Gaza, gli scogli della tregua

di Michele Paris

L’attitudine dei vertici di Hamas nei confronti dell’ultima proposta di tregua avanzata da Israele sembra essere improntata a un’estrema cautela. Il movimento di liberazione palestinese che controlla Gaza ha fatto sapere nelle scorse ore che restano ancora elementi ambigui nella bozza sottoposta con la mediazione egiziana, anche se le trattative sono tuttora in corso e il documento potrebbe...
> Leggi tutto...

IMAGE
IMAGE

Ecuador: la "valanga" referendaria

di Juan J.Paz-y-Miño Cepeda

Il 21 aprile (2024), su iniziativa del governo di Daniel Noboa, presidente dell'Ecuador, si è svolta una consultazione e un referendum su 11 quesiti, tre dei quali riguardavano il ruolo delle forze armate nella lotta contro la delinquenza e la criminalità organizzata, a sostegno della polizia; altri tre sull'estradizione degli ecuadoriani, sull'aumento delle pene e sulla scontata esecuzione di pene piene per i condannati; altri tre sulle magistrature specializzate in materia costituzionale, sul reato di porto d'armi e sul fatto che lo Stato diventerà proprietario dei beni sequestrati di origine illecita. Le altre due erano sull'arbitrato internazionale e un'altra per consentire l'introduzione del lavoro a ore e a tempo determinato....
> Leggi tutto...

di Rosa Ana De Santis

Se ne parla sempre di più nel dibattito politico contemporaneo e la questione della cittadinanza per gli stranieri rappresenta, non soltanto nel nostro Paese, un esempio paradigmatico di come i fatti abbiano di gran lunga superato la speculazione teorica. Gli immigrati regolari si comportano infatti come cittadini a tutti gli effetti: pagano le tasse e i contributi, partecipano alla vita politica, specialmente quella locale, rappresentano una quota significativa della società civile e delle famiglie, dovuta anche alla forte tendenza di fare figli, contrariamente agli italiani.

La ricerca in questione in Italia è stata condotta dall’Ismu (iniziative e studi sulla multietnicità). Sono stati intervistati 797 immigrati che risiedono a Milano e Napoli. La ricerca è stata realizzata, oltre che dall'Ismu, anche da King Baudouin foundation, Migration policy group e ReteG2 – Seconde generazioni. L’80% degli immigrati in Italia chiede di poter accedere alle urne e votare. E’ infatti questo diritto-dovere di partecipazione politica ad esprimere sul piano simbolico e fattivo la natura del diritto di cittadinanza.

Strano, se non bizzarro, lasciare che ad esprimere il diritto di voto siano italiani che vivono fuori confine da generazioni, lontanissimi dal contesto nazionale, e che il medesimo diritto sia interdetto a chi contribuisce alla sopravvivenza del sistema Italia e ne vive e ne patisce limiti e opportunità.

La differenza infatti tra le due categorie è tutta esclusivamente legata al sangue. Italiani e non italiani. Sembrerebbe un discrimine enorme, più che valido come legittimazione, eppure un po’ di ragionamento senza coloriture nazionaliste ci aiuta a smascherarne facilmente la sostanza concettuale. E’ l’italianità ad essere legata allo status di cittadinanza e non il contrario. Non esiste infatti, tralasciando le derive pericolose che ne deriverebbero, una genitura italica pura in senso genetico-etnico. Gli italiani sono un po’ aragonesi, un po’ angioini, normanni, tedeschi. Diverse le loro storie, le origini etnico-geografiche, il sangue così tanto al centro delle rivendicazioni xenofobe.

Portogallo ed Italia sono i paesi in cui è più difficile trovare lavoro, Sempre in Italia il requisito dei documenti e l’iter burocratico rappresentano un ostacolo fortissimo al ricongiungimento familiare. Eppure il nostro paese vanta una posizione record nel coinvolgimento concreto degli stranieri alla vita civica.

Rimangono le difficoltà a parlare la lingua per mancanza di tempo e difficoltà ad accedere a corsi sostenibili, quasi tutti affidati alle forze del volontariato. Rispetto all’Europa nel nostro paese, nelle città campione di Milano e Napoli, gli stranieri dichiarano di sentirsi poco valorizzati rispetto ai titoli di studio, in controtendenza quindi con altri paesi. Situazione questa che tocca, peraltro, anche i cittadini italiani.

Da più  parti politiche arriva l’urgenza di normare la cittadinanza “di fatto” e di sistematizzarla in diritti riconosciuti, dal momento che i doveri ci sono già. Siamo in un vuoto giuridico tale per cui mentre un evasore fiscale può accedere ai servizi pubblici, nella totale impunità, un lavoratore regolare immigrato che paga tasse e servizi pubblici non può esprimere voto e partecipazione politica mentre aiuta tutto il Paese a pagare le pensioni, tenere aperte scuole e ospedali, mettere benzina al trasporto pubblico.

Il processo è già avviato, pur nella rimozione ufficiale della questione. Ad averlo inaugurato è stato proprio quel mito capitalista della globalizzazione che tanto osannato per l’opportunità dei guadagni urbi et orbi, sembra piacere sempre meno all’Occidente quando ad essere globalizzati sono i diritti, le conoscenze, la facilità dei contatti che ne segue. La globalizzazione si è trasformato in un cavallo di Troia restituendo indietro il colonialismo atavico con tutti gli interessi.

Da tempo la cittadinanza è un esercizio di funzioni secondo la legge e non una variabile cromosomica. Non c’è discorso più convincente di una bella fotografia sugli Stati Uniti d’America, su qualche grande metropoli europea o sulle nostre fabbriche. O ancora meglio dentro le nostre case.
 

Pin It

Altrenotizie su Facebook

altrenotizie su facebook

 

 

ter2

Il terrorismo contro Cuba
a cura di:
Fabrizio Casari
Sommario articoli

 

USA, ritirata dal Sahel

di redazione

Le speranze di Washington di riuscire a mantenere la presenza militare in Niger sono tramontate definitivamente dopo l’arrivo a Niamey dei primi cento consiglieri militari della “Africa Corps” russa. Gli Stati Uniti lo scorso fine settimana hanno infatti reso noto di aver accettato di ritirare dal Niger il contingente di...
> Leggi tutto...

IMAGE

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy