La Juventus vince il suo ottavo scudetto e lo fa con cinque giornate d'anticipo sulla fine del campionato. Per la Juve è record e per Massimiliano Allegri è il quinto scudetto consecutivo. La vittoria matematica è arrivata grazie alla partita vinta per 2 a 1 con la Fiorentina ma lenisce solo in minima parte la delusione per la eliminazione della Champions.

 

In attesa del posticipo di lunedì del Napoli, per quanto riguarda la zona Champions l'Inter ospitava la Roma a San Siro. Il pareggio per 1 a 1 non serve all'INter per chiudere definitivamente il discorso terzo posto e non serve alla Roma per proiettarsi con forza sul definitivo 4 posto.

Il consolidamento della posizione di potere del dittatore egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha ricevuto una spinta decisiva questa settimana con l’approvazione da parte del parlamento de Il Cairo di alcuni emendamenti alla Costituzione che gli permetteranno di rimanere alla guida del paese almeno fino al 2030. I provvedimenti sono stati ratificati con un’amplissima maggioranza dall’assemblea e a breve saranno sottoposti a un referendum popolare che, è facile prevedere, sarà largamente favorevole al presidente egiziano.

Doveva essere la giornata della festa juventina, ma è si è trasformata nell’attesa della semifinale di ritorno di Champions. Forte del suo vantaggio abissale sul Napoli, la Signora si è concessa il lusso di andare a perdere sul campo della Spal, che ringrazia e incamera 3 punti fondamentali in chiave salvezza. Data la vittoria del Napoli per 3 a 1 sul campo del Chievo e la sconfitta a Ferrara, la Juventus festeggerà il suo scudetto tra le mura amiche di Torino.

 

Il tero posto resta saldamente nelle mani dell'Inter, che va a vincere a Frosinone per 3 a 1. Un primo tempo in moviola con oltre il 90% del possesso palla per i nerazzurri, poi una ripresa meno confortevole per i ragazzi di Spalletti che vedono il Frosinone accorciare ma, pochi minuti dopo, Vecino chiude ogni discorso.

 

In termini di classifica, relativamente alla zona Champions, la partita più importante di questo turno è stata quella di San Siro, dove sabato sera il Milan ha battuto 1-0 la Lazio, estromettendo di fatto i biancocelesti dalla corsa al massimo torneo europeo. La squadra di Inzaghi recrimina per un rigore solare su Milinkovic Savic non concesso da Rocchi, che inspiegabilmente (o forse no) sceglie addirittura di non rivedere l’episodio al Var.

 

Decide così il rigore trasformato a 10 dalla fine da Kessie, dopo il fischio finale protagonista insieme a Bakayoko di una puerile e inqualificabile canzonatura ai danni di Acerbi, che dimostra una volta di più quanto il senso dello sport sia andato disperso da qualche parte su Instagram. Il giocatore della Lazio aveva scambiato la maglia con loro proprio per stemperare il clima acceso a fine gara e loro hanno deciso di utilizzare la maglia per irridere l’avversario. Un gesto ignobile, non il primo fuori le righe di Kessie. È indiscutibile che irridere la maglia dell’avversario sia un gesto vergognoso anche a livello amatoriale, di conseguenza i due centrocampisti del Milan meritano di essere puniti, se non altro per dare un esempio a pulcini e allievi delle scuole calcio.

 

A -1 dal Milan rimane la Roma, vittoriosa sabato sull’Udinese. Dopo un primo tempo senza emozioni, nella ripresa Dzeko si sblocca e decide la partita, ritrovando il gol in casa sotto il diluvio.

 

Fra Torino e Cagliari finisce 1-1. Zaza segna ma poi si fa espellere e i sardi rispondono con Pavoletti, che trova il gol confermato dal Var. I granata salgono così a 50 punti: uno in più della Lazio (che ha una partita da recuperare) ma due in meno dell’Atalanta, attualmente sesta e impegnata stasera contro l’Empoli.

 

Nel derby della Lanterna, la Sampdoria batte 2-0 il Genoa con i gol di Defrel e Quagliarella (su rigore). Espulso Biraschi.

 

Infine, due pareggi a reti inviolate: quello tra Fiorentina e Bologna (non proprio esaltante la prima uscita del Montella bis per i viola) e quello fra Sassuolo e Parma (protagonisti i due portieri: Sepe e soprattutto Consigli, che para un rigore a Ceravolo).  Prima sentenza per la zona retrocessione: il Chievo finisce la sua favola nella massima serie, l'anno prossimo giocherà nella serie cadetta.

Il Napoli non batte il Genoa, ma rinvia comunque la festa scudetto della Juventus. Al San Paolo finisce 1-1 con i gol di Mertens e Lazovic. Gli azzurri giocano in 11 contro 10 per più di un’ora per l’espulsione di Sturaro decisa dal Var, ma non basta. Ora la squadra di Ancelotti deve cercare di tornare in pochi giorni al top della forma, perché contro l’Arsenal in Europa League – vero obiettivo stagionale della squadra – servirà tutt’altro livello di gioco.

 

Nella lotta per la zona Champions, pareggio senza reti a San Siro fra Inter e Atalanta. I nerazzurri vanno più volte vicini al vantaggio, ma il portiere Gollini è in giornata di grazia. Alla fine il risultato fa sorridere la squadra di Spalletti, che consolida il terzo posto a 57 punti, mantenendo 5 lunghezze di distanza sulle dirette inseguitrici.

In un mercoledì disastroso per le pretendenti alla Champions, l’Inter ritrova Icardi e il sorriso. Con una prestazione perfetta, forse tra le migliori della stagione, riscattano la sconfitta contro la Lazio con un 4 a 0 sul campo del Genoa: l’argentino firma un gol su rigore e un assist a Perisic. Di Gagliardini le altre due reti. Riducono così a 7 le lunghezze di svantaggio dal Napoli, sconfitto clamorosamente per 2-1 dall’Empoli. Farias e Di Lorenzo fanno respirare i toscani, che conquistano tre punti pesantissimi in chiave salvezza. Agli azzurri non basta il bel gol di Zielinski.


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