di Maurizio Coletti

Nel traballante percorso del Governo Prodi, ci si imbatte spesso in aspetti che non è fatica considerare mostruosi. È il caso del decreto per il ripiano dei debiti delle regioni sulla sanità. Il decreto, dal titolo: “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 marzo 2007, n. 23, recante disposizioni urgenti per il ripiano selettivo dei disavanzi pregressi nel settore sanitario”, porta la firma di Prodi, Padoa Schioppa, Livia Turco e Lanzillotta. Vi si legge che si risaneranno i debiti pregressi delle ASL. Ma il bello viene dopo: nell’allegato è scritto chiaramente che “per consentire il puntuale accertamento della massa passiva ... per un periodo di dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, non possono essere intraprese o proseguite azioni esecutive relativamente ai debiti sanitari di cui al presente articolo nei confronti dei soggetti debitori ed i pignoramenti eventualmente eseguiti non vincolano gli enti debitori ed i tesorieri, i quali possono disporre delle somme per i fini degli enti e le finalità di legge”

di Alessandro Iacuelli

Dopo un inverno fasullo come quello che ha caratterizzato il passaggio dal 2006 al 2007, senza nessun reale "grande freddo" invernale, con poca pioggia e poca neve, già in aprile viene al pettine il vero nodo climatico che sta assalendo il Mediterraneo, e non si tratta certo dei danni subiti dagli albergatori e dai gestori di impianti sciistici, quanto piuttosto di una carenza d'acqua che già appare disastrosa, ben prima che arrivi l'estate. Il Po, all’altezza di Pontelagoscuro, è sceso di 80 cm in una sola settimana. Il Lago di Garda, a Peschiera, è di 50 cm al di sotto della media storica degli ultimi 50 anni. Il Lago Maggiore, a Sesto Calende, ha perso addirittura 70 cm e registra un livello di invaso inferiore di 60 milioni di metri cubi rispetto al 2006. E' un'emergenza siccità che non lascia scampo, e investe praticamente tutti i settori della società. Investe l'agricoltura, con la scarsità d'acqua ad uso irriguo, colpisce l'industria, poiché sono vuoti i bacini idroelettrici, colpisce la vita civile, perché in un simile contesto l'acqua potabile diviene un bene tanto prezioso quanto razionato.

di Alessandro Iacuelli

Storie e numeri aggiornati sul malaffare ambientale sono riportati in Ecomafia 2007, il rapporto annuale di “Legambiente” presentato a Roma. Il bilancio dell’anno appena trascorso è di tre reati contro l’ambiente ogni ora, una media di 8 persone denunciate al giorno per un fatturato di circa 6 miliardi di euro, spartiti tra 64 clan mafiosi. Ancora una volta è la Campania a detenere il record di reati contro l’ambiente: il 13,5% del totale nazionale. E' il risultato di 20 anni di mancanza del controllo e della gestione del territorio, lasciando alle mafie, particolarmente consolidate da decenni, la gestione dello stesso. Ne esce un quadro in cui il territorio stesso è stato rubato, massacrato da rifiuti, cemento e dissesto idrogeologico. La provincia di Napoli con 1087 infrazioni accertate, 1109 persone tra denunciate e arrestate e 713 sequestri effettuati si conferma leader a livello regionale, seguita da Salerno con 955 infrazioni accertate, 731 persone tra denunciate ed arrestate e 329 sequestri effettuati. A seguire la Provincia di Caserta con 472 infrazioni accertate, 352 persone denunciate e arrestate con 122 sequestri. Oltre il record campano, la situazione nel resto del Paese non va affatto meglio: il traffico illecito di rifiuti, animali e cemento è diffuso lungo tutta la penisola, risparmiando solo la Val d'Aosta e, in parte, il trentino. Non solo rifiuti urbani ed industriali, anche se è il settore più florido.

di Agnese Licata

Come sarà il mondo tra trent’anni? Con quali tecnologie avremo a che fare? Gli Stati Uniti saranno ancora i padroni indiscussi dei giochi geopolitici mondiali? L’economia, la globalizzazione, continueranno a favorire l’accumularsi della ricchezza nelle mani di pochi? E poi, come cambierà la società civile, quale sarà il nuovo equilibrio tra le classi sociali? Prova a guardare nella sfera di cristallo, il ministero della Difesa inglese (MoD). Lo fa ad uso e consumo delle forze armate britanniche, per capire come prepararsi al meglio al mondo che la prossima generazione potrebbe trovarsi davanti. Lo “scenario strategico futuro” – precisa il rapporto stesso - vuole individuare tendenze, portare avanti un’analisi “più probabilistica che preveggente”, perché troppo spesso la storia procede per salti, in modo discontinuo e imprevedibile.

di Elena Ferrara

C’è, nel mondo, un campo praticamente sconosciuto che molti, sembra, non hanno voglia di indagare e scoperchiare. Le culture dominanti glissano e il disordine mondiale favorisce l’oblio. Ma la realtà è sotto gli occhi. E a viverla in modo tragico sono quei bambini privati del diritto all'istruzione, perché “colpevoli” di essere nati in Paesi colpiti da guerre o che ancora recano le devastanti ferite dei conflitti armati. Ed è questo – ricordiamolo – lo specchio apocalittico dell’oggi. Facciamo parlare i fatti tenendo conto che nei prossimi giorni questi problemi dovrebbero essere affrontati (finalmente) nel meeting annuale della Banca Mondiale e in una conferenza sull’educazione generale. Al centro di questi due importanti incontri internazionali ci sarà il tema dell’alfabetizzazione dei giovani e dei giovanissimi. Una questione scottante, poco nota. Ecco i fatti e i dati. Sono 77 milioni nel mondo i bambini che non vanno a scuola. E 39 milioni di essi – ovvero più della metà del totale – vive in uno dei 18 paesi ancora in guerra o nei 10 paesi considerati “fragili” e reduci da conflitti - dove 1 bambino su 3 non ha accesso all'istruzione primaria.


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