Quasi dieci minuti di applausi, quelli conquistati da Matteo Garrone a Cannes, con il nuovo film Dogman. Tornano i tratti foschi e la drammaticità della periferia che avevano caratterizzato l'Imbalsamatore, mentre scompaiono i toni da talk show tipici di Reality, per lasciare il posto a una realtà dura e spietata per chi sta al margine.

 

Marcello è un uomo piccolo e mite che divide le sue giornate tra il lavoro nel suo modesto salone di toelettatura per cani, l'amore per la figlia Sofia e un ambiguo rapporto di sudditanza con Simoncino, un ex pugile che terrorizza l'intero quartiere. Il tutto si rapporta a una periferia in bilico tra metropoli e natura selvaggia, dove l'unica legge sembra essere quella del più forte.

Un film che è un vero e proprio pugno allo stomaco, quello portato in scena dalla regista Lynne Ramsay. A Beautiful Day ha i toni forti e i colori scuri tipici di storie torbide, dove l'abbrutimento del genere umano è al centro dell'attenzione. Un film sulla vendetta, ma che ha in sé anche una forte carica umana.

 

Joe, interpretato da un convincente Joaquin Phoenix, è un veterano di guerra. A casa lo aspetta solo la madre anziana a malata, con cui ha un rapporto di grande affetto e pazienza.

Seconda parte del film di Paolo Sorrentino su Silvio Berlusconi, Loro 2 che mette in primo piano la crisi tra il Cavaliere e Veronica Lario, ma anche quella di un personaggio politico. Una rottura che si fa ancora più ampia, con Berlusconi che mostra tutte le sue 'doti' da venditore, utilizzate anche per far cadere il governo di centrosinistra e riconquistare nuovamente la poltrona di Presidente del Consiglio.

Attesissimo il nuovo lavoro di Paolo Sorrentino, soprattutto per il soggetto politico a cui è ispirato. Silvio Berlusconi, e tutto quello che rappresenta, viene narrato in Loro 1, attraverso le vicende professionali, politiche e private di un uomo che ha chiaramente modificato il modo di fare politica in Italia, dove la spettacolarizzazione e l'uso di un linguaggio da talk show hanno caratterizzato un intero ventennio.

Scegliere di confrontarsi con il genere thriller non è sempre cosa banale per un regista. La facilità di cadere in una trama scontata o poco avvincente è frequente, ma non è il caso de I segreti di Wind River, per l'esordio alla regia di Taylor Sheridan.

 

Cory Lambert è un cacciatore di predatori, nella riserva indiana di Wind River, posto dal fascino selvaggio, nel cuore del Wyoming. È sulle tracce di un leone di montagna, che attacca il bestiame locale, ma si imbatte nel corpo abusato e senza vita di una ragazza amerinda di 18 anni. Un crimine che lo riporta nel baratro di un dolore atroce, quello per la perdita della prima figlia in circostanze altrettanto brutali.


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