di Mariavittoria Orsolato


Lo scorso giovedì il Senato italiano ha approvato il disegno di legge Calabrò sul testamento biologico. Con 150 voti favorevoli, 123 contrari e 3 astenuti, il discusso provvedimento di emergenza sulla questione di bioetica scatenata dal caso di Eluana Englaro e dalle bizze del nostro premier passa ora al vaglio della Camera, con una piccola modifica: il documento autografo del paziente non sarà più vincolante per il medico. Il testo, che nella sua genesi ha spaccato e diviso indistintamente le infinite coscienze politiche italiane, ha subìto una modifica decisiva in zona Cesarini con l’approvazione dell’emendamento del senatore Udc Antonio Fosson, che rende “non vincolanti” le dichiarazioni anticipate di trattamento. Il primo comma dell’articolo 4 del testo originale stabiliva infatti come le volontà sul trattamento sanitario da adottare non fossero obbligatorie ma fossero – nel caso in cui espresse dall’interessato –vincolanti per i medici. Quella del senatore Udc potrà anche sembrare una semplice cancellatura ma, grazie a questo fine espediente semantico, il senso di una legge che avrebbe dovuto riaffermare la laicità dello Stato di fronte all’arbitrio dei cittadini è stato completamente stravolto e depauperato, immaginiamo con gran soddisfazione dell’ostinata re-azione cattolica.

di Rosa Ana De Santis

L’annuncio arriva dall’Europa e dice chiaro che la crisi economica rischia di portarsi dentro, come acqua malsana, il virus della discriminazione e della xenofobia. L’invito rivolto ai politici e ai governi in carica è di arginare con ogni mezzo questi fisiologici reflussi di intolleranza e discriminazione e di governare le fasce sociali più deboli, le più esposte ai danni della crisi. Bruxelles ha lanciato l’allarme il 21 marzo, data in cui si celebra la Giornata mondiale per l"eliminazione della discriminazione razziale e lo ha fatto attraverso i numeri e le preoccupazioni espresse dalla Fra (Agenzia europea per i diritti fondamentali), l'Odihr (Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani, dell'Osce) e l’Ecri (Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza). Basta ripercorrere le cronache italiane degli ultimi mesi per prendere consapevolezza di quanto l’avvertimento non sia esagerato. Numerosi sono stati gli episodi di violenza e discriminazione, sempre abilmente celati nella categoria ora del bullismo, come quando venne appiccato il fuoco sul corpo del giovane indiano Sing Navte, o della presunta legittima difesa, come quando i due negozianti milanesi - padre e figlio - bastonarono a morte il giovane afro Abdul Salam Guibre.

di Mario Braconi

Nel giugno del 1998, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite tenne una sessione speciale dedicata alla lotta contro la produzione illegale, la vendita, la domanda, il traffico e la distribuzione dei narcotici e delle sostanze psicotrope: in quell’occasione, i rappresentanti dei Paesi membri firmarono una dichiarazione con la quale impegnavano formalmente i rispettivi governi a conseguire l’ambizioso traguardo di un mondo “libero dalla droga” entro il 2008. L’11 marzo è stata convocata a Vienna la Commissione delle Nazioni Unite sui Narcotici (United Nations Commission on Narcotic Drugs), con l’obiettivo di valutare i risultati conseguiti in dieci anni di politiche anti-droga e per discutere gli obiettivi del prossimo decennio.

di Rosa Ana De Santis


Il giornale del Santo Padre ci ha abituati ai divieti categorici sulle nuove pratiche mediche che rendono possibile nuovi approcci alla vita e nuove possibilità di scelta. Il peso cieco dei no grava sulla nascita. no allo screening degli embrioni nelle pratiche di fecondazione assistita, no alla ricerca sulle staminali embrionali, solo per citare gli esempi più recenti che hanno acceso il dibattito su quell’ibrido e infelice esperimento rappresentato dalla legge 40. Altrettanto accade per la morte. No alla possibilità di scegliere di non vegetare senza coscienza. No a un vero testamento biologico. L’eutanasia, nemmeno a pensarci, è materia preziosa per un’esemplare condanna. In preda a una smania da conversione, la legge divina vale per tutti ovviamente e non solo per i seguaci della fede cattolica.. Ma tutto questo non ci scuote né ci sorprende. E’ la dottrina di una fede ben precisa, fondata su dogmi umani d’ispirazione divina – così dicono- che nel corso della storia hanno assunto l’imperturbabilità di un brevetto di origine controllata: Roma e il Vaticano.

di Mariavittoria Orsolato


Grazie al cielo non tutte le ciambelle riescono col buco! Apprendiamo dalle pagine online di Milano Finanza che l’azienda protorevisionista a marca Dell’Utri-Meneghetti-Pezzi – la Ovo srl – è miseramente fallita, dichiarando la liquidazione lo scorso 12 febbraio. In meno di tre anni lo scatolozzo cinese in cui confluiva per il 53% la Nova Fronda di Pezzi e per il 47% l’holding lussemburghese Trefinance controllata direttamente da Fininvest, è riuscito a creare una voragine di 4,9 milioni di euro costringendo i soci a sciogliere il connubio prima del tempo.


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