L'Inter torna dopo molti anni in Champions League e lo fa battendo la Lazio nella partita decisiva disputatasi all'Olimpico. Dopo una settimana di polemiche, illazioni, scetticismi e sotterfugi, acredini e scorrettezze di ogni tipo nei confronti di Stefan De Vrij, la Lazio è stata battuta in rimonta.

 

E proprio De Vrij, che fino a quel momento aveva giocato una partita perfetta, ha commesso l’errore di entrare in spazzata in area di rigore su Icardi che provava a rientrare sul sinistro per prepararsi al tiro. Rigore trasformato dallo stesso Icardi che con questo gol ha vinto anche la classifica dei cannonieri con 29 gol a pari merito con Immobile.

Quest’anno, nel Campionato italiano, la lotta per l’Europa è appassionante, ma soprattutto perché tutte le contendenti tengono in gioco gli avversari fallendo occasioni su occasioni. Dopo la sciagurata prestazione di sabato dell’Inter – che si conferma squadra a metà riuscendo a perdere 2-1 in casa contro il Sassuolo – la Lazio aveva l’occasione di chiudere il discorso Champions tagliando fuori i nerazzurri. Ma non ci è riuscita: in trasferta contro il Crotone (che lotta per la salvezza) i biancocelesti riescono a pareggiare 2-2 all’84esimo con Milinkovic Savic, ma ciccano il match point. A decidere chi otterrà il quarto posto sarà lo scontro diretto di domenica prossima all’Olimpico.

Il Napoli pareggia contro il Torino e sprofonda a -6 dalla Juve, a cui ora basterà mettere a segno uno solo punto nelle ultime due giornate per laurearsi campione d’Italia per la settima volta consecutiva. A sorprendere non è tanto la continuità dei bianconeri (vittoriosi per 3-1 in rimonta sabato sera contro il Bologna), quanto il disfacimento della squadra di Sarri, che ci ha privato sul più bello di un finale di Campionato emozionante.

 

Dopo la trasferta vittoriosa allo Stadium gli azzurri erano a -1: se avessero vinto contro Fiorentina e Torino (partite dalle quali hanno invece ricavato un solo punto) ora potrebbero davvero sperare, perché la Juve è attesa dalla trasferta tutt’altro che semplice contro la Roma. Il Napoli però si è tirato fuori dai giochi da solo, di sicuro non aiutato dalla spacconaggine del suo presidente, come sempre il primo ad abbandonare la nave.

Una Inter fatta di nervi e sangue, per 75 minuti in dieci uomini, aveva avuto ragione anche dello scandaloso arbitraggio di Orsato, ma nulla ha potuto contro gli errori di Spalletti e delle dormite di Santon e Handanovic, che hanno regalato tre punti non meritati alla Juventus.

 

La saga degli errori vede l’arbitro Orsato sul podio. Alla pur giusta espulsione di Vecino, non ha fatto seguito identico metro di giudizio verso la Juve: ignorato lo stesso tipo di fallo di Barzagli contro Icardi  e Pjianic, già ammonito, viene ripetutamente perdonato per 3 volte, senza che il cartellino rosso esca dalla tasca di Orsato.

 

Idem dicasi per altri episodi, tra i quali spicca un fallo di Alex Sandro su Cancelo tremendamente simile a quello famoso di Juliano su Ronaldo: ma Orsato si veste da Ceccarini e via ignorando. In alcuni frangenti sembra che Orsato voglia provocare giocatori interisti e pubblico. Persino in occasione del secondo gol juventino, con Douglas Costa in fuorigioco di due metri, c’è stato bisogno di tre richiami del VAR per fargli annullare il gol irregolare.

Mercoledì, fino a un certo punto del turno infrasettimanale, il Napoli era a -9 dalla Juventus. Quattro giorni dopo si ritrova a -1. Dopo il miracolo a Crotone, arriva quello della squadra di Sarri a Torino, dove gli azzurri espugnano lo Stadium con un gol di testa al 90esimo di Koulibaly.

 

Bravo il Napoli a crederci fino all’ultimo, ma è inevitabile sottolineare i demeriti di questa Juventus. Nella gara più importante della stagione, i bianconeri giocano senza convinzione né cattiveria, difendendo con ordine ma in modo passivo, accontentandosi del pareggio. Due numeri descrivono la partita meglio di qualsiasi commento: la Signora ha completato 220 passaggi meno del Napoli, chiudendo la partita con zero tiri in porta.


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