L’annuncio del primo ministro israeliano Netanyahu circa l’imminente apertura di un nuovo fronte di guerra al confine settentrionale con il Libano è prima di tutto un tentativo di districare lo stato ebraico dal pantano, senza evidenti vie d’uscita, in cui si è infilato con l’intensificarsi dell’aggressione militare a Gaza. Dell’esplosione di un conflitto ad alta intensità con Hezbollah si parla da mesi, ma nelle ultime settimane il livello dello scontro tra le due parti ha fatto segnare una pericolosa escalation, mettendo ancora di più sotto pressione il regime di Tel Aviv.

Le previsioni alla vigilia del voto e la promozione incessante dell’immagine di leader super-popolare del primo ministro, Narendra Modi, sono state smentite clamorosamente dai risultati delle elezioni generali concluse in India nel fine settimana al termine di un complicato processo durato quaranta giorni. Il partito di governo BJP (Bharatiya Janata Party o Partito del Popolo Indiano) è rimasto in realtà di gran lunga il primo partito per numero di seggi conquistati nella camera bassa del parlamento federale (“Lok Sabha”), ma ha perso per la prima volta nell’ultimo decennio la maggioranza assoluta. Modi potrà comunque inaugurare a breve un terzo mandato, anche se solo grazie al sostegno di altri partiti compresi nella sua Alleanza Democratica Nazionale (NDA), con i quali il BJP si è presentato agli elettori.

Il 18 e 19 maggio (2024), su iniziativa del partito di estrema destra VOX e del suo leader Santiago Abascal e sotto il nome di “Europa Viva 24” (www.europaviva.es), si è tenuta al Palacio de Vistalegre di Madrid, in Spagna, la convention di “sostenitori, dirigenti del partito, consiglieri, vicepresidenti regionali, deputati nazionali e regionali e ospiti internazionali” (https://t.ly/og0ED).

All'imponente raduno di circa 11.000 persone, che hanno scandito “No, no, non la voglio, una dittatura come quella del Venezuela”, “Puigdemont in prigione”, “Mancini di merda” o “Ladri”, (https://t. ly/sRii_) hanno partecipato come ospiti, tra gli altri: Roger Severino, vicepresidente della Heritage Foundation dell'Atlas Network, il think tank dei libertari americani; Matt e Mercedes Schlapp, organizzatori della Conservative Political Action Conference (CPAC) negli Stati Uniti; l'ex primo ministro della Polonia, Mateusz Morawiecki; la presidente del National Rally francese, Marine Le Pen; il presidente del Chega del Portogallo, André Ventrua; il ministro israeliano per gli Affari della Diaspora, Amichai Chikli; il primo ministro ungherese Viktor Orban; il primo ministro italiano Giorgia Meloni; tra i latinoamericani, José Antonio Kast del Partito Repubblicano cileno e portavoce della campagna “Sì per Pinochet”; ma soprattutto Javier Milei, attuale presidente dell'Argentina e primo governante anarco-capitalista libertario al mondo.

Come fosse loro la pelle, come fosse loro il territorio, come fosse loro il tributo di sangue da pagare, i paesi NATO riuniti a Praga hanno deciso – con l’eccezione di Turchia, Italia, Spagna, Lussemburgo e Austria - di consentire agli ucraini di colpire il territorio russo utilizzando le armi NATO. Non è chiaro quali soldati ucraini dovrebbero usarle, visto che ne restano solo pochi battaglioni e che la metà delle persone in età di leva sono fuggite all’estero e non pensano affatto di tornare, ma certo questa è una novità formale.

La decisione implica che difesa dell’Ucraina diventa attacco alla Russia e questa è la questione più significativa: alla disponibilità russa di sedersi ad un tavolo di trattative per il cessate il fuoco, Europa e USA rispondono con l’escalation militare. Esattamente come avvenne alla vigilia del Febbraio 2022, quando gli USA ignorarono e disprezzarono tutti i tentativi russi di risolvere il contenzioso diplomaticamente.

Nella giornata di giovedì i dodici membri della giuria popolare selezionata nel processo penale contro Donald Trump hanno giudicato all’unanimità l’ex presidente repubblicano colpevole di tutti e 34 i capi d’accusa contestati dall’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg. La pena che gli verrà inflitta nel primo storico processo a un ex occupante della Casa Bianca sarà decisa in un’udienza fissata per il prossimo 11 luglio, cioè quattro giorni prima dell’apertura della “Convention” del Partito Repubblicano. A stabilirla sarà il giudice della Corte Suprema dello Stato di New York che presiede al processo, Juan Merchan. Trump era accusato di avere falsificato documenti aziendali nel contesto di una presunta cospirazione per influenzare le elezioni presidenziali del 2016.

Il processo, durato cinque settimane, era culminato martedì in un'arringa finale di tre ore da parte della difesa di Trump, seguita da una lunga esposizione dell'accusa. Basandosi su una teoria legale a dir poco dubbia, l'accusa sosteneva che Trump avesse cospirato con il suo ex avvocato, Michael Cohen, per pagare 130.000 dollari all'attrice pornografica Stormy Daniels (Stephanie Gregory Clifford), affinché non rendesse pubblica una presunta relazione sessuale avuta con l’ex presidente nel 2006. Questo pagamento, secondo l'accusa, sarebbe stato effettuato poco prima delle elezioni del novembre 2016 per evitare che la notizia influenzasse negativamente la campagna di Trump.


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