di Sara Michelucci

Un film sulla diversità, ma anche sulla formazione e la crescita che porta lo spettatore a confrontarsi con scelte non semplici. La Famiglia Belier, nuovo lavoro di Eric Lartigau, racconta la storia di Paula (Louane Emera), primogenita sedicenne che vive in una famiglia, i cui componenti sono tutti sordomuti. La ragazza ha una spiccata dote per il canto. Capacità di cui si accorgerà ben presto anche il suo insegnante di musica, il quale la spingerà a partecipare alle selezioni per una nota scuola di canto parigina.

Ma Paula è un ‘contatto’ indispensabile tra il mondo estero e i suoi genitori e il fratello minore, preziosa per il funzionamento della loro fattoria. Nella vita di tutti i giorni, Paula svolge il ruolo indispensabile di interprete dei suoi familiari.

Sarà quindi, la sua, una scelta di vita da non prendere a cuor leggero, anche perché significherebbe la distanza dalla sua famiglia, ma anche un passaggio inevitabile all'età adulta. Paula, però, come tutte le adolescenti, sogna una vita diversa e la scoperta del talento di cantante cambierà per sempre il suo destino.

Un film sicuramente interessante dal punto di vista emotivo e della costruzione dei personaggi, che punta molto sulla capacità stessa dei singoli attori di dare risalto alla storia.

Se in Figli di un dio minore la disabilità era vista all’interno di un rapporto di coppia, con la presenza di un’attrice realmente sorda (Marlee Matlin) in questo caso si tratta sempre del rapporto della disabilità con l’amore e i sentimenti, ma all’interno di rapporti familiari.

Un tema sicuramente complesso, dove il rapporto solidale tra i singoli membri diventa il cardine per tenere in piedi l’intera storia.

La Famiglia Belier (Usa 2014)

REGIA: Eric Lartigau
SCENEGGIATURA: Stanislas Carre' De Malberg
ATTORI: Karin Viard, François Damiens, Eric Elmosnino, Roxane Duran, Louane Emera, Ilian Bergala, Mar Sodupe
FOTOGRAFIA: Romain Winding
MONTAGGIO: Jennifer Augé
MUSICHE: Evgueni Galperine, Sacha Galperine
PRODUZIONE: Jerico, Mars Films, France 2 Cinéma
DISTRIBUZIONE: BIM

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Se l’ET di Steven Spielberg era finito per caso sulla Terra e voleva a tutti i costi ritornare nello spazio dai suoi genitori, in Home - A casa, film d'animazione della DreamWorks Animation, diretto da Tim Johnson, la tribù aliena dei Boov cerca un posto dove stanziarsi. La pellicola, che è l’adattamento cinematografico del romanzo per ragazzi, The True Meaning of Smekday, scritto da Adam Rex, ha come protagonista Tip, un’adolescente che abita con sua madre e il suo gatto.

L’incontro in un supermarket con l’alieno Oh, che fa parte della specie extraterrestre Boov, da cui però si è allontanato dopo aver combinato un grosso guaio, le cambierà la vita. Vivranno insieme un mare di avventure più o meno divertenti, dovranno confrontarsi con il cinico Smek, capo dei Boov, e tra loro si creerà una tenera amicizia. Tip deve ritrovare sua madre, ed Oh le sarà di grande aiuto in questa impresa.

In un momento storico particolare come quello che si sta attraversando, dove l’arrivo dei migranti è visto con sospetto e paura e come una sorta di ‘invasione’, questo nuovo film d’animazione mette al centro proprio la conoscenza dell’altro, anche se diverso da noi per abitudini, cultura o vissuto. È un modo bello e intelligente di affrontare la diversità e di imparare cosa significhi aprirsi a nuovi mondi, senza i limiti che la paura pone nel mezzo.

Home – A casa (Usa 2015)

REGIA: Tim Johnson
SCENEGGIATURA: Tom J. Astle, Matt Ember
ATTORI: Jim Parsons, Jennifer Lopez, Rihanna , Steve Martin, Matt Jones
MONTAGGIO: Jessica Ambinder-Rojas, Alexander Berner
MUSICHE: Joel McNeely
PRODUZIONE: DreamWorks Animation
DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

È il famoso attore Saverio Crispo a ispirare il nuovo film di Cristina Comencini, Latin Lover. Storia di passione e di genialità; di donne che ruotano attorno a una figura straordinaria, mettendone in mostra il mito, ma anche l’uomo. Quello che fa soffrire e innamorare. Le sue quattro figlie, avute da mogli diverse in differenti paesi, si ritrovano nella grande casa del paesino pugliese dove l’attore è nato.

Sono quattro donne diverse, con vissuti differenti che hanno però qualcosa in comune: la figlia italiana ha un compagno, con cui è fidanzata ‘clandestinamente’. La figlia francese con il più piccolo dei tre figli avuti da tre padri diversi. La figlia spagnola, l’unica sposata, con un marito impenitente e traditore. L’ultima figlia è svedese e il padre non l'ha quasi mai visto.

Ma le quattro donne non sono sole. Arrivano, infatti, anche le due vedove: la prima moglie italiana, la quale ha messo da parte se stessa per riprendersi il marito e curarlo durante la vecchiaia. L’ex moglie spagnola, invece, lo ha sposato ai tempi dei western all'italiana. Ma nessuna tra le figlie consoce veramente quest’uomo, ricordato soprattutto attraverso la sua carriera e il suo lavoro. Ma qualcosa è destinato ad accadere, mentre si attende la venuta della quinta figlia, americana e riconosciuta con la prova del Dna.

