I dati sulla povertà in Italia pubblicati recentemente sono sconcertanti ed hanno l’aggravante di essere in difetto rispetto a quelli che leggeremo nei prossimi 12 mesi. Nel paniere del dolore è entrata la “malinconia” come ha registrato il Censis e forse non sarebbe possibile diversamente visti i numeri.

La povertà assoluta è stabile, ma ai massimi storici: tocca 1,9 milioni di famiglie (7,5%) e 5,6 milioni di persone (9,4%) poveri assoluti che non dispongono delle risorse economiche sufficienti per vivere. Tra questi, 1,4 milioni di minori (14,2% del totale). A costoro si aggiungono altri 8 milioni che riescono solo a coprire l’indispensabile.

Con la manovra di bilancio varata la settimana scorsa, il governo Meloni ha gettato la maschera. I fanatici del braccio teso alzato sono costretti a ricredersi: la destra al potere non ha assolutamente nulla di sociale; al contrario, è quanto di più turbo-liberista si possa immaginare. A dimostrarlo in modo inequivocabile è proprio la legge di bilancio, che trasuda disprezzo per i poveri e solidarietà a imprenditori e professionisti dai fatturati medio-alti. Del resto, come recita il vangelo secondo Briatore, essere poveri è una colpa: se non produci ricchezza e non hai nemmeno i soldi per consumare, sei inutile. Non dai alcun contributo alla crescita del Pil e questo fa di te un fardello per la società. La destra economica, nella sua sostanza più brutale e degenere, non è altro che questo.

Dopo anni a fingersi nazionalista (non che fosse un merito), la Lega getta la maschera e torna al separatismo delle origini. Quello del Nord produttivo contro Roma ladrona e il Sud-zavorra. Il manifesto di questo ritorno al passato - mai realmente abbandonato - è contenuto nella proposta di legge per l’autonomia differenziata che Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, ha presentato la settimana scorsa ai governatori.

Secondo la nostra Costituzione, i decreti legge possono essere utilizzati solo “in casi straordinari di necessità e di urgenza”. C’è voluto un bello stomaco, quindi, per inserire nel decreto Aiuti-quater, varato la settimana scorsa dal Consiglio dei ministri, l’innalzamento a 5mila euro del tetto ai contanti. Ossia una norma che di necessario e urgente non ha davvero nulla: anzi, è concepita con il chiaro obiettivo di favorire gli evasori fiscali e, più in generale, la criminalità.

Al diciassettesimo punto e in due sole paginette, trovate il problema dell’energia nel programma elettorale dell’attuale Presidente del Consiglio. Chi vuole può leggerlo sul sito del suo partito e apprenderà quanto distanti siano le parole dai fatti. Sull’emergenza energetica il presente governo sta operando in continuità con il governo passato. Nessuna risoluzione o intervento strutturale contro il rave party degli speculatori che hanno occupato il mercato energetico. Neppure l’annuncio della costituzione di una unità di crisi su energia e caro bollette, data per immediata dal programma. Si continua con la solita fiera dei miliardi destinati agli ennesimi provvedimenti tampone che prolungheranno ancora la questione energetica.


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