Il lockdown dovuto alla pandemia di Coronavirus ha messo a dura prova l'Italia. Ma ha anche mostrato la forza di tante persone nell'affrontare le difficoltà, tanto che anche il cinema ha deciso di parlarne. Fuori era primavera, firmato da Gabriele Salvatores, è un intimo racconto degli italiani in lockdown: dalle meravigliose piazze italiane vuote, a coloro che hanno lavorato in prima linea nelle corsie degli ospedali, ai balconi in festa, alle riprese domestiche.

Una testimonianza collettiva filtrata attraverso la regia e la visione dell'autore che, con un vero e proprio film documentario, restituisce alla nostra futura memoria una fotografia autentica e completa dell’Italia di oggi.

"Seguiamo l’ordine cronologico ed emotivo degli eventi, a partire da quando l’Italia guardava alla Cina e al virus come un problema lontano, passando per la graduale consapevolezza dell’emergenza, per arrivare all’inizio della fase due. Al di là degli aspetti tecnici, quello che vorrei emergesse è la sincerità di questi racconti, che siano veri, fatti col cuore. C’è poi un altro tema che ho particolarmente a cuore che emergerà dal racconto: la rinascita della natura", racconta il regista.

Il film è presentato come evento speciale alla Festa del Cinema di Roma 2020.

 

Fuori era primavera (Italia 2020)

Regia: Gabriele Salvatores

Montaggio: Massimo Fiocchi, Chiara Griziotti

Produzione: Rai Cinema, Indiana Production

Distribuzione: 01 Distribution

The Rossellinis racconta la storia di una famiglia, che è tutta un film. Roberto Rossellini è stato un genio del cinema e un padre spiccatamente anticonformista. I suoi amori hanno riempito le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, scandalizzando la rigida morale degli anni Cinquanta e dando alla luce una famiglia numerosa, orgogliosamente multietnica e decisamente allargata.  Alessandro, primo nipote del grande regista, ha avuto una carriera traballante da fotografo e un lungo passato di tossicodipendenza. Come primo nipote di un genio, non si sente all’altezza del cognome. Decide così di girare a 55 anni il suo primo film, affrontando con ironia la saga dei Rossellini e obbligando i parenti a un’impossibile terapia familiare davanti alla macchina da presa.

Il documentario sarà visibile nei cinema solo il 26, 27 e 28 ottobre ed è l’evento speciale di chiusura della 35a Settimana Internazionale della Critica. Un racconto che ha tutto il sapore della saga familiare, ma che non si limita solo a questo. Racconta infatti la grandiosità di un uomo, anche attraverso la sua famiglia allargata. Non si nascondono le imperfezioni e in risalto c’è l’uomo in tutta la sua essenza. Genio e padre, marito e nonno. Figura non facile da sostenere e con cui confrontarsi, che non smette di condizionare la vita dei suoi familiari. Un film interessante che pone una luce nuova e diversa su uno dei maggiori registi del nostro cinema. Che piace proprio per il suo non essere edulcorato.

The Rossellinis (Italia, Lettonia, 2020)

Regia: Alessandro Rossellini

Cast: Isabella Rossellini, Renzo Rossellini, Robin Rossellini, Ingrid Rossellini, Gil Rossellini, Nur Rossellini e Katherine Cohen
Prodotto da B&B Film, coprodotto da VFS Films con Rai Cinema in associazione con Istituto Luce Cinecittà con il sostegno di Mibact Creative Media Europe, Regione Lazio, POR FESR Lazio 14-20, National Film Centre of Latvia

Distribuzione: Nexo Digital

Gabriele D’Annunzio e i suoi ultimi anni di vita sono lo spunto per il primo lungometraggio di Gianluca Jodice, Il cattivo poeta. Siamo nel 1936. Giovanni Comini è stato appena promosso federale, il più giovane che l’Italia possa vantare. Ha voluto così il suo mentore, Achille Starace, segretario del Partito Fascista e numero due del regime. Comini viene subito convocato a Roma per una missione delicata: dovrà sorvegliare Gabriele d’Annunzio (interpretato da Sergio Castellitto) e metterlo nella condizione di non nuocere...

Già, perché il Vate, il poeta nazionale, negli ultimi tempi appare contrariato, e Mussolini teme possa danneggiare la sua imminente alleanza con la Germania di Hitler. Ma al Vittoriale, il disegno politico di cui Comini è solo un piccolo esecutore inizierà a perdere i suoi solidi contorni e il giovane federale, diviso tra la fedeltà al Partito e la fascinazione per il poeta, finirà per mettere in serio pericolo la sua lanciata carriera.