È attraverso gli occhi delle donne, quindi, che la Comencini ricorda il grande divo, con l’utilizzo di proiezioni, rivelazioni notturne di segreti, e conferenze stampa. Sarà una competizione tra donne, ma anche un momento di confronto e condivisione, dove non mancheranno scene tragicomiche che danno al film un spinta in più. Non male la costruzione dei personaggi, i quali avendo caratteristiche differenti l’uno dall’altro, mettono in atto una storia dalle sfaccettature differenti. E questo centra sicuramente l’obiettivo di raccontare la vita di un personaggio complesso.

Latin Lover (Italia – Francia 2015)

REGIA: Cristina Comencini
SCENEGGIATURA: Cristina Comencini, Giulia Calenda
ATTORI: Angela Finocchiaro, Virna Lisi, Valeria Bruni Tedeschi, Marisa Paredes, Candela Peña, Francesco Scianna, Jordi Molla, Lluís Homar, Neri Marcorè, Claudio Gioè, Toni Bertorelli, Pihla Viitala, Nadeah Miranda, Cecilia Zingaro
FOTOGRAFIA: Italo Petriccione
MONTAGGIO: Francesca Calvelli
MUSICHE: Andrea Farri
PRODUZIONE: Prodotto da Lumière & CO. con Rai Cinema
DISTRIBUZIONE: 01 Distibution

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Il dramma dell’Alzheimer è protagonista in tutta la sua complessità in Still Alice, film scritto e diretto da Richard Glatzer (morto pochi giorni fa a 63 anni combattendo contro la Sla) e Wash Westmoreland, la cui protagonista, Julianne Moore, si è aggiudicata l’Oscar 2015 come miglior attrice. Adattamento cinematografico del romanzo Perdersi, scritto nel 2007 dalla neuroscienziata Lisa Genova, racconta la storia di Alice Howland, sulla soglia dei cinquant'anni.

Una donna affermata, soddisfatta di quanto ha realizzato nella sua vita. È, infatti, una celebre linguista che insegna alla Columbia University, ha un marito e tre figli che ama follemente: Anna, Tom e Lydia. Ad un certo punto, nella vita di Alice, qualcosa comincia a cambiare, dapprima qualche dimenticanza e in seguito veri e propri momenti di vuoto, durante i quali non riconosce il posto in cui si trova. Eventi che la spingono a farsi vedere da alcuni medici e la diagnosi è terribile: una forma presenile di Alzheimer di matrice genetica.

E così la vita di Alice cambia di colpo. Tutte le sue certezze crollano, diventando una donna fragile e indifesa, anche agli occhi della famiglia. La malattia, ancora una volta, torna ad essere un tema centrale, come lo è stato in altri film, tra cui non si può non ricordare lo splendido Amour, scritto e diretto da Michael Haneke.

In questo caso, però, la forza della trama è inferiore e il successo della pellicola è incentrato soprattutto sulla bravura della Moore, che riesce a dosare in maniera magistrale sentimenti contrapposti, dando al personaggio una luce vivida che la mette al centro e mostra il lento progredire della malattia. Una mutazione di se stessi che spiazza e rende bene l’orrore di questa malattia.

Still Alice (Usa 2014)

REGIA: Richard Glatzer, Wash Westmoreland
SCENEGGIATURA: Wash Westmoreland, Richard Glatzer
ATTORI: Julianne Moore, Kristen Stewart, Kate Bosworth, Shane McRae, Alec Baldwin, Seth Gilliam, Hunter Parrish, Daniel Gerroll
FOTOGRAFIA: Denis Lenoir
MONTAGGIO: Nicolas Chaudeurge
MUSICHE: Ilan Eshkeri
PRODUZIONE: BSM Studio, Backup Media, Big Indie Pictures, Killer Films
DISTRIBUZIONE: Good Films

 





 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Sara Michelucci

Una lettura comica della criminalità organizzata, quella che chiede il pizzo e che vessa i commercianti. Noi e la Giulia, nuovo film di Edoardo Leo, trae ispirazione dal libro Giulia 1300 e altri miracoli di Fabio Bartolomei, per raccontare la storia di tre uomini, Diego (interpretato da Luca Argentero), Fausto (Edoardo Leo) e Claudio (Stefano Fresi).

Insoddisfatti della vita che conducono e ansiosi di lasciare la città e cambiare vita, si ritrovano uniti nell’impresa di aprire un agriturismo. Da perfetti sconosciuti quali sono, i tre iniziano un’avventura e a loro si unirà Sergio (Claudio Amendola), cinquantenne nostalgico dei tempi che furono, e Elisa (Anna Foglietta), una giovane donna incinta un bel po’ fuori di testa.

Ma la loro strada sarà ben presto ostacolata da un losco individuo. Vito (Carlo Buccirosso) è un camorrista venuto a chiedere il pizzo alla guida di una vecchia Giulia 1300. Ma la ribellione al sopruso che stanno subendo sarà orchestrata in maniera piuttosto tragicomica. Un’avventura rocambolesca e imprevista, per resistere a un sopruso a cui, nella vita reale, spesso e volentieri si risponde con la paura e il silenzio.

Una commedia che, però, non sa volare, non riesce a tirare fuori la risata che nasconde al suo interno la critica allo status quo. È debole sia per quanto riguarda la tenuta della storia che per i personaggi che, pur funzionando bene nei loro singoli ruoli, non creano quell’intesa tra di loro che spesso ci si aspetta da commedie corali di questo tipo.

Noi e la Giulia (Italia 2015)

REGIA: Edoardo Leo
SCENEGGIATURA: Marco Bonini, Edoardo Leo
ATTORI: Luca Argentero, Edoardo Leo, Claudio Amendola, Anna Foglietta, Stefano Fresi, Carlo Buccirosso
FOTOGRAFIA: Alessandro Pesci
MONTAGGIO: Patrizio Marone
DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Italia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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