetto e sceneggiatura: Sergio Rubini, Carla Cavalluzzi, Angelo Pasquini

fotografia: Fabio Cianchetti

montaggio: Giogiò Franchini

Il genio di Frank Zappa raccontato nel film di Alex Winter, Zappa, nelle sale italiane con Nexo Digital dal 15 al 17 novembre. Un lavoro non facile, che vuole indagare gli aspetti più intimi e umani del musicista di Baltimora.

Un’esplorazione moderna su un uomo la cui visione di mondo, arte e politica si è sempre distinta spingendosi oltre gli schemi dei tempi in cui ha vissuto.


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