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La Juventus manca il match point, ma aumenta comunque il vantaggio sulla Roma a otto punti. I bianconeri al Friuli avevano l’occasione di portare a 10 lunghezze (e perciò a quattro partite) il distacco fra sé e la seconda in classifica, ma un’Udinese più combattiva del solito ferma i Campioni d’Italia sull’1-1. Anzi, sono addirittura i padroni di casa a passare in vantaggio nella prima frazione, con Zapata abile a superare Bonucci e poi fortunato nel battere Buffon con un rimpallo.
Per il pareggio della Signora bisogna attendere la ripresa: in una giornata svagata per Higuaìn e Dybala, è ancora Bonucci protagonista, con un colpo di testa vincente su una punizione contestata dall’Udinese. Sembra incredibile, ma questo è il primo pareggio della Juventus in Campionato da oltre un anno: l’ultimo era stato lo 0-0 con cui il 19 febbraio 2016 il Bologna aveva interrotto una serie di 15 vittorie di fila per la squadra di Allegri. Forse è ancora prematuro decretare la fine della lotta per il titolo, ma a questo punto per ipotizzare una rimonta della Roma, sconfitta sabato all’Olimpico per 2-0 dal Napoli, ci vuole davvero una buona dose di fantasia.
"Venivamo da un periodo impegnativo, dove abbiamo giocato partite di grandi importanza e oggi abbiamo trovato un’Udinese che ha pareggiato con grandi meriti – è il commento di Allegri – Noi non abbiamo fatto una grande partita, ma quando non puoi vincere è molto importante non perdere. I friulani ci hanno raddoppiato sempre, invitandoci a giocare la palla sopra, anche se avremmo dovuto comunque muoverla con più tranquillità. Siamo stati un po’ frettolosi, ma è comunque un punto importante per la classifica. E anche con una vittoria non avremmo ritenuto chiuso il discorso scudetto".
Nella corsa per l’Europa Leaguela Lazio supera di un punto l’Atalanta e torna da sola in quarta posizione. Dopo l’inatteso 0-0 fra i bergamaschi e la Fiorentina, nel posticipo domenicale i biancocelesti vincono senza difficoltà in casa del Bologna, alla quarta sconfitta casalinga consecutiva. Il 2-0 finale porta la firma di Immobile, che con questa doppietta arriva a quota 16 gol in classifica marcatori.
Classifica dominata al momento da Belotti, che arriva a 22 reti staccando Higuaìn e Dzeko grazie alla tripletta che consente al Torino di rimontare e battere il Palermo. Certo, non saranno come la coppia Vieri-Inzaghi dei bei tempi che furono, ma la forma fisica e la capacità realizzativa di Immobile e Belotti non possono che far sorridere il commissario tecnico della nazionale azzurra, Giampiero Ventura.
Per quanto riguarda le milanesi, l’Inter torna a vincere con una prestazione di rabbia, disintegrando 5-1 il Cagliari fuori casa. In rete due volte Perisic, poi Banega su punizione, Icardi su rigore e Gagliardini con una staffilata da fuori che sorprende l’impresentabile Gabriel e regala al giovane centrocampista la gioia del primo gol in Serie A. Con questo pokerissimo ai nerazzurri riesce il controsorpasso ai danni dei cugini del Milan, vittoriosi 3-1 sul Chievo in un altro degli anticipi di giornata.
Nella parte bassa della classifica, il Crotone riesce a racimolare il 15esimo punto di questo Campionato superiore alle sue possibilità pareggiando 0-0 in casa contro il Sassuolo. Il Pescara invece continua la sua via crucis, uscendo sconfitto per 3-1 dallo scontro di sabato contro la Sampdoria. Infine, il Genoa sorpassa di un punto il Bologna superando 2-0 l’Empoli.
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Con una prova di forza la Roma batte 3-1 a San Siro l’Inter di Pioli, che dimostra di essere ancora acerba per incontri di questo livello. Protagonista della gara è Radja Nainggolan, che con due fucilate da fuori all’inizio dei due tempi porta i suoi sul 2-0. A 10 dalla fine Icardi riapre la partita con una zampata sotto porta, ma 5 minuti dopo Perotti chiude i conti trasformando un rigore dubbio per un fallo di Medel su Dzeko.
I giallorossi dimostrano superiorità tattica e agonistica, impedendo agli avversari la costruzione del gioco a centrocampo e obbligandoli quasi sempre a inutili lanci lunghi o a sortite lente e improduttive sulle corsie laterali. A fronte di una vittoria meritata, la squadra di Spalletti non aveva bisogno dei vari regali concessi da Tagliavento, il cui metro di giudizio è apparso quantomeno sbilanciato.
