di Eugenio Roscini Vitali

Che il neo eletto presidente pakistano Asif Zardari sia partito con il piede sbagliato lo dimostrano le violente proteste che stanno infiammando i distretti del Jammu-Kashimr, il più settentrionale degli stati dell'India, quello che, pur ricadendo sotto l’amministrazione di Nuova Delhi, rimane storicamente legato all’Islam. In una intervista al Wall Street Journal, Zardari ha recentemente definito i militanti musulmani che combattono per l’autonomia della regione come dei veri e propri terroristi. Affermazione ritenuta oltraggiosa sia dai leader separatisti sia da quella parte dell’opinione pubblica pakistana che, per motivi etnico-religiosi, considera il Kashmir una parte integrante della Repubblica Islamica del Pakistan. Alla frase di Zardari, che segna una rottura radicale con il passato, gli abitanti della Vallata hanno risposto sfidando il coprifuoco imposto dalle forze di sicurezza indiane; più di quattrocento manifestanti hanno invaso le strade di Baramullah, città a pochi chilometri della linea di demarcazione che divide l’amministrazione in territorio indiano e pakistano ed hanno dato vita ad una straordinaria forma di protesta, inneggiando slogan e bruciando le effige del neo presidente pakistano, primo caso nella storia della contesa regione sub continentale che ha sempre goduto dell’appoggio politico di Islamabad.

di Elena Ferrara

Della “Primavera di Praga” aveva detto: “Che festa fu, che carnevale!". E in patria hanno continuato ad esaltarlo per le sue narrazioni taglienti, sofferte e divertenti, tutte segnate dalla sua originale traiettoria intellettuale in bilico tra l’enigma politico e quello storico proprio in una nazione simbolo della mitteleuropa. Quindi successi e aperte manifestazioni di ammirazione. Ora la “primavera praghese” è lontana. Le foglie ingiallite coprono i parchi di Praga e sul grande scrittore Milan Kundera scendono le ombre delle polemiche. E’ quella “vita degli altri” che torna a farsi sentire in un clima kafkiano di vendette e ripicche. Perchè lo scrittore - autore del bestseller “L’insostenibile leggerezza dell’essere” - viene ora accusato di aver denunciato nel 1950 alla polizia segreta uno studente che venne poi condannato a 22 anni di carcere.

di Luca Mazzucato

NEW YORK. Alla vigilia dell'ultimo dibattito tra McCain e Obama, il gradimento del senatore repubblicano sprofonda nei sondaggi verso abissi dai quali sarà assai difficile risalire: l'ultimo sondaggio New York Times/CBS condotto lo scorso weekend mostra Obama in strabiliante vantaggio - 53% contro 39% - mentre solo dieci giorni prima il margine era 48% contro 45%. Tra gli elettori registrati come indipendenti (è necessario registrarsi volontariamente per poter votare), gli indecisi stanno migrando stabilmente verso Obama, soprattutto nei cosiddetti swing states, gli stati in bilico come Florida, Ohio e Colorado, che determineranno il risultato di Novembre. Il tracollo di McCain è dovuto ai suoi continui attacchi personali contro Obama in un momento di grave crisi economica, tattica che sta portando McCain in un vicolo cieco (o come dicono da queste parti, un “Comma 22”). Ma anche alla pessima performance della sua running mate Sarah Palin, coinvolta a sorpresa in una vicenda di abuso di potere nel suo stato dell'Alaska.

di Ilvio Pannullo

In tempi in cui la credibilità internazionale degli USA si registra ai minimi storici di sempre, a causa delle ripercussioni internazionali e sistemiche prodotte all’interno dei mercati finanziari di tutti i continenti e dalle sconsiderate politiche ultraliberiste dell’amministrazione Bush, un’altra tegola – seppur non ancora pienamente accertata – potrebbe segnarne il definitivo collasso: ci si riferisce allo sconvolgente documentario intitolato “Le accuse del Veterano: la terza bomba nucleare” andato in onda su Rainews24 alle ore 20 di Giovedì 9 ottobre e su RaiTre alle ore 5:30 di Venerdì 10 ottobre. Mancherebbe, infatti, solo la cosiddetta “pistola fumante”, ma tutte le evidenze raccolte fin’ora avvalorano le agghiaccianti rilevazione dell’ex veterano Jim Brown, ingegnere meccanico nella decima divisione montana di Fort Drum: il 27 febbraio del 1991, ultimo giorno del conflitto noto come “Desert Storm”, una bomba nucleare da cinque chilotoni sarebbe stata sganciata dal comando militare americano nell’area tra la città di Bassora e il confine con l’Iran.

di Mario Braconi

Pieni di ansia assistiamo vediamo andare in scena il collasso dei mercati finanziari – perfino i sostenitori più accesi dei guasti della deregolamentazione finanziaria e i critici più irriducibili del sistema capitalistico forse si augurano una ripresa in tempi brevi: nessuno sottovaluta il tremendo lascito che simili eventi finiranno per produrre sull’economia reale. Anche per elaborare il trauma, dunque, cerchiamo di dare una risposta al seguente quesito: come nasce una crisi finanziaria globale? In estrema sintesi, potremmo indicare tre ragioni: la bolla speculativa del mercato immobiliare, il crescente peso degli intermediari non bancari (e dunque non regolamentati) nel sistema finanziario e l’abuso di strumenti finanziari innovativi, tra cui i derivati di credito.


Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy