Le vittorie di Napoli e Juventus ricordano a tutti come il campionato abbia già l’inchiostro pronto per scrivere uno dei 4 verdetti chiamato ad emettere. Sarà battaglia tra le prime due, terzi incomodi in odor d’inserimento non se ne vedono. Il film della giornata, che registra la vittoria per 2 a 0 del Napoli sul Benevento, racconta anche della goleada della Juventus contro il Sassuolo.

 

Un 7 a 0 con una tripletta di Higuain e una straordinaria partita di Khedira che, oltre ad umiliare la squadra di Squinzi, che con la Juve ha un rapporto decisamente intimo sotto il profilo delle operazioni di mercato, consegna la giornata alla tripletta di Higuain. Risultato che potrebbe tornare utile ai fini della classifica, ove la differenza reti assumesse valore decisivo per l’assegnazione del posto in classifica, anche se tutto lascia pensare che la strada per il 7 scudetto consecutivo sia già stata asfaltata.

 

In attesa del posticipo tra Lazio e Genoa, utile a definire la distanza tra i biancoazzurri di Simone Inzaghi e i nerazzurri di Luciano Spalletti, nell’anticipo di sabato proprio l’Inter ha continuato a deludere i suoi tifosi ed a stupire gli osservatori, visto che da due mesi non vince.

 

La certificazione di una crisi arriva con il pareggio con il Crotone guidato dal nerazzurro Zenga e, come già quello precedente con la Spal, arriva grazie ad un autogol. Davanti ai calabresi, che hanno saputo tenere la squadra corta e stretta, con ritmi alti, l’Inter ha sofferto non poco. Quella nerazzurra è una squadra che gioca spalle alla porta ed è completamente immobile sul terreno di gioco; insiste nel far partire l’azione da una difesa di piedi marmorei e aggiunge l’inutilità di Candreva alla impalpabilità irritante di Perisic. Si coglie l’assenza della proprietà e l’inadeguatezza del gruppo dirigente e toccherà a Spalletti metter mano con decisione all’assetto, passando a tre e infoltendo il centrocampo e l’attacco. Ma, soprattutto, trovando le soluzioni atletiche per una compagine che sembra aver giocato 0 partite e non 20. Il rischio è quello di finire settima anche quest’anno.

 

Prove di ripartenza per la Roma, che in trasferta ha ragione di un Verona rimaneggiato. Rischia ma vince uno a zero con gol di Under ed accorcia così le distanze con l’Inter, portandosi a -1. Nessun particolare  entusiasmo, i ragazzi di Di Francesco, che pure offrono sprazzi di gioco, non lasciano segni di squadra ritrovata, ma i tre punti sono comunque importantissimi per riportarsi nei pressi della zona Champions.

 

Subito al di sotto della zona Champions troviamo la Sampdoria che pareggia in casa con il Torino e l’Atalanta sette bellezze che vince anche contro il Chievo. Il Milan ritrova Suso ma per ingenuità vede espulso Calabria e si fa raggiungere dall’Udinese. Il Cagliari batte la Spal, ma il colpaccio lo fa la Fiorentina di Pioli che vince a Bologna per 2 a 1. Una vittoria meritata per il tecnico dei toscani, che con sempre meno farina a disposizione riesce comunque a fare buon pane.

Il mercato invernale dovrebbe essere solo un mercato di riparazione, e va bene. Ma, nel caso dell’Inter, oltre a non aver riparato alcunché, ha aperto una crisi ben più pericolosa di quella che attraversa sul campo. Il saldo non è certo esaltante: usciti l’impalpabile Joao Mario e Nagatomo, bloccata da Spalletti all’ultimo momento la cessione dell’irritante Brozovic, che già si era accordato con il Siviglia, il mercato in entrata ha portato Rafinha, ex Barcellona, e Lisandro Lopez.

Sorpasso, controsrpasso e dietro l’abisso. Napoli e Juve continuano il loro duello di testa (57 punti a 56) e scavano un solco ancora più profondo rispetto al resto della classifica. Dopo la vittoria di sabato dei bianconeri contro il Chievoverona, un 2-0 che aveva portato gli uomini di Allegri momentaneamente in testa alla graduatoria, gli azzurri rispondono domenica superando 3-1 in casa il Bologna.

C’era una volta la finestra invernale del calciomercato, che tra le attrattive che circondano il gioco del calcio è forse la più seguita. Un mese di contrattazioni, scambi, prestiti in entrata e uscita, vendite e acquisti che di solito servono a cercare di sistemare le operazioni estive non troppo riuscite, oppure sbavature tattiche e di panchina che devono essere corrette.

Le notizie dal vertice del classifica dicono che il Napoli non si ferma. Ricominciare dopo due settimane di sosta sul campo dell’Atalanta poteva rivelarsi una trappola, ma la squadra di Sarri porta a casa i tre punti e blinda il primo posto in solitaria. Lo fa con cinismo, senza giocare bene, ma tanto basta. A decidere la partita è una rete di Mertens, su cui Gasperini protesta per un presunto fuorigioco.


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