di Alessandro Iacuelli

Non è la prima volta che in Campania la magistratura colpisce i vertici di un commissariato straordinario che opera puntualmente in modo illegale. Era già capitato durante il commissariato di Bertolaso, che aveva visto l'arresto del suo vice, Claudio Di Biasio, per favoreggiamento alla criminalità organizzata. Anche il vice di De Gennaro, di recente, ha avuto un avviso di garanzia. Stavolta, i reati contestati ai 25 indagati sono associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito, truffa aggravata ai danni dello Stato, falsità ideologia commessa da pubblici ufficiali. Nei guai finisce anche un funzionario della provincia di Caserta. L'hanno chiamata "operazione rompiballe" perché al telefono, il responsabile di un impianto della provincia di Caserta parlava così della discarica aperta di Lo Uttaro: "Rompiamo le balle, quelle più malprese, e le utilizziamo come scarti". Tra i nomi degli arrestati, spicca quello di Marta Di Gennaro, responsabile del settore sanitario della Protezione civile, in passato il vice di Bertolaso all'epoca in cui era stato commissario straordinario per l'emergenza rifiuti.

di Alessandro Iacuelli

Tra il discorso di Berlusconi alla Camera, e le dichiarazioni dei ministri Tremoni e Scajola, emergono le idee e le intenzioni del nuovo governo in campo energetico. Prima di tutto non c'è la scelta dello sviluppo sostenibile. Sulle politiche energetiche ed ambientali non solo si è manifestata un'assoluta inadeguatezza ma si sono ascoltati indirizzi culturali ed economici sbagliati e dannosi. Non si è preso un impegno serio (obiettivi e proposte) per la riduzione della CO2 e non si sono riproposti gli obiettivi europei (meno 20% di CO2, più 20% di energia da fonti rinnovabili, più 20% di risparmio). Del resto, solo due anni fa, l'altro governo Berlusconi si era distinto per le sue inadempienze nel rispetto del trattato di Kyoto. In pratica, il programma di governo è alquanto indefinito e con indirizzi non all'altezza della situazione dell'Italia. In particolare, il nucleare di Berlusconi è una strada sbagliata, per la ricerca scientifica, le imprese, l'occupazione, le famiglie e l'ambiente

di Alessandro Iacuelli

Dopo le centrali elettriche e tutti i siti di interesse energetico, la mossa a sorpresa di Berlusconi colpisce anche le discariche in Campania: siti segreti. Il popolo, i cittadini, non devono sapere, anche se la maggioranza è formata da suoi elettori. I "liberi cittadini" di un Paese democratico potranno sapere solo a giochi fatti, cioè alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto governativo. Con buona pace per quella che negli altri Paesi si chiama "Democrazia partecipata". Si allarga ulteriormente, dunque, quella frattura nella democrazia in Campania, di cui abbiamo parlato altre volte su Altrenotizie. Tra le scelte del nuovo governo, preoccupa particolarmente l'accelerata sugli inceneritori, ancora inutilmente chiamati termovalorizzatori, ma anche l'uso dell'esercito a difesa delle discariche ed una già preventivata azione di ostacolo alle iniziative della magistratura.

di Alessandro Iacuelli

Si è aperta a Parigi presso la sede dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, la riunione dei Ministri dell'Ambiente dei Paesi OCSE, in cui si discuterà del delicato tema "Ambiente e competitività globale". La conferenza, della durata di due giorni, è presieduta da Alfonso Pecoraro Scanio in veste, anche se ancora per poche ore, di Ministro dell'Ambiente della Repubblica Italiana. I Ministri dell’Ambiente dei 30 paesi OCSE, assieme ai loro colleghi dei paesi candidati all'entrata nell'organizzazione (Cile, Estonia, Israele, Russia e Slovenia) ed ai ministri provenienti da Brasile, Cina, India, Indonesia e Sud Africa si stanno confrontando sulle modalità di azione condivisa per raggiungere obiettivi ambientali comuni: riduzione dell'inquinamento, conservazione della natura e minore produzione di CO2.

di Alessandro Iacuelli

Le elezioni sono passate, il governo ancora deve nascere, ma già da qualche giorno Giulio Tremonti si sta lasciando andare a fantasie nucleari abbastanza pericolose, in quanto coinvolgerebbero altri Paesi nel modo peggiore possibile: scaricando sulle loro popolazioni i costi ambientali e sanitari, oltre ai rischi nucleari, della produzione elettrica destinata all’Italia. Nei giorni scorsi, la società energetica milanese Edison ha presentato uno studio di previsione sul fabbisogno di energia elettrica che tiene conto del rapporto tra "consumi attesi" e "produzione disponibile": secondo le previsioni, nel 2030 l'Italia avrà necessità di un fabbisogno di 545 Twh di elettricità. Pertanto, la produzione attuale non basta. Da un lato Enel punta molto - anche se non tutto - sul carbone, in quanto via più rapida e meno costosa; dall'altro - ma è una via che ha un difetto - c'è da rispettare il vincolo posto dalla UE all'Italia, che prevede di ridurre del 20 per cento le emissioni rispetto al 1990: pertanto le centrali elettriche italiane non potranno produrre più di 88 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Edison, che al 50% è di proprietà della francese EDF, conclude il proprio studio dichiarando di vedere il nucleare come la soluzione all'approvvigionamento energetico.


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