di Sara Michelucci

Gli zombi tornano al cinema con il film di Marc Forster, World War Z. La loro, però, è una versione molto più soft e per nulla politica rispetto a quella che ci ha regalato il grande maestro dell’horror, George Romero. I suoi morti viventi, infatti, erano rappresentativi di un male di vivere della società americana del periodo, segno che qualcosa andava cambiato. La storia ruota attorno a un impiegato delle Nazioni Unite, Gerry Lane (Brad Pitt), in una corsa contro il tempo per bloccare una epidemia che rovescia eserciti e governi e che minaccia di decimare la popolazione mondiale.

Adattamento cinematografico dell’omonimo libro di Max Brooks, il film non riesce pienamente a decollare e il lato horror si perde completamente. La terribile infezione che si scatena a Filadelfia e nel resto del globo porterà i vari governi a salvare le basi della cultura umana, come opere artistiche, quadri e libri. Il film, però, un vero e proprio blockbuster con tutti gli elementi del genere, non convince. Resta impigliato in una suspense legata solo a scene d’azione, riprese dall’alto e a corse contro il tempo. Non c’è nulla di più.

Gli zombie non sono un elemento di riflessione sulla società contemporanea e neppure di denuncia. Sono solo un elemento da cui fuggire e contro cui combattere, ma non sono rappresentativi di nulla di più. Ed è stata già resa nota la volontà di fare un sequel e questo, forse, giustifica un finale piuttosto debole e che ha tutto il sapore dell’irrisolto. La pellicola è costata la bellezza di 190 milioni di dollari, ma ha già avuto un fortunato debutto, con incassi pari a 111,8 milioni. Non si stenta a credere che anche in Italia avrà il suo discreto successo.

Regia: Marc Forster
Sceneggiatura: J. Michael Straczynski, Matthew Michael Carnahan
Attori: Brad Pitt, Mireille Enos, Eric West, Matthew Fox, James Badge Dale, David Morse, Elyes Gabel, Michiel Huisman, David Andrews, Trevor White, Sterling Jerins, Daniel Newman, Nikola Djuricko, Pierfrancesco Favino
Fotografia: Robert Richardson
Montaggio: Matt Chesse
Musiche: Marco Beltrami
Produzione: Plan B Entertainment, Apparatus Productions, Paramount Pictures, Skydance Productions, UTV Motion Pictures
Distribuzione: Universal Pictures

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Un Superman decisamente sui generis quello che L’uomo d’acciaio, film diretto dal regista Zack Snyder, offre al grande pubblico. Basato sul personaggio dei fumetti Dc Comics, il film è un reboot della serie cinematografica dedicata al supereroe e punta tutto sul suo personaggio principale e sulla sua lotta per salvare il pianeta.

Dal pianeta Krypton, il neonato Kal-El viene messo su una capsula di salvataggio e inviato sul pianeta Terra, dato che i suoi genitori stanno per assistere impotenti alla distruzione del loro mondo e decidono così di mettere in salvo il loro unico erede. Atterrato a Smallville nel Kansas, il piccolo Kal-El viene trovato da una coppia di contadini, Jonathan e Martha Kent, che decidono di crescerlo come loro figlio e lo chiamano Clark.

Cresce nella fattoria ignaro della sua reale provenienza fin quando non scopre di possedere abilità e poteri straordinari non comuni a nessun altro essere umano. Ma, diventato adulto, decide di scoprire le sue vere radici e durante il suo viaggio scopre la Fortezza della Solitudine, un santuario kryptoniano in cui sono custoditi gli ultimi messaggi di Jor-El destinati al figlio: gli insegnamenti e le ultime volontà del suo vero padre convincono Clark a diventare un simbolo di speranza per i terrestri e impegnarsi per mantenere la pace sul pianeta che lo ha adottato.

La ricerca della verità è sicuramente uno dei temi principali di questo film, che si ripete nelle varie azioni che portano il protagonista alla ricerca di se stesso. Ma anche la giustizia e la ricerca della pace sono tematiche centrali, tipiche di un supereroe di questo calibro. Non c’è, comunque, nessuna grande innovazione a livello di trama o di costruzione del personaggio, cosa che sarebbe sicuramente stata apprezzata. La sceneggiatura è stata scritta da David S. Goyer che aveva lavorato con Christopher Nolan in Il cavaliere oscuro.

