di Alessandro Iacuelli

Chi ha interesse ad uccidere gli orsi del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise? Cosa si cela dietro l'azione criminosa commessa da mani ignote? Interrogativi ai quali non si sa rispondere. O non si vuole. O magari si cerca di dare le risposte più evasive e fuorvianti possibili. Due cuccioli di orso marsicano trovati morti. Un primo esame dei corpi fatto dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato porta ad un'ipotesi agghiacciante: uccisi a bastonate. Il direttore del Parco Nazionale, che è lì per fare in modo che quotidianamente venga applicato lo slogan dell'Ente - "Qui la natura è protetta" - si affretta invece a dichiarare che le morti siano avvenute per cause naturali. La dichiarazione stride con la perizia autoptica sui corpicini martoriati. Ecco allora la correzione. I due cuccioli di orso sono stati uccisi da un orso maschio adulto. In modo da rendere la sua compagna disponibile per un ulteriore accoppiamento. Zoologicamente ed etologicamente falso.

di Sara Nicoli

Quanto ci costa questa nostra imbarazzante classe politica ormai è cosa nota. Ma c’è un’altra casta che ci costa davvero tanto. E non solo in termini economici ma anche – e soprattutto – per questioni legate alla sua costante ingerenza in un ambito (la politica) che mai dovrebbe appartenergli in una democrazia compiuta. E’ Santa Romana Chiesa. Da quando, nel ’90, è stato codificato, attraverso l’istituzione dell’otto per mille, il finanziamento palese ad alcune confessioni religiose, un fiume di denaro fresco ha cominciato a fluire nelle casse della Cei raggiungendo – secondo un’inchiesta recente di La Repubblica - il miliardo di euro l’anno. “Ruini è il dominus incontrastato di questo denaro - scrive Curzio Maltese, inviato del quotidiano diretto da Ezio Mauro - e tolte le spese automatiche come gli stipendi dei preti, è il presidente della conferenza episcopale, attraverso pochi fidati collaboratori, ad avere l'ultima parola su ogni singola spesa, dalla riparazione di una canonica alla costruzione di una missione in Africa agli investimenti immobiliari e finanziari”. E stiamo solo parlando di una delle tante voci a bilancio della Chiesa cattolica. Ma la domanda di fondo è più ampia, anche se più banale: quanto costa la Chiesa cattolica agli italiani?

di Elena G. Polidori

Quello che non riesce a fare il Parlamento poi, alla fine, lo fa un giudice. Che con grande intelligenza e profondo senso laico dello Stato, ha deciso di dare una prima, corretta interpretazione di una delle leggi italiane più odiose: la legge 40 sulla fecondazione assistita. Il Tribunale di Cagliari, infatti, ha riconosciuto ad una coppia sarda il diritto di fare esaminare il loro embrione congelato. I due genitori sono portatori sani di talassemia e rischiano di mettere al mondo un bambino con lo stesso difetto genetico, malato nel 50% dei casi. La diagnosi preimpianto è l'unica tecnica che consente di scoprirlo prima del trasferimento nel grembo materno. Ma in Italia è vietato. Perchè la legge 40 che è una legge “etica” su cui il niet del Vaticano a qualsivoglia miglioramento si è imposto con inusitata energia, è addirittura resa più restrittiva dalle linee guida applicative della legge stessa. Ma nonostante tutto c'è qualche giudice, come a Cagliari, che pensa che il diritto alla salute della futura madre (e quello dell'informazione per tutelarla) debbano prevalere sul divieto di diagnosi, imposto esplicitamente dalle linee guida, che sono, appunto, riuscite a peggiorare una legge già pessima.

di Sara Nicoli

Adesso sarebbe bello sapere chi sono. Solo per il gusto di vederli esposti alla pubblica gogna, condannati ad essere rincorsi dai giornalisti o anche, più semplicemente, costretti a dar spiegazione al vicino di casa o al portiere che li hanno sempre considerati persone perbene. Perbene, invece, non lo erano affatto. Perchè evadevano le tasse. Anzi, il fisco non li conosceva neppure, perchè non avevano mai pagato una lira in vita loro. Evasori totali. Davanti a un popolo sempre più vessato e che non vede luce sulla diminuzione della pressione fiscale, questi 345 pezzi grossi dell'evasione, finalmente beccati qualche giorno fa con le mani nella marmellata, non possono che destare nel cittadino alle prese con la terza settimana un pesante senso di ribrezzo. Per una volta corre l'obbligo di congratularsi con le Fiamme Gialle che hanno fatto luce su questi ricconi dal consistente pelo sullo stomaco. Pesci davvero grossi, inchiodati uno ad uno da gennaio ad agosto, società e vip tanto “solvibili” da essere stati in grado di saldare immediatamente le cartelle esattoriali strappando assegni superiori ai 500mila euro.

di mazzetta

Fanno rumore e fanno male gli aumenti dei generi alimentari che stanno piovendo sugli italiani. Come al solito è scattata l'indagine pubblica; i grandi media fanno molto rumore, i politici sputano sciocchezze, ma di colpevoli non c'è traccia. I colpevoli sono come al solito in bell'evidenza sotto il naso di tutti, ma evidentemente c'è qualche ritrosia nel metterli all'indice, una ritrosia peraltro facilmente spiegabile. La colpa dell'aumento dei prezzi dei generi alimentari è dovuto prima di tutto al superamento della capacità di carico del pianeta. Il pianeta ha smesso di essere in grado di sostenere il consumo degli umani verso la fine degli anni '80. Da allora la specie umana ha smesso di nutrirsi con i frutti e ha cominciato a mangiarsi il capitale-terra. Da allora centinaia di milioni di neoconsumatori sono entrati nella contesa per le risorse, basti pensare ai progressi di Cina, India e dell'Asia più in generale, per rendersi conto che la capacità produttiva mondiale è enormemente cresciuta negli ultimi 20 anni; l'apertura globalizzante delle vie commerciali ha determinato un boost impressionante dello sfruttamento delle risorse. Risulta evidente che nel mezzo di uno scenario del genere la situazione sia evoluta secondo modelli esponenziali.


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