Un biopic attraverso il quale conosciamo un lato diverso di D’Annunzio. Per il giovane protagonista Comini ogni complicazione potrebbe essere ‘fatale’ e si tratterà di una vera sfida, anche per la stima che prova nei confronti del poeta.

Il cattivo poeta (Italia 2020)

Regia: Gianluca Iodice

Cast: Sergio Castellitto, Francesco Patanè, Tommaso Ragno, Clotilde Courau, Fausto Russo Alesi, Massimiliano Rossi, Elena Bucci, Lidiya Liberman, Janina Rudenska, Lino Musella

Distribuzione: 01 Distribution

"Perchè non me lo dici che hai paura?". È quello che Valerio (Mattia Garaci), dieci anni e una fervida immaginazione, chiede a suo padre Alfonso, interpretato da un bravo Pier Francesco Favino. La sua vita di bambino viene sconvolta quando, insieme alla madre (Barbara Ronchi), assiste all’attentato ai danni di suo padre da parte di un commando di terroristi. Da quel momento, la paura e il senso di vulnerabilità segnano drammaticamente i sentimenti di tutta la famiglia.

In Padrenostro, il regista Claudio Noce prende spunto dall'attentato del 14 dicembre del 1976 al vicequestore Alfonso Noce, suo padre, da parte dei Nuclei Armati Proletari, in cui persero la vita il poliziotto Prisco Palumbo e il terrorista Martino Zichittella. All'epoca il regista aveva due anni, ma costruisce il personaggio di Valerio ispirandosi al fratello maggiore, che ne aveva undici e aveva assistito dal balcone di casa al colpo ai danni del padre.

Ma è proprio in quei giorni difficili che Valerio conosce Christian (Francesco Gheghi), un ragazzino poco più grande di lui. Solitario, ribelle e sfrontato, sembra arrivato dal nulla. Quell’incontro, in un’estate carica di scoperte, cambierà per sempre le loro vite.

È lo sguardo del bambino, a tratti onirico e non sempre legato ai fatti quali essi veramente sono, che veicola il racconto. Ed è da questo sguardo che occorre partire per leggere il film e per interpretare il rapporto padre-figlio che lega la vita dei protagonisti. Un legame solido, fatto di gesti più che di parole, dove le fragilità dell'adulto vengono tenute a bada, nonostante l'orrore dei colpi inferti dall'esterno.

Sono anni difficili, anni di piombo, dove la paura prende il posto della quotidianità e anche la spensieratezza di un ragazzino viene irrimediabilmente turbata. Nonostante tutto, però, la forza dell'amicizia riesce a lenire il terrore vissuto, dando forza e coraggio.

Padrenostro (Italia 2020)

Regia: Claudio Noce

Attori: Pierfrancesco Favino, Barbara Ronchi, Mattia Garaci, Francesco Gheghi

Fotografia: Michele D’Attanasio

Scenografia: Paki Meduri

Costumi: Olivia Bellini

Produzione: Lungta Film, Pko Cinema & Co., Tendercapital Productions e Vision Distribution in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video

Una storia d'amore densa, intensa, costruita all'interno di una Berlino carica di fascino e storia. Undine, firmato dal regista Christian Petzold, racconta la storia di questa donna che lavora come storica presso il Märkisches Museum di Berlino: il suo compito è spiegare ai visitatori i plastici che raffigurano la città nei suoi progressivi stadi evolutivi. Undine è appena stata lasciata da Johannes, nonostante lui abbia giurato di amarla per sempre.

All’improvviso, però, nel bar del museo compare il sommozzatore Christoph, ed è amore a prima vista.

Undine ricostruisce la sua vita come Berlino ha ricostruito molteplici volte sé stessa, ma una sera Christoph la chiama infuriato perché si sente tradito da lei, dal momento che non gli ha mai rivelato l’esistenza di Johannes. Come farà Undine a ricucire con Cristoph? E riuscirà a vendicarsi di Johannes, come aveva promesso prima di essere abbandonata?

Non è facile costruire un film basato interamente su una storia d'amore senza risultare scontato o stucchevole. Eppure Petzold ci riesce, proprio perchè intreccia la vita della protagonista alla capitale tedesca: evoluzione, involuzione, spazi e corpi, piccolo e grande, frammenti e totalità.

I personaggi sono parte di un tutto, di uno spazio che li racchiude, con richiami al passato e uno sguardo al futuro.

Per l'interpretazione di Undine, l'attrice Paula Beer ha vinto l'Orso d'Argento come Miglior attrice protagonista al Festival di Berlino 2020.

 

Undine (Germania-Francia 2020)

Regia: Christian Petzold

Cast: Paula Beer, Franz Rogowski

Sceneggiatura: Christian Petzold

Fotografia: Hans Fromm

Montaggio: Bettina Böhler

Distributore: Europictures

Produzione: Schramm Film


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