In particolare, i nerazzurri recriminano per due rigori non concessi, di cui uno clamoroso per un calcio di Strootman a Eder e il secondo gol di Nainggolan nasce da un fallo dello stesso su Gagliardini che non viene fischiato. Ma tant’è: l’Inter rimane a 58 punti, si fa scavalcare da Lazio e Atalanta e sente il fiato sul collo del Milan.
La Roma invece, per quanto lontana (-7), resta comunque in scia alla Juventus, vittoriosa sabato per 2-0 sull’Empoli, superato facilmente grazie alle reti di Mandzukic e Alex Sandro. Il Napoli, invece, dopo la clamorosa sconfitta contro l’Atalanta nell’altro anticipo di giornata, perde contatto con la zona alta della classifica. Ora gli azzurri sono a -5 dalla Roma (59 a 54) e hanno solo tre lunghezze di vantaggio sui bergamaschi (51 pt), indiscussa sorpresa di questo Campionato.
Tengono il passo europeo anche la Lazio (quinta a 50 pt) e il Milan (settimo a quota 47) ma solo grazie ad altri regali arbitrali. All’Olimpico i biancocelesti superano di misura l’Udinese con un rigore trasformato da Immobile e concesso per un presunto fallo di mano di Ali Adnan, visto solo dall’arbitro.
Sorte più o meno identica per i rossoneri, che vincono sul campo del Sassuolo con un rigore perlomeno dubbio, ma trasformato in modo certamente irregolare da Bacca. Il colombiano scivola sul dischetto e colpisce il pallone due volte: impatta con il destro e lo devia con il piede d’appoggio. Un episodio che, ancora una volta, solleva dubbi sull’utilità degli arbitri di porta, troppo spesso degli spettatori non paganti (anzi, stipendiati).
In attesa di Fiorentina-Torino, in programma per questa sera alle 20 e 45, al centro della classifica il Chievo raggiunge a quota 35 punti la Sampdoria. I gialloblù dominano contro il Pescara (2-0 con reti di Birsa e Castro). I blucerchiati, invece, nella partita di mezzogiorno contro il Palermo agguantano il pari nel finale con un diagonale di Quagliarella che pareggia il la rete iniziale di Nestorovski, anche questa dal dischetto.
In coda, il Crotone si illude con un gol di Stoian, ma alla fine perde ancora, facendosi rimontare dal Cagliari. Per i sardi vanno a segno Joao Pedro e il veterano Borriello, che entra dalla panchina e realizza la sua 11esima marcatura stagionale.
Chiude il quadro della giornata l’1-1 fra Genoa e Bologna: alla punizione vincente di Viviani risponde Ntcham con un siluro sotto al 7 al 94esimo.
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Al poker della Juve risponde quello della Roma. E per i giallorossi sta diventando un’abitudine, visto che quella di ieri all’Olimpico è la terza delle ultime quattro vittorie con 4 gol all’attivo. Stavolta la vittima è il Torino, che cade sotto i colpi di Dzeko, Salah, Paredes e Nainggolan. Bella ma inutile la rete della bandiera granata messa a segno da Maxi Lopez. Ora Spalletti potrà far riposare i titolare nel ritorno di Europa League col Villarreal. Ce ne sarà bisogno, perché subito dopo arriveranno due scontri decisivi contro Inter e Napoli.
Per il momento, la Roma mantiene a 7 i punti di distacco dalla capolista Juventus, che nella prima partita di sabato passa come un rullo compressore sul Palermo: 4-0 con i gol di Marchisio, Higuaìn e la doppietta dell’ex firmata da Dybala. Per i bianconeri è la 29esima vittoria consecutiva in casa.
Subito dietro la coppia di testa, il Napoli tiene il passo Champions superando 3-1 in trasferta il Chievo (a referto, oltre a Insigne con il solito capolavoro, anche Hamsik e Zielinski) e scacciando così i fantasmi di Madrid. I punti di distacco dalla Roma rimangono due (56 a 54). Altra nota positiva per i partenopei è il ritorno in campo di Milik dopo l’infortunio al crociato. Allan, invece, accusa un problema muscolare prima dell'intervallo: l'entità dell'infortunio sarà da valutare nei prossimi giorni.
Vincono anche tutte le altre squadre in corsa per l’Europa. A fare più rumore è il successo dell’Inter, perché l’1-0 di Bologna porta la firma più attesa: quella di Gabigol, che, subentrato a Candreva, dopo 7 minuti va finalmente in rete per la prima volta nel Campionato italiano. Per i nerazzurri è la nona vittoria nelle ultime 10 partite. Per Donadoni, invece, è il quarto ko di fila.
