di Mario Braconi

Non vi sono dubbi: la “digitalizzazione” della nostra vita è un fenomeno positivo, in quanto estende in modo esponenziale le nostre potenzialità di produrre e di divertirci. Computer, palmari, telefonini evoluti, lettori MP3 e i vari ibridi tra queste cose: saranno anche pezzi di ferro rame plastica e silicio, ma vi restano impigliate istantanee della nostra vita non solo professionale. Le fotografie dei nostri cari, i documenti che scriviamo (l’articolo buttato giù per divertimento, la lettera d’amore, l’avviso da appendere in ascensore, eventuali conati poetici o narrativi destinati a non vedere mai la luce), la lista dei siti internet con cui ci colleghiamo, la musica che sentiamo…

di Rosa Ana De Santis

Il genoma è servito. Sotto le lenti dei laboratori di biologia molecolare, nel prontuario delle cure oncologiche, nelle parole degli esperti. L’elica sinuosa del DNA si srotola come un ricamo, alleli e delezioni patologiche, basi di aminoacidi dai nomi impronunciabili si svelano. Una lettura contemporanea del classico conosci te stesso che si spinge oltre i limiti della psiche e del corpo, che scava dentro, fino a toccare lo scheletro invisibile della vita umana. Un’indagine che mentre diventa terribilmente scientifica si anima di un tormento e di un’analisi tutta intellettuale ed emotiva, scardinando assiomi finora incontrovertibili di coscienza e conoscenza.

di Rosa Ana De Santis

L’Imperatore e la Signora, alla vigilia delle elezioni europee e subito dopo i giorni del trionfo in terra abruzzese, sono finiti a rivendicare, a reti unificate, diatribe coniugali e beghe di eredità e patrimoni. La vicenda è privata, ripetono tutti, eppure va in onda in prima serata. Colpa di lei - dice lui - sobillata dai soliti noti. Fatto sta che AVVENIRE di fronte alle puntate della spiacevole telenovela che tartassa gli italiani, non troppo rammaricati - va detto - dell’ennesimo reality, riconosce al nostro premier la mancanza di uno stile sobrio, come si converrebbe alla carica istituzionale che riveste. E perché mai dovrebbe - direbbe forse lui - come é solito fare dopo i commenti ardenti di ogni sua malparata. Venditore nato, come lo descrive sapientemente Scalfari, sa rialzarsi sempre pulito dalla polvere.

di mazzetta

“Il virus dell'influenza suina è dello stesso tipo di quello dell'influenza stagionale che circola per il mondo ogni anno e uccide circa lo 0.1% degli infettati”. Lo ha comunicato il World Influenza Centre di Mill Hill, Gran Bretagna, dove hanno analizzato a fondo il virus dell'influenza suina. Alle stesse conclusioni sono giunti altri ricercatori: l'influenza suina è nulla di più di una “banale” influenza. Non c'è più un solo serio istituto di ricerca che ritenga il virus in grado di portare stragi o capace di una particolare resistenza a cure e rimedi già noti e disponibili. Nessun allarme del genere di quelli che circolano ancora in queste ore è quindi giustificato. La sua pericolosità è nella media di quella di altri virus influenzali, che ogni anno mietono decine di migliaia di vittime nel mondo senza suscitare particolare allarme.

di Rosa Ana De Santis

La notizia di embrioni clonati arriva dall’università del Kentucky, l’ennesimo annuncio shock del contestatissimo dottor Zavos. Una cartolina dal futuro che ha il colore del petrolio, ma che riscuote l’attenzione di una morbosa curiosità intellettuale. La sensazione è di voler misurare la distanza con questo confine che intimorisce e, nello stesso tempo, di volerne sapere di più. La clonazione evoca nell’immaginario collettivo scene da cinema: una terra lunare sotto un cielo a tinte argentate, una popolazione di supereroi immortali, pelle ambrata e occhi celesti, maschi e femmine androgine, capacità fisiche sublimate in perfezione, intangibili talloni di Achille di una popolazione olimpica che può morire solo in planetarie apocalissi.


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