di Roberta Folatti

Due film paralleli, per certi versi simili, che affrontano entrambi il tema della mafia.
Uno, In un altro paese di Marco Turco, parte dal libro del giornalista americano Alexander Stille, quindi da uno sguardo esterno sulle vicende italiane, indagate e rilette con l'oggettività di chi si avvicina per capire.
L'altro, Il fantasma di Corleone di Marco Amenta, è incentrato sulla caccia al latitante più imprendibile della storia d'Italia, Bernardo Provenzano, catturato grazie al lavoro di persone come Giuseppe Linares, capo della mobile di Trapani, che diventa la figura centrale del film, l'eroe positivo (e alla fine vincente) da contrapporre alla legge dell'omertà e della violenza imposta dalla mafia.

di Roberta Folatti

Hanno potuto seguire ventiquattr'ore su ventiquattro i militari americani in Iraq, registrandone esaltazioni e timori, e soprattutto la sensazione - sempre più forte col passare del tempo - di star combattendo una guerra dai presupposti ambigui.

di Roberta Folatti

Bypassare le strettoie della distribuzione cinematografica tradizionale e la sua scarsa elasticità. Con questo intento Alex Infascelli ha creato la 52 srl e ha deciso di portare il suo cinema nelle edicole, direttamente in dvd.

Premiato con il David di Donatello per il suo primo film, Almost blue, tratto dal romanzo di Carlo Lucarelli, il regista romano si lancia in questa nuova avventura, convinto che nel nostro paese servano circuiti di distribuzione alternativi per vivificare un panorama troppo ingessato. Le edicole sono diventate degli enormi contenitori che si prestano a sempre nuove contaminazioni. Nel caso dei libri allegati ai giornali, dopo l'iniziale levata di scudi i librai si sono accorti che l'iniziativa non toglieva loro clienti, anzi alla lunga poteva avvicinare alla lettura un target più ampio. Sarà interessante vedere cosa succederà coi dvd, che apparentemente rappresentano una grossa minaccia al cinema proiettato nelle sale, ma al tempo stesso potrebbero stimolare i distributori a scelte più coraggiose.

di Roberta Folatti

Sgraziato, eccessivo, attraversato da una possente vena di follia. Tutt'altro che politically correct. L'ultimo film di John Turturro è una sorpresa che può lasciare interdetti. Ti travolge con la sua forza d'urto e l'unica difesa è farsi trasportare, abbandonando ogni residuo di compostezza.


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