La squadra di Pioli sale così a 48 punti ed è ancora alla pari con l’Atalanta, vittoriosa per 1-0 contro il Crotone (gol di Conti). Una lunghezza più sotto c’è la Lazio, che nell’anticipo serale supera 2-1 fuori casa (e in rimonta) l’Empoli con le reti di Immobile e Keita.
Nello scontro diretto per la rincorsa europea fra Milan e Fiorentina prevalgono i rossoneri, che passano a San Siro 2-1 grazie alle marcature di Kucka e Deulofeu. Inutile per i viola il momentaneo pareggio firmato Kalinic. La squadra di Montella si porta a 44 punti, staccando di 4 lunghezze proprio i toscani.
A metà classifica, la Sampdoria (decima con 34 punti) non riesce ad andare oltre l’1-1 contro il Cagliari (28 pt). Al vantaggio iniziale dei sardi con Isla risponde Quagliarella su grande assist di Muriel. Da lì in avanti i blucerchiati creano tanto ma non riescono più a segnare. I rossoblù invece passano nel finale con Ibarbo, ma la rete viene ingiustamente annullata per fuorigioco.
Il Sassuolo scavalca di una lunghezza in classifica l’Udinese (30 a 29) battendo proprio i friulani 2-1. Per la squadra di Di Francesco la vittoria arriva in trasferta e in rimonta: al gol iniziale di Fofana risponde nella ripresa Defrel, che, entrato dalla panchina, mette a segno una doppietta.
In coda, clamoroso ritorno in serie A per Zeman. Tornato a sedere sulla panchina del Pescara, il boemo rivitalizza una squadra allo sbando portandola a vincere per la prima volta in questa stagione una partita sul campo. All’Adriatico il Genoa viene umiliato 5-0. E così a fine febbraio gli abruzzesi arrivano finalmente in doppia cifra in classifica: 12 punti. A -1 dal Crotone e -2 dal Palermo, ma a -10 dall’Empoli. Per rianimare la lotta salvezza, di fatto inesistente, non basta nemmeno Zeman.
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Sbaglia un rigore, ma fa il suo anche stavolta. Edin Dzeko mette la firma sul 2-0 con cui la Roma supera in trasferta quel che resta del Crotone, chiudendo la gara nella ripresa dopo il vantaggio siglato nel primo tempo da Nainggolan. Il centravanti bosniaco sale così a 18 reti in questo Campionato e si conferma in testa alla classifica marcatori. Per qualche ora anche la sua squadra coltiva il sogno di riavvicinare in classifica la Juventus. Ma dura poco.
Ci pensa Gonzalo Higuaìn a rimettere 7 lunghezze di distanza fra i bianconeri e i capitolini. Il Pipita va a segno due volte nel posticipo contro il Cagliari, una per tempo, trasformando gli assist di Marchisio e Dybala. Non solo: con questa doppietta l’attaccante argentino raggiunge anche Dzeko in vetta alla classifica dei cannonieri. Sembra non voglia lascargli nemmeno questa soddisfazione.
Alle spalle della coppia di testa, il Napoli si conferma terza forza del Campionato, a soli due punti dalla Roma. L’ultima vittima degli azzurri è il Genoa, sconfitto 2-0 al San Paolo e surclassato sul piano del gioco. Da incorniciare la prestazione di Mertens, che non va a segno (i gol sono di Zielinski e Giaccherini) ma distribuisce assist e giocate di talento puro. Un folletto in stato di grazia.
In attesa di Lazio-Milan, in programma questa sera alle 20 e 45, Inter e Atalanta superano in classifica i biancocelesti battendo due modesti avversari, Empoli e Palermo. Nonostante un’eccellente prestazione del portiere avversario Skorupski, i nerazzurri non faticano a battere in casa i toscani. Il 2-0 finale porta le firme di Eder e Candreva e trascina la squadra di Pioli al quarto posto con 45 punti. Stessa posizione per l’Atalanta dei miracoli, reduce da un 3-1 senza problemi sul campo dei siciliani (in gol Conti, Gomez e Cristante).
A metà classifica la Fiorentina schianta 3-0 l’Udinese grazie alle reti di Borja Valero, Babacar e Bernardeschi, che proiettano i viola al settimo posto con 40 punti, momentaneamente a pari merito col Milan.
