Dopo aver sbagliato al 92esimo la palla della qualificazione contro il Liverpool in Champions League, Arkadiusz Milik trova riscatto in Campionato. A Cagliari il polacco regala la vittoria agli azzurri con una punizione capolavoro al 91esimo minuto, condannando i sardi al primo ko interno della stagione.

 

Intendiamoci, non è questo il gol che riapre il Campionato. La Juve resta a +8, avendo vinto per 1-0 sabato il derby della Mole. D’altra parte, non è finita finché non è finita: una ventina d’anni fa, a gennaio, la Signora aveva 9 punti di vantaggio sulla Lazio e poi riuscì a perdere lo scudetto. All’epoca, in panchina per i bianconeri c’era l’attuale allenatore del Napoli, Carlo Ancelotti. Stavolta però gli uomini di Allegri sembrano avere un arsenale troppo più potente rispetto alla concorrenza.

La partita clou tra Juve e Inter, dove si cercava la notizia, ha fornito solo conferme. L’Inter non ha meritato di perdere; a veder bene le occasioni sprecate dai nerazzurri sono state maggiori dell’unica capitalizzata dalla Juve. Ma i nerazzurri sono una squadra composta da 4 campioni e otto-nove buoni giocatori, mentre la Juventus schiera sette-otto campioni e tre buoni giocatori. La differenza, poi, sta anche in panchina. Allegri plasma la sua squadra per vincere e non s’impicca ai moduli, mentre Spalletti non riesce a cambiare le sue fissazioni e appare privo della modestia necessaria per riconoscere i propri errori. Tra questi quello di insistere con Perisic, che ha una autonomia all’altezza della sua fama di dieci minuti a partita.

 

Con la Juve l’Inter ha giocato in dieci, come ha giocato in dieci contro il Tottenham (Naingollan non doveva giocare). Poi scelte incomprensibili, come quella di far uscire Politano, che teneva basso Cancelo e obbligava i centrocampisti a scalare, per far entrare Borja Valero, che non ha né il passo, né la tecnica in grado di riequilibrare ritmo e palleggio con la Juve (dieci minuti dopo proprio Cancelo ha crossato per Manzukic che ha incornato sull’immobile Handanovic). Avrebbe potuto giocare con Vrsaliko a destra e D’Ambrosio a sinistra, inserendo Asamoah a centrocampo al posto di Vecino non al meglio, ma niente. Già con la Roma Spalletti aveva scelto un centrocampo leggero e lento, senza interditori, favorendo così lo spostamento di 20 metri in avanti dell’assetto della Roma, con ciò caricando il peso della difesa tutto sul pacchetto arretrato.

Roma e Inter giocano una bella partita, dove entrambe provano a vincere. Ma la Roma mette il cuore, l’Inter invece sembra specchiarsi. Gioca lenta la squadra di Spalletti, sempre in orizzontale e indietro di 20 metri rispetto a dove dovrebbe trovare il suo assetto. Incerottati i giallorossi, con De Rossi e Dzeko ai box e lo stesso dicasi per i nerazzurri, con Vrsaliko e Naingollan in infermeria. Però Spalletti aggiunge del suo, togliendo Politano e Vecino dall’undici iniziale e continuando a riproporre Perisic che davvero avrebbe bisogno di ritrovare prima la forma e poi il campo.

La pausa per le nazionali fa male al Napoli. Dopo i 15 giorni di stop del Campionato, la squadra di Ancelotti fallisce incredibilmente una delle partite sulla carta più semplici. Al San Paolo il malandato Chievo riesce a tenere la porta inviolata e a tornare a casa con un punto, il primo oltre lo zero di questa sciagurata stagione iniziata a -3. Le speranze degli azzurri si infrangono sul palo. Anzi, sui pali: uno colpito da Insigne, l’altro da Koulibaly. Di Carlo, al debutto sulla panchina gialloblu dopo l’ennesima figuraccia di Ventura, deve ringraziare il sempreverde Sorrentino, che nella ripresa salva il risultato più volte.

Juventus e Milan, protagoniste del posticipo, non stupiscono per il risultato che vede la squadra di Allegri vittoriosa per 2 a 0. Manzukic e Ronaldo certificano la superiorità. Non una Juventus particolarmente brillante ma troppo scarso il Milan, per giunta dimezzato, per tentare di fare risultato. Ma il protagonista assoluto ( e in negativo) è Higuain, che alla sua prima da ex prima si fa parare un rigore e poi perde la testa e riesce a farsi espellere con allegato uno show contro l’arbitro, che servirà solo ad aumentare la pena che verrà erogata dal giudice sportivo.


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