di Maurizio Coletti

Con la presentazione delle "tabelle", si conclude l'iter tormentato e cialtrone della legge Berlusconi - Fini - Giovanardi sul tema della lotta alla droga. La conclusione è ancora parziale: le quantità non sono indicate a riguardo di tutte le sostanze contenute nel groppone delle droghe-tutte-uguali.
Qualcuno - Calderoli, per la precisione; non si tratta, quindi, di un esponente affidabile della Casa delle Libertà - tenta pateticamente la difesa d'ufficio.
A parte l'ex ministro e Giovanardi stesso, sembra molto difficile trovare qualche difensore del provvedimento.
Muccioli tuona: "E' una legge che più permissiva non si può…!"
Tutte le organizzazioni, i cartelli, le associazioni che hanno tentato di contrastare i colpi di mano largamente utilizzati per far passare quest'ignominia, ribadiscono opposizioni e denunce.

di Sara Nicoli

C'è un indicatore speciale dell'andamento della campagna elettorale italiana che supera, in qualche modo, gli umori dell'ultimo momento registrati in qualsivoglia sondaggio proposto dai vari istituti: sono i giochi d'azzardo e le scommesse. Mentre in Italia ci si affanna a fare previsioni sulla base delle chiacchiere da bar perché è vietata la diffusione di qualsiasi sondaggio ad una settimana dal voto, oltre confine i bookmaker stranieri osservano il "duello" politico e raccolgono puntate sul nome del prossimo capo dell'Esecutivo di casa nostra. A noi questo "divertissement" non è concesso: i due principali siti internet dove si gioca e si scommette su tutto, l'anglo-svedese Unibet e il colosso londinese Betfair - nota piattaforma di scambio di scommesse tra clienti - sono stati oscurati dai Monopoli di Stato in osservanza alla Finanziaria 2006 che prevedeva l'inibizione dell'accesso ai siti che offrivano giochi e scommesse senza l'autorizzazione necessaria.

di Alessandro Iacuelli

E' iniziato a Berlino il vertice nazionale sull'energia, convocato dal cancelliere Angela Merkel. Questo vertice è solo il primo di una serie di incontri programmati per tutto il 2006, pertanto è solo il punto di partenza per una Germania che intende seriamente dotarsi di una strategia di politica energetica a lungo termine.
Tra i vari punti all'ordine del giorno ci sono proprio quegli argomenti che invece qui in Italia vengono sistematicamente evitati: mentre da noi il dibattito in materia di energia si è oramai ridotto ad una sfida a distanza tra chi vorrebbe reintrodurre l'uso del nucleare e chi ne è contrario, in Germania si preferisce affrontare prima temi più delicati, come quello dei mezzi per limitare l'aumento dei prezzi o il come migliorare la sicurezza dei rifornimenti, la cui debolezza è stata evidenziata questo inverno dalla strategia commerciale aggressiva della russa Gazprom.
Il nucleare, che suscita polemiche anche in Germania da decenni, non compare in agenda. O almeno non direttamente. E' proprio questa mancanza nell'agenda del vertice che suscita polemiche negli ambienti politici.

di Sara Nicoli

Guardiamoci negli occhi. Lo sapevamo tutti che Tommaso era morto. Ce ne siamo resi conto già poche ore dopo il sequestro, quando il volto disfatto e lacerato dal dolore dei due genitori è apparso davanti alle telecamere per mostrare una siringa piena di un farmaco necessario alla sua sopravvivenza. E' stato lì, in quel momento, che la sottile inquietudine del presagio ha fatto breccia anche nelle anime più semplici. E nei giorni a venire è diventata una verità inconfessabile come il più atroce dei peccati, quella mancanza di speranza che arriva dalla conoscenza degli uomini e del mondo e di cui non ci si fa mai una ragione. Tommaso, piccolo, fragile e malato, non sarebbe mai potuto sopravvivere per trenta giorni lontano dalle cure della sua mamma. Ma un conto è il sospetto, l'intuizione. Un altro è trovarsi davanti alla ferocia dell'uomo, nella sua crudeltà più vera e reale, al male assoluto. E rendersi conto di non aver ancora trovato dentro se stessi i mezzi, la forza, per farvi fronte.

di Alessandro Iacuelli

Un fine settimana intenso, quello del presidente di Gazprom Alexey Miller, che ha incontrato a Milano, in separata sede, i vertici di Enel, Edison, e Eni, in pratica tutte le aziende che coprono il mercato dell'Energia in Italia.
Avevamo già annunciato, qui su Altrenotizie, dell'incontro tra Eni e Gazprom fissato per il 24 marzo, per la firma di un accordo di collaborazione riguardante l'intera catena di produzione del metano: dall'estrazione alla vendita. Non c'è solo il metano, evidentemente, nel programma del colosso statale russo dell'energia.
Durante l'incontro con Fulvio Conti, amministratore delegato dell'Enel, si è discusso, stando ad un comunicato dell'ufficio stampa della stessa azienda, delle prospettive di collaborazione su una serie di iniziative di sviluppo nel settore sia del gas sia dell'energia elettrica, in Italia, in Russia ed in Paesi terzi. "Le parti - conclude il comunicato - hanno concordato di proseguire le consultazioni in un prossimo futuro".
Che le imprese italiane guardino al gas algerino ed a quello russo, come fonte energetica da rivendere nella penisola, non è una novità, da decenni. Con la differenza che le forniture dell'algerina Sonatrach, entrata sul mercato italiano ai tempi di Enrico Mattei, sono stabili nel tempo e con poche prospettive di aumento delle quote di mercato. Sonatrach è tra i principali fornitori anche per il mercato francese, dal quale ottiene molti più guadagni rispetto a quelli che ottiene dal mercato italiano, e continua a vedere la Francia come interlocutore privilegiato per lo sviluppo del proprio mercato.
Viceversa, Gazprom guarda al mercato italiano con un'insistenza crescente nel tempo, forte delle "aperture" del Presidente del Consiglio uscente, Silvio Berlusconi nei confronti del governo di Mosca.


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