L’uomo d’acciaio
(Usa 2013)
regia: Zack Snyder
sceneggiatura: David S. Goyer, Jonathan Nolan
attori: Henry Cavill, Michael Shannon, Amy Adams, Kevin Costner, Diane Lane, Julia Ormond, Laurence Fishburne, Russell Crowe, Michael Kelly, Ayelet Zurer, Antje Traue, Jadin Gould, Tahmoh Penikett, David Paetkau, Richard Schiff, Christopher Meloni
fotografia: Newton Thomas Sigel
montaggio: David Brenner
musiche: Hans Zimmer
produzione: Warner Bros. Pictures, Legendary Pictures, DC Entertainment, Cruel & Unusual Films, Syncopy, Atlas Entertainment
distribuzione: Warner Bros. Italia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Un thriller d’azione decisamente esplosivo, quello che il regista J.J. Abrams ha deciso di girare. Into Darkness - Star Trek, porta al cinema uno dei telefilm più conosciuti e apprezzati degli anni Settanta e Ottanta. Quando l’Enterprise è chiamata a tornare verso casa, l’equipaggio scopre una terrificante e inarrestabile forza all’interno della propria organizzazione che ha fatto esplodere la flotta e tutto ciò che essa rappresenta, lasciando il nostro mondo in uno stato di crisi. Spinto da un conflitto personale, il Capitano Kirk condurrà una caccia all’uomo in un mondo in guerra per catturare una vera e propria arma umana di distruzione di massa.

Mentre gli eroi vengono spinti in un’epica partita a scacchi tra la vita e la morte, l’amore verrà messo alla prova, le amicizie saranno lacerate, e i sacrifici compiuti per l’unica famiglia che Kirk abbia mai avuto: il suo equipaggio.

La trama è sicuramente avvincente e le scene, ricche di azione, tengono alta l’attenzione dello spettatore. Ma questo non vuol dire che manchino le caratterizzazioni dei personaggi. Il visionario regista, infatti, insieme agli sceneggiatori, riesce a dare spessore alle singole figure, sviluppando in maniera compiuta le tematiche su cui si basa il racconto e non lasciando fare tutto ai soli effetti speciali.

Questo piace e rende il film sicuramente più interessante di tanti lavori di fantascienza che, spesso, si perdono nella trama o, appunto, nel non saper approfondire i personaggi. Il film è stato anche ispirazione per la realizzazione di un videogioco ambientato proprio nel nuovo corso inaugurato nel 2009 dal film Star Trek, primo capitolo dell’avvincente saga. Non resta, allora, che lasciarsi trasportare nelle avventure spaziali dei personaggi.

Into Darkness – Star Trek
(Usa 2013)
regia: J.J. Abrams
sceneggiatura: Alex Kurtzman, Damon Lindelof, Roberto Orci
attori: Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana, Benedict Cumberbatch, Simon Pegg, Karl Urban, John Cho, Bruce Greenwood, Alice Eve, Anton Yelchin, Peter Weller, Nick Tarabay, Tom Archdeacon, Noel Clarke
fotografia: Daniel Mindel
montaggio: Maryann Brandon, Mary Jo Markey
musiche: Michael Giacchino
produzione: Bad Robot, Kurtzman/Orci, Paramount Pictures
distribuzione: Universal Pictures

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Torna l’animazione al cinema con Epic - Il mondo segreto, cartoon in 3D diretto da Chris Wedge e basato sul libro per bambini The Leaf Men and the Brave Good Bugs di William Joyce. La trama vede protagonista una ragazza di 17 anni, Mary Katherine, la quale dopo la morte della madre va a vivere con l’eccentrico padre, il professor Bomba, che le espone la sua teoria secondo il quale la natura altro non sarebbe che un micro-cosmo abitato da minuscoli esseri, che però non possono essere visti. La ragazza non crede a questa stramba teoria e desidera che il padre cessi le sue ricerche.

Entrambi ignorano che vicino a loro vivono effettivamente minuscoli soldati chiamati Leafman, che proteggono la foresta in cui si trova la casa del professor Bomba da creature malvagie, i Boggan, armate con frecce che possono uccidere ogni cosa vivente e il cui comandante, Mandrake, progetta di distruggere la foresta. Un giovane soldato indipendente, Nod, decide di andarsene, facendo adirare il concreto comandante dei Leafmen, Ronin, che vuole che Nod impari il lavoro di squadra.

