Una storia a più voci, quella portata sul grande schermo da Gianni Amelio con Il signore delle formiche. Siamo alla fine degli anni Sessanta e Roma diventa il palcoscenico dove celebrare un processo che è destinato a fare scalpore.

Il drammaturgo e poeta Aldo Braibanti, interpretato da un bravo Luigi Lo Cascio, viene condannato a nove anni di reclusione con l’accusa di plagio, cioè di aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne.

Il ragazzo, per volere della famiglia, viene rinchiuso in un ospedale psichiatrico e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, perché “guarisca” da quell’influsso “diabolico”.

Solo un giornalista, interpretato da Elio Germano, s’impegna a ricostruire la verità, affrontando sospetti e censure. 

Prendendo spunto da fatti realmente accaduti, il film racconta una storia a più voci, dove, accanto all’imputato, prendono corpo i famigliari e gli amici, gli accusatori e i sostenitori, e un’opinione pubblica per lo più distratta o indifferente.

Alcuni anni dopo, il reato di plagio venne cancellato dal codice penale. Ma in realtà era servito per mettere sotto accusa i “diversi” di ogni genere, i fuorilegge della norma.

Un film che racconta una società, restia al cambiamento, con uno sguardo lucido e senza pregiudizi.

 

Il signore delle formiche (Italia 2022)

Regista: Gianni Amelio

Attori:Luigi Lo Cascio, Elio Germano, Sara Serraiocco, Leonardo Maltese, Anna Caterina Antonacci, Rita Bosello, Davide Vecchi, Maria Caleffi, Roberto Infurna, Valerio Binasco, Alberto Cracco, Luca Lazzareschi, Elia Schilton, Giovanni Visentin, Fabio Zulli

Distribuzione: 01 Distribution

Montaggio: Simona Paggi

Produzione: Kavac Film, IBC Movie e Tenderstories con Rai Cinema

Un racconto sulla libertà, la fame, il sesso e il potere, quello portato sul grande schermo da Francesco Lagi, con Il Pataffio.

In un remoto medioevo immaginato, un improbabile gruppo di soldati e cortigiani capitanati dal Marconte Berlocchio e dalla sua fresca sposa Bernarda, arriva in un feudo lontano. Ma quel castello è un postaccio decrepito abitato da villani per niente disposti a farsi governare.

Tra appetiti profani e sacri languori, militi sgangherati e poveri cristi, si snoda una storia esilarante, tratta dall'omonimo romanzo buffo di Luigi Malerba.

“Incontrare il libro di Malerba – afferma il regista - è stato l’inizio di un viaggio in un mondo altro, un invito ad andare in un tempo e in un luogo che altrimenti non avrei mai visitato. Mi hanno fatto compagnia personaggi strampalati e struggenti che ho subito riconosciuto come nostri contemporanei”.

Lagi ha realizzato per Netflix le tre stagioni della serie Summertime, e di recente ha diretto il documentario Zigulì. Dal 2010 è regista e autore per il teatro con la sua compagnia Teatrodilina.

Il Pataffio è stato presentato in concorso al Festival di Locarno.

Il Pataffio (Italia, Belgio 2022)

Regista: Francesco Lagi

Fotografia: Diego Romero

Montaggio: Stefano Cravero

Distribuzione: 01 Distribution

È il racconto della vita di Marco Carrera, "il Colibrì", una vita di coincidenze fatali, perdite e amori assoluti, quello che Francesca Archibugi porta sul grande schermo, con il suo nuovo film.

Tratto dall'omonimo romanzo di Sandro Veronesi, vincitore del Premio Strega 2020, Il Colibrì procede secondo la forza dei ricordi che permettono di saltare da un periodo a un altro, da un’epoca a un’altra, in un tempo liquido che va dai primi anni ‘70 fino a un futuro prossimo.

Musica e genere horror si uniscono in Studio 666, nei cinema italiani solo per una settimana, dal 23 al 29 giugno. Una horror comedy basata su una storia di Dave Grohl, con la sceneggiatura di Jeff Buhler e Rebecca Hughes, per la regia di BJ McDonnell. “Aspettatevi un misto tra Rock’n’Roll High School e La casa”, afferma Dave Grohl.

In Studio 666, per registrare il tanto atteso decimo album, la leggendaria rock band dei Foo Fighters si trasferisce a Encino, in California, in una villa intrisa della macabra storia del rock and roll. Qui infatti, decenni prima, un rocker posseduto dal demonio si è spinto troppo oltre, entrando in contatto con forze oscure. Una volta giunto in quella casa, anche Dave Grohl si trova alle prese con il blocco dello scrittore e con forze soprannaturali che minacciano il completamento del disco e la stessa esistenza della band. 

È così, tutti i Foo Fighters – il bassista Nate Mendel, il chitarrista Pat Smear, il batterista Taylor Hawkins, il chitarrista solista Chris Shiflett e il tastierista Rami Jaffee – cercheranno di fermare l’oscura maledizione che si sta abbattendo su Dave e su di loro.

Il regista, sceneggiatore e compositore John Carpenter, celebre per i suoi capolavori horror, è stato il padrino spirituale di Studio 666, in termini di immagini, energia e suono. È proprio un tema “dal perfetto John Carpenter sound” che dà inizio al film, accompagnandolo attraverso una colonna sonora spettrale e giocosa, realizzata per gentile concessione di Roy Mayorga, batterista dei Ministry.

Il film porta i Foo Fighters, che nel 2021 sono stati inseriti nella Rock & Roll Hall of Fame, nel mondo dei lungometraggi con una horror comedy che si basa sull’attitudine creativa e sulla giocosità anarchica che la band ha sempre inserito nei suoi video musicali, abbinata all’estro innovativo e travolgente del regista Bj Mcdonnell, che incontrò i Foo Fighters per la prima volta lavorando al video della canzone vincitrice di un Grammy “Run”, dove i Foos interpretavano dei vecchietti scatenati.

Studio 666 (Usa 2022)

Regia:  BJ McDonnell

Sceneggiatura: Jeff Buhler e Rebecca Hughes

Distribuzione: Nexo Digital in collaborazione con Radio Deejay, MYmovies.it, Sony Music Italia e Live Nation.

Il sommo poeta 'rivive' nel film firmato da Pupi Avati, Dante, con Sergio Castellitto, Alessandro Sperduti, Enrico Lo Verso, Alessandro Haber. Dante muore in esilio a Ravenna nel 1321.

Nel settembre del 1350, Giovanni Boccaccio viene incaricato di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi.


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