Si risolleva anche il Torino (35 punti), che contro il Pescara dà vita all’incontro più rocambolesco di questa 24esima giornata. Dopo un quarto d’ora i granata sono in vantaggio 3-0 (Iago Falque dopo 60 secondi, Ajeti al nono minuto e Belotti al 15 esimo) e nella ripresa chiudono la pratica grazie a due papere di Bizzarri, che regala quarto e quinto gol ai padroni di casa. Nel finale, però, il Toro molla la presa e riesce a incassare ben 3 reti (autogol di Ajeti e doppietta di Benali) da una squadra completamente allo sbando, ancora incapace di arrivare in doppia cifra in classifica.
Chiudono il quadro della domenica due vittorie per 3-1 in rimonta. Quella del Chievo sul campo del Sassuolo (Inglese sbaglia un rigore, ma poi mette a segno una tripletta dopo il gol iniziale di Matri) e quella della Sampdoria sul Bologna (alla fucilata vincente di Dzemaili nel primo tempo rispondono nella ripresa le reti di Muriel e Schick, seguite dall’autogol di Mbaye). I veneti salgono in 11esima posizione a 32 punti, rimanendo a una sola lunghezza dai blucerchiati.
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Ci è voluta una prodezza estemporanea di Cuadrado, ma alla fine la Juve ha vinto anche questo derby d'Italia, uno dei più belli degli ultimi anni (perlomeno nel primo tempo). L'Inter ha giocato da grande squadra, dimostrando di poter competere alla pari contro i pluricampioni d'Italia. La metamorfosi firmata da Pioli rispetto alla squadra di De Boer è compiuta, ma rispetto alla prima della classe c'è ancora un gap tecnico.
Nella prima frazione le occasioni si sprecano sui piedi di Dybala, Gagliardini, Joao Mario e Pjanic. I nerazzurri possono reciminare per un fallo in area di Mandzukic su Icardi e un altro di Chiellini (gomitata) sullo stesso Icardi. Ma vedee Rizzoli fischiare rigori contro la Juventus a Torino è probabile tanto quanto veder sbarcare un Ufo a Piazza San Carlo.
Alla fine, comunque, è l'esterno colombiano a decidere l'incontro con una fucilata di controbalzo da 25 metri, non molto angolata ma troppo potente per i riflessi di Handanovic. Paradossalmente, la squadra di Pioli subisce gol proprio nel momento in cui stava giocando meglio.
Nella ripresa la partita cambia e si fa meno tecnica, più muscolare e nervosa. La Juve controlla con ordine e si difende con tutta la squadra dietro la linea della palla chiudendo ogni spazio, mentre l'Inter perde smalto e non riesce più a rendersi davvero pericolosa dalle parti di Buffon. Nel finale espulso Perisic per proteste. I bianconeri salgono così a 54 punti, momentaneamente a +6 sulla seconda (il Napoli). I nerazzurri, invece, rimangono a 42 punti e scivolano al quinto posto, facendosi superare di una lunghezza dalla Lazio.
Nella lotta per l’Europa, aspettando stasera Roma-Fiorentina, il risultato più clamoroso è lo stop del Milan, sconfitto 1-0 a San Siro dalla Sampdoria con un rigore trasformato da Muriel al 70esimo. Lapadula si divora il pari nel finale e adesso per i rossoneri la strada per l'Europa si fa durissima.
La squadra di Montella è settima a 37 punti e ora accusa 5 lunghezze di svantaggio sull’Atalanta e sei sulla Lazio, l’una e l’altra uscite vittoriose dagli impegni domenicali. Per i biancocelesti la trasferta di Pescara finisce in goleada: 6-2 con poker di Parolo (anche se a fine primo tempo il risultato era sul 2-2, dopo una sorprendente ma illusoria rimonta degli abruzzesi).
I bergamaschi invece regolano 2-0 in casa il Cagliari grazie a una doppietta del solito Papu Gomez, che marca il secondo gol con un meraviglioso tiro a giro sotto l’incrocio dal vertice dell’area.
Il Torino invece spreca l’occasione di riavvicinarsi al Milan non riuscendo ad andare oltre l’1-1 in casa contro l’Empoli. La zampata iniziale di Belotti illude i padroni di casa, che prima dell’intervallo vengono raggiunti dai toscani con un gol Pucciarelli (decisiva la complicità di una pozzanghera). I granata arrivano a 32 punti, mentre l’Empoli sale a quota 22.
Pur essendo quartultima, la squadra di Martusciello può dormire sonni relativamente tranquilli: la zona retrocessione dista ben 7 punti. In fondo alla classifica, infatti, il Crotone (13 punti) perde lo scontro diretto contro il Palermo e si fa scavalcare di una lunghezza proprio dai rosanero.