Il mondo dei piccoli personaggi ha da sempre affascinato la fantasia dei narratori. Da Gulliver in poi, l’interesse per  un ‘mondo in scala’ è cresciuto e in questo caso ha anche un effetto sul tempo, passaggio originale e che ha un ruolo importante nello svolgersi degli eventi.

La scoperta è sicuramente un elemento essenziale del racconto, come la conoscenza dell’altro e del “diverso”. Sicuramente il film centra l’obiettivo prefissato, coinvolgendo il grande pubblico. Anche se, forse, ci si sarebbe aspettato un po’ di maggiore forza dell’elemento fantastico, troppo sopito e con passaggi prevedibili che lasciano poco spazio alla sorpresa.

Epic - Il mondo segreto (Usa 2013)
regia: Chris Wedge
sceneggiatura: Tom J. Astle, Matt Ember, James V. Hart, William Joyce
attori: Maria Grazia Cucinotta, Lillo, Greg, Francesco Di Giacomo, Christoph Waltz, Steven Tyler, Amanda Seyfried, Jason Sudeikis, Colin Farrell, Aziz Ansari, Beyoncé Knowles, Josh Hutcherson, Judah Friedlander
fotografia: Renato Falcão
montaggio: Andy Keir, Tim Nordquist
musiche: Danny Elfman
produzione: Blue Sky Studios, Twentieth Century Fox Animation
distribuzione: 20th Century Fox

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Un cast decisamente importante, quello scelto dal regista Baz Luhrmann per portare sul grande schermo forse il romanzo più conosciuto di Francis Scott Fitzgerald. Il grande Gatsby (The Great Gatsby) è infatti interpretato da Leonardo Di Caprio, Carey Mulligan e Tobey Maguire ed è la quarta trasposizione cinematografica del romanzo, dopo una versione muta del 1926, di cui però non vi è più traccia; una seconda del 1949 e una terza, più famosa, del 1974.

Un giovane e promettente agente di borsa, Nick Carraway, si trasferisce sulla costa settentrionale di Long Island, nel West Egg e affitta una piccola casa, circondata dalle belle ville dei nuovi ricchi. La più bella, senza dubbio, è il palazzo acquistato dal miliardario Jay Gatsby, gentiluomo misterioso e affascinante che tutti i fine settimana offre delle feste dove tutta la città partecipa senza invito. Unico a vedersi recapitato un biglietto per uno di questi eventi, è proprio Nick.

Si scopre, in seguito, che Gatsby ha acquistato il suddetto palazzo poiché dall'altra parte della baia, a East Egg, abita la donna che ha amato cinque anni prima, Daisy, e dal suo molo si vede una luce verde, che lampeggia davanti al molo di lei, simbolo di un sentimento mai del tutto scomparso.

Jay vuole a tutti i costi conquistarsi la fiducia e la stima del vicino per poter così arrivare alla ragazza, cugina di Nick, ormai sposata e madre di una bimba di tre anni. Nel corso del film verrà a galla la verità su Gatsby, e su molti segreti che si nascondono dietro la facciata di una vita impeccabile, tra lussi e agi.

Luhrmann, che ricordiamo aver diretto Australia e Moulin Rouge, riesce discretamente bene a riproporre temi e ambientazioni tipiche del libro e dell’epoca, dando anche un tocco di vigore ai singoli personaggi, che riescono a emergere dalla storia, soprattutto grazie all’interpretazione attoriale di livello. Ma possiamo sicuramente dire che il libro supera altamente il film.

Il grande Gatsby (Australia, USA 2013)
Regia: Baz Luhrmann
Sceneggiatura: Baz Luhrmann, Craig Pearce
Attori: Leonardo Di Caprio, Carey Mulligan, Tobey Maguire, Isla Fisher, Joel Edgerton, Gemma Ward, Callan McAuliffe, Amitabh Bachchan, Jason Clarke, Daniel Newman, Jack Thompson, Jacek Koman, Elizabeth Debicki
Fotografia: Simon Duggan
Montaggio: Jason Ballantine

Produzione: Bazmark Films, Red Wagon Productions
Distribuzione: Warner Bros. Italia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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