Negli ultimi quindici anni, le performances economiche italiane sono apparse piuttosto fiacche. La responsabilità risiede tutta nelle competenze: basso il livello, debole la domanda e poche quelle disponibili. E se il buongiorno si vede dal mattino, le modeste prestazioni sono visibili già tra i laureati, lavoratori di domani, che possiederanno un basso livello medio di competenze, a oggi già riscontrabile nel paragone con quelli di altri paesi europei.

Chi l’avrebbe mai detto che il problema ambientale più grande da affrontare fosse il consumo eccessivo di prodotti tessili? In pochi, soprattutto di fronte alle soluzioni più recenti per risolvere i danni ambientali generati dal modello di consumo usa e getta e per liberare dai sensi di colpa l’industria della moda e i patiti di shopping. E cioè quelle che si basano sui principi dell’economia circolare.

Riconosciuto nella classificazione internazionale dei reati come omicidio di una donna compiuto nell’ambito famigliare (quindi dal partner o dall’ex oppure da un parente), il femminicidio è la forma più estrema di violenza di genere. Difficile misurare il fenomeno, perché sviluppandosi soprattutto in ambito famigliare, rimane spesso sommerso sia per la vicinanza - che genera contrastanti reazioni emotive con l’autore del crimine - sia per lo scarto fra il numero di coloro che dichiarano di essere state vittime di aggressioni e quello delle denunce alle autorità competenti.

Sono molti e importanti i fattori che influenzano l’accesso ai farmaci, ma ciò che ostacola più di tutti il raggiungimento della copertura sanitaria universale sono le esigenze di mercato. Basato su dinamiche di profitto – le case farmaceutiche investono in farmaci che possono produrre il guadagno più alto possibile – e non sui bisogni reali della popolazione, costringe gran parte di questa a essere tagliata fuori, a causa dei prezzi insostenibili delle medicine e dai sistemi sanitari pubblici che sono paralizzati dagli alti costi di molti farmaci salvavita.

Esiste una violenza ai danni delle donne che non fa (quasi mai) notizia e che non è neppure un reato. Trattasi di quella che quattro mamme su dieci hanno subìto durante la loro prima esperienza di maternità: il 21 per cento delle mamme italiane, secondo quanto è emerso dalla prima indagine sul fenomeno in Italia, le Donne e il parto, condotta da Doxa, è stata vittima di maltrattamenti fisici o verbali, subendo azioni lesive della dignità personale durante il parto.


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