di Rosa Ana De Santis


Il giornale del Santo Padre ci ha abituati ai divieti categorici sulle nuove pratiche mediche che rendono possibile nuovi approcci alla vita e nuove possibilità di scelta. Il peso cieco dei no grava sulla nascita. no allo screening degli embrioni nelle pratiche di fecondazione assistita, no alla ricerca sulle staminali embrionali, solo per citare gli esempi più recenti che hanno acceso il dibattito su quell’ibrido e infelice esperimento rappresentato dalla legge 40. Altrettanto accade per la morte. No alla possibilità di scegliere di non vegetare senza coscienza. No a un vero testamento biologico. L’eutanasia, nemmeno a pensarci, è materia preziosa per un’esemplare condanna. In preda a una smania da conversione, la legge divina vale per tutti ovviamente e non solo per i seguaci della fede cattolica.. Ma tutto questo non ci scuote né ci sorprende. E’ la dottrina di una fede ben precisa, fondata su dogmi umani d’ispirazione divina – così dicono- che nel corso della storia hanno assunto l’imperturbabilità di un brevetto di origine controllata: Roma e il Vaticano.

di Mariavittoria Orsolato


Grazie al cielo non tutte le ciambelle riescono col buco! Apprendiamo dalle pagine online di Milano Finanza che l’azienda protorevisionista a marca Dell’Utri-Meneghetti-Pezzi – la Ovo srl – è miseramente fallita, dichiarando la liquidazione lo scorso 12 febbraio. In meno di tre anni lo scatolozzo cinese in cui confluiva per il 53% la Nova Fronda di Pezzi e per il 47% l’holding lussemburghese Trefinance controllata direttamente da Fininvest, è riuscito a creare una voragine di 4,9 milioni di euro costringendo i soci a sciogliere il connubio prima del tempo.

di Cinzia Frassi


Il Centro di Ascolto dell'Informazione Radiotelevisiva ha condotto una ricerca sulla presenza di notizie di cronaca nera, giudiziaria e di criminalità nei telegiornali italiani. L’analisi conferma quello che in molti sospettavano da tempo: la paranoia sulla sicurezza delle città italiane è una bolla gonfiata ad hoc. Vale a dire è il risultato di un sempre più aggressivo bombardamento di notizie che riportano omicidi, stupri, rapine finite nel peggiore dei modi. Le cose stanno così: i telegiornali hanno proposto notizie di cronaca nera, ad ogni edizione e con dovizia di particolari, passando da un tempo di esposizione in media dell’11%, rispetto alla durata totale del telegiornale, nel 2003 ad oltre il 23% del 2007. Va da se che così facendo la percezione nei cittadini delle minacce alla sicurezza ed incolumità sarebbe, come è stato, divenuta assolutamente pregnante.
Il Centro di Ascolto dell’Informazione Radiotelevisiva, che nasce nel 1981 da un’idea di Marco Pannella, si occupa del monitoraggio dell’informazione radiotelevisiva anche per quanto riguarda la legge sulla par condicio ed archivia tutte le edizioni dei telegiornali e delle trasmissioni d’informazione.

di Rosa Ana De Santis


Nel corso degli anni e attraverso la clessidra degli ultimi mesi di Eluana abbiamo imparato a conoscerlo. Rigoroso e armato di una lucidità tutta ragione, mai svuotata dal cuore della paternità, sempre vigile, come una sentinella al centro della notte. Disposto al carico delle proteste selvagge pur di dare sepoltura e testamento alla sua unica figlia, sopravvissuta per incidente clinico alla morte definitiva. Un letto diventato una bara. Un corpo inerme nelle mani delle suore. E ora che tutto è finito, Beppino presenterà querela contro chi lo ha chiamato assassino, Vaticano compreso, a partire dal cardinale Lozano Barragan che dichiarando la sua personale simpatia per il padre di Eluana ha pensato di poter parlare senza remore di “assassinio”. Questo ha anticipato papà Englaro nel corso di un’intervista al Corriere della Sera.

di mazzetta

A dar retta a sondaggi e sondaggini, quasi tutto il paese è caduto vittima dell'ennesimo inganno organizzato dai politici ai danni dei cittadini. Di destra o di sinistra, sono stati parecchi quelli che hanno proposto la castrazione chimica come rimedio e punizione per le violenze sessuali e hanno raccolto un clamoroso consenso, basato però su una diffusa quanto clamorosa ignoranza della questione. Tanto è l'errore, che neppure quei pochi trogloditi che si sono immaginati la castrazione chimica come una punizione e l'hanno applaudita come tale, potrebbero trovare soddisfazione dall'introduzione della pratica nel nostro codice penale. La castrazione chimica altro non è che la somministrazione di farmaci che deprimono la sessualità maschile. Una somministrazione che ha effetto temporaneo e che, qualora interrotta, cessa ogni